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continua dalla pagina
precedente.
Superato
il punto informativo e l'annesso ristorante si entra in quella che gli
abitanti locali chiamano la "Valle dell'inferno" forse perchè
stretta, o perchè qui il tempo cambia velocemente o perchè è un luogo dove,
dalla montagna, cadono continuamente massi
(per questo motivo l'Anas fu costretta a
realizzare alcune gallerie...).
La
galleria è vietato
percorrerla in bicicletta; occorre deviare a sinistra e
pedalare sulla bella stradina alternativa asfaltata. |
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Più avanti, l'unico neo di tutto il percorso: è vietato
percorrere in bicicletta la galleria denominata Ortolano ma non c'è un'alternativa!!!
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Tutta la comunità dei ciclisti rivolge una sollecitazione
all'Amministrazione provinciale di Teramo, proprietaria della strada, per una
rapida sistemazione dell'ex tracciato,
che corre al lato della galleria, da trasformare in una stradina parallela esterna
ad uso dei ciclisti, pedoni e cavalieri. Prevedendo, magari, anche una
bella piazzola di sosta. |
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Superato l'abitato di
Ortolano dove sorge il museo
micologico (dei funghi) e la foresteria, si raggiunge la seconda diga Enel:
è l'invaso di Provvidenza, nei pressi dell'omonima centrale idroelettrica. |
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Quindi la valle comincia ad allargarsi e il paesaggio
comincia ad assomigliare sempre più ad una piccola Svizzera. |
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Oltre alle mucche allo stato brado, anche cavalli e... |
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le immancabili pecore, tipiche del paesaggio montano abruzzese.
Gustoso è il
formaggio pecorino che viene prodotto da queste parti.
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Siamo nei pressi del bivio
dal quale si dirama la strada che conduce al grandioso lago di
Campotosto (con un perimetro di
40 Km, tutti pianeggianti e piacevolmente percorribili in bicicletta).
In
questa zona sono stati rinvenuti i resti dell'antica via Cecilia.
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Il
percorso continua...
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Approfondimenti storici sulla
Strada maestra del Parco |
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Il
sopralluogo di questa parte dell'itinerario è stato effettuato da Lucio De Marcellis (che
è anche il curatore del
sito), Giancarlo Ippoliti,
Fiorenzo Di Menna e Francesco Paoletti. |