Mos maiorum - Lo sfondo storico La biografia di Catilina - L'autunno del 63 a.C.- Il nemico - Il ritratto - Sempronia


Lucio Sergio Catilina
 


 

Lucio Sergio Catilina, pur militando nelle fila dei populares, proveniva, come Cesare, da una famiglia nobile, anche se decaduta. Nato intorno al 108 a.C., è attestato per la prima volta nell’89 nel consilium di Pompeo Strabone nella guerra sociale, dove combattè al fianco di Pompeo e Cesare. Fu legato di Silla nell’82 e profittò delle successive proscrizioni, durante le quali si rese responsabile della morte di Mario, suo cognato.

Pretore nel 68, si recò l’anno successivo a governare la provincia d'Africa, incarico grazie al quale riuscì a risanare le sue condizioni finanziarie. Il conseguente processo per concussione (de repetundis) gli impedì di presentare la sua candidatura al consolato per il  65. Pur assolto al processo, grazie anche all'aiuto del suo accusatore Clodio, l'accusa costituì il primo impedimento alla sua carriera politica, ostacolata in seguito con successo dai suoi avversari, con tutti i mezzi possibili. Nel 64 a.C. Catilina si era infatti ricandidato al consolato, ma fu sconfitto per pochi voti da Cicerone. Lungi dall'arrendersi, Catilina ripresentò la sua candidatura per l'anno successivo, basando la campagna elettorale sulla promessa di una cancellazione generale dei debiti. Per quanto demagogica, neppure questa promessa fu sufficiente a farlo eleggere: se gli procurò l'appoggio della plebe e di non pochi nobili decaduti, essa fu fortemente osteggiata dalle classi agiate, che controllavano comunque i comizi.

Catilina vide così svanire per la terza volta le sue speranze, e al tempo stesso perse l'appoggio di Cesare e di Crasso (come lui dalla parte dei populares), preoccupati per le reazioni provocate dalla sua campagna elettorale. Disperando quindi di poter raggiungere il potere legalmente, Catilina cominciò a pensare ad un'insurrezione armata. Scoperta la congiura per opera soprattutto di Cicerone, Catilina fu dichiarato hostis ( nemico pubblico ) il 20 novembre del 63 e, dopo la condanna a morte dei congiurati (nel dicembre), rimase ucciso in battaglia presso Pistoia nel gennaio del 62

 

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