Notizie dalla rete (e non solo)
Le prime due notizie su cui vogliamo soffermare
l'attenzione, riguardano due "velocipedi" che, pur non avendo nulla a che fare
con il modo delle recumbents, riteniamo possano a pieno titolo essere annoverati tra i
cosiddetti Human Powered Vehicle.
Ecco, dunque, l'italianissimo progetto Rotobike
, ovvero dove la bicicletta si miniaturizza, e l'idea finlandese Kickbike,
il monopattino divenuto adulto.
Due colossi dell'industria ciclistica mondiale mettono in listino modelli di recumbents o semi-reclinate |
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Cannondale |
Giant |
Le immagini del
18 - 22 agosto 1999
I famosi carrellini da attaccare
dietro alla bici: una validissima alternativa ai tradizionali sistemi di trasporto bagagli
Senza limiti alla fantasia!
Un vogatore a tre ruote, capace di farvi "volare" anche a 50 kmh!
Due interessanti realizzazioni di
qualche anno fa e di cui oggi abbiamo perso le tracce, ma che ci piace
continuare a presentare in virtù della loro originalità
DESERT BIKE
una vera e propria off road adatta ad ogni tipo di terreno
DELTATRIKE Un veicolo per tutte le stagioni
da Ciclismo, dicembre 1998
EVOLUZIONI A 2 RUOTE |
Testo e foto Mauro Cottone
Un telaio, due ruote, una sella e due pedali. Questo in sintesi è la Rotobike, ma non vi fate ingannare. Non si tratta di una vera e
propria bicicletta, mancano infatti alcuni elementi importanti, come il manubrio, ad
esempio.
La parentela con il mezzo che ci è caro, tuttavia, è talmente stretta da suscitare in
noi di Ciclismo, e supponiamo anche in voi, una certa curiosità. [...]
La Rotobike è un'invenzione
di Attilio Rivolta. Un'idea che gli balenava per la testa da circa dieci anni. Cinque anni
fa il primissimo prototipo. L'anno scorso, per l'esattezza a marzo, il deposito del
brevetto.
In pratica si tratta di una particolare bicicletta, sprovvista del manubrio, che si guida
spostando il baricentro del proprio corpo mentre le mani restano completamente libere.
Il nome Rotobike deriva dalla
particolare ruota utilizzata e dal suo sistema sterzante: il suo diametro è molto
contenuto rispetto a quello della ruota posteriore, soli 200 mm. Il sistema sterzante è
di tipo piroettante. In pratica lo stesso utilizzato sui carrelli della spesa o sulle
ruote anteriori delle carrozzelle per disabili. La struttura portante, il telaio, è
realizzata in acciaio.
La trasmissione sfrutta un sistema di tipo rigido che si avvale di una cinghia
trapezoidale. Proprio questo sistema permette di rendere la ruota posteriore motrice e
anche frenante. Infatti la trasmissione è dei tipo diretto: se si rallenta la velocità
di pedalata proporzionalmente riduce anche la velocità della ruota. Se si blocca di colpo
la pedaliera (supponendo teoricamente di avere tanta forza nelle proprie gambe), si blocca
anche la ruota posteríore. [...]
I fratelli Rivolta presentano la Rotobike come una comoda e valida alternativa allo skateboard o ai pattini. In generale
indicano il suo utilizzo come un oggetto di gioco o di competizione da usarsi all'intemo
di parchi, piazze o comunque in luoghi appositi interdetti alla circolazione
automobilistica.
Dopo averlo provato in un parco cittadino, questo tipo d'utilizzo ci sembra persino
ridotto rispetto alle reali potenzialità di questo mezzo. Inanzittutto bisogna dire che
è estremamente facile ed intuitivo da guidare. Sin dai primi tentativi ci si riesce a
districare piuttosto agevolmente. E' sufficiente prendere un po' d'abbrivio e si rimane
facilmente in equilibrio. La Rotobike colpisce subito anche per la sua maneggevolezza. Basta poco più di mezz'ora di
pratica per cominciare ad esibirsi in repentini cambi di direzione o inversioni ad U o
slalom.
Le mani all'inizio servono per mantenere l'equilibrio, ma presa dimestichezza si possono
tenere in tasca o utilizzare per fare altro. La Rotobike permette di raggiungere velocità simili a quelle che si possono raggiungere con
una normale bici da passeggio (nell'ordine dei 25-30 km/h). La sua frenata è piuttosto
progressiva e richiede, quindi, tempi e spazi più lunghi, se paragonati ai tradizionali
sistemi frenati utilizzati in campo ciclistico. Rispetto alla tradizionale bicicletta può
vantare un ingombro e un peso minore e quindi una maggiore facilità di trasporto in
macchina, in barca e su qualsiasi altro mezzo di spostamento.
La kickbike viene pubblicizzata come un mezzo
polifunzionale, adatto allo sport, al divertimento, alle competizioni. Da usarsi
quotidianamente per recarsi a scuola, a fare la spesa, può essere una valida alternativa
alla bici tradizionale, anche in considerazione della grande manegevolezza, facilità
d'uso e sicurezza che offre. Nell'azione di spinta sono interessate molte regioni
muscolari, non solo delle gambe, e questo garantisce un ottimo esercizio fisico e un
grande benessere psichico. Inoltre il prezzo della kickbike è inferiore a quello di molte
bici (circa 350 dollari).
Questo è quanto recita la pubblicità, come al solito molto
intrigante. Fortuna ha voluto che sul numero di aprile 1999 di Bici da montagna,
fosse pubblicata una pur breve prova proprio della kickbike. In effetti le impressioni che
ne hanno ricevuto coloro che la hanno testata sono state decisamente positive, a conferma
della validità sia dell'idea progettuale, sia della realizzazione. Alla base della
kickbike ci sono gli studi di un medico finlandese, che ha avuto cura di immaginare un
mezzo che unisse i vantaggi di sport come jogging e bicicletta, ma che ne evitasse gli
aspetti traumatici, quali problemi al soprasella, infiammazioni e dolori dovuti alle
compressioni che subiscono la schiena e le articolazioni durante la corsa, ecc.
Che non si tratti di un semplice giocattolo è testimoniato dal fatto che la kickbike è
già stata utilizzata per delle imprese sportive di tutto rilievo, come nel caso della Colorado Crossing Kickbike Challenge di 529 miglia, portata a
termine da Dan Nielsen in otto giorni, spesso con condizioni di tempo davvero proibitive.
Di recente le kickbike vengono importate anche in Italia dalla ditta milanese Via Azzurra
Ltd, tel 0290755485, fax 0290759447, mentre informazioni più dettagliate possono essere
reperite collegandosi al sito
DESERT BIKE
Si tratta di una una versione sperimentale, prodotta in pochi esemplari, di una vera e propria off road recumbent, disegnata da Frank Colver, commercializzata nel 1999. Ne dovrebbero essere state costruite solo cinque. Con questi mezzi si può andare ovunque se ne abbia voglia: sono in grado di regalare incredibili emozioni ed eccitanti avventure in fuori strada.
Le ruote da 7" assorbono bene tutte le asperità del terreno, ma non è tutto: una coppia di Softride Beams contribuisce ad attutire ogni urto improvviso. Con la Desert Bike si può andare con tranquillità dal deseto al mare!
Il prezzo era di $4495.
Frank Colver in azione
Si tratta di due prodotti di grande successo, non solo negli States, che grazie alla loro praticità ed affidabilità vengono spesso preferiti alle tradizionali borse portabagagli in quanto garantiscono una maggiore stabilità della bici ed un buon rendimento aerodinamico.
Il COZ è un vero e proprio bagagliaio, dalla capacità di carico di circa 21 kg, a chiusura ermetica che ne garantisce la totale impermeabilità. È consigliato per un uso cittadino, ma Glenn Elert lo ha scelto per la sua traversata coast to coast, per cui l'indicazione data dalla casa costrutrice non appare vincolante rispetto all'utilizzo che se ne intende fare. Il prezzo è di circa 200 dollari.
Lo YAK, oltre ad essere stato il primo prodoto della BOB, è considerato il modello più indicato per ogni tipo di viaggio e di avventura, sia su strada, sia su piste e sentieri. Grazie al suo essere perfettamente solidale con la ruota posteriore assicura una straordinaria stabilità, ed è in grado di sopportare carichi di quasi 30 kg. Viene venduto con o senza la sacca portabagagli ed il prezzo varia dai 230 ai 260 dollari.
I carrelli BOB si agganciano in pochissimi secondi al quick release posteriore di cui ne vengono forniti di serie diversi tipi in grado di adattarsi ai più vari modelli di bici: strada, mountain (comprese le full suspended), tandem, recumbent.
Tutte le specifiche al sito www.bobtrailers.com
Dalla pubblicità su People Movers del 1999:
Vuoi condurre oggi il veicolo del futuro? People Movers ti offre questa possibilità. Si tratta di un trike con trazione sulla ruota anteriore da 26 pollici, mentre le posteriori montano pneumatici da 20 pollici. E' adatto per qualunque condizione atmosferica: si può stare completamente al chiuso quando piove, o andare senza l'hard top, se si desidera; è comunque assicurata un'ottima ventilazione. Il cambio è a 5 velocità, estremamente solida la costruzione. All'interno vi è un piccolo bagagliaio. Il trike è in vendita a 3500 dollari, è usato, ma in ottime condizioni.