Negli anni 2000 va di moda rimettere a nuovo le tenute agricole e chissà per quale motivo cinque amici, bancari, decidono più per nenia che per fantasia, di ristrutturarne uno in una ridente (perché si dice sempre così, non potrebbe essere solo amena …) cittadina toscana: PONTESTOLLO!

 Qui a Pontestollo si ritrovano per avventurarsi in quella che a loro da principio sembrava una brillante idea: UN AGRITURISMO!!! Ma quanti problemi, c’è chi si occupa del ricevimento, chi delle camere, chi dell’orto, chi degli animali, chi della cucina (Felix) e chi dei …. cartelli! Ma i primi veri protagonisti di Pontestollo sono gli spettatori seduti in sala che scelti a caso dal presentatore (Marco Maccarini) decidono i nomi delle persone che passano nell’agriturismo, con le loro storie, i loro mestieri, le loro frasi che ognuno dei protagonisti dovrà ripetere per almeno una volta nei quaranta minuti di rappresentazione, ed una volta scelti saranno concordati tra il pubblico stesso e gli artisti in scena sotto l’appunto vigile della valletta Elena (interpretata dal regista della commedia e ribattezzato così dallo stesso Maccarini …) e dai musicisti Marco & Marco e da Marco Maccarini sotto l’urlo … “e sia!!!”.

Si parte in quella che sarà l’avventura dell’agriturismo con tutti i protagonisti indaffarati nell’apertura della locanda nella maniera più veloce e remunerativa possibile, l’unico problema e che l’unica donna sposata dello spettacolo è convinta che a breve sarà mamma (è in attesa solo da un minuto, ma sa che saranno nove mesi bellissimi, mentre il marito saputa la notizia perde la memoria e non ricorda né che sia sposato e né che cosa ci faccia perso nella campagna in mezzo ad un campo di girasoli …). Ben presto tutti cadono nella disperazione, lo zio prete che ha loro dato in gestione il casale per farne opere di beneficenza vuole controllare che tutto si svolga nella maniera migliore, quindi tutti si danno da fare per non fargli capire che non solo non ne hanno fatto una comunità per teledipendenti intossicati dal tubo catodico, ma che oltrettutto non è a gestione gratuita, ma sono tutti lì pronti per guadagnarci qualcosa. L’agriturismo è sua volta sconvolto dall’arrivo di una turista straniera, bellissima, che lascia gli uomini tutti fuori di testa, mentre le donne non riescono proprio a comprendere quale sia il motivo di così tanta agitazione da parte dei maschietti. In ultimo l’arrivo della migliore amica di una delle due donne fa balenare alla mente della stessa ricordi ormai assopiti: suo marito Pierpaolo (interpretato da Marco) è stato il suo amante e lei non lo sa. Ha paura di perdere la sua amicizia ed ha paura di rivedere quell’amore, tanto bello e tanto sofferto, ma la cosa che non sa è che Pierpaolo e sì bello ancora dopo tanto tempo, ma ormai è diventato S C E M O!!!

In tutto questo aleggia nell’aria la fantasia dell’improvvisazione dove i polli diventano Galaxy e Jasmine (litigate tra Felix, il cuoco, che le fa morire per infarto, suicidio e impiccagione, e l’ortolano che pensa che siano donne da trattare con solo carezze); il gatto di casa diventa l’ingrediente principale per quello che sarà il nuovo prodotto culinario dell’agriturismo “il salame dell’agriturismo di Pontestollo” che riscuote (anche se non vince il primo premio) grande successo nella sagra del paese; e poi … … … poi continuate a seguire le vicende dei protagonisti a mano a mano che “Legami e Legumi” arriverà nelle città che la compagnia teatrale della “LIIT” (Lega Italiana Improvvisazione Teatrale) sceglierà: ogni sera uno spettacolo diverso e chissà che prima o poi quel bimbo atteso nascerà, lo zio prete capirà che la comunità non è mai esistita, che il gatto è ancora vivo, che Galaxy non è morta per infarto e che Pierpaolo non è scemo!!!

 

www.liit.it

 

 

 

 

Ecco i biglietti delle uniche due serate a cui ha partecipato Marco al Sala Umberto di Roma: