home     intro     pagine     recensioni     info

Sant'Agostino incontra il manicheismo

Lezione di un mendicante ubriaco


Sant'Agostino, in compagnia di Alipio e Nebridio, incontra un mendicante ubriaco per le strade di Milano


Agostino sta preparando un panegirico per l'imperatore Valentiniano II, un ragazzo di soli 14 o 15 anni. E' un momento importante per la carriera di Agostino: può considerarsi un arrivato. Cerca avidamente guadagni ed onori, anche se per ottenerli sa che deve vendere menzogne, un mare di menzogne. Deve mentire se vuole essere al di sopra degli altri retori. Tanta gente è pronta a vendere se stessa per arrivare al suo posto. Ma Agostino è triste, inquieto: ha tutto, ma non è felice. Sta camminando per i vicoli di Milano diretto al palazzo imperiale e ripensa al discorso da tenere in elogio al giovane imperatore, a tutte le stupidaggini che deve dire. E' insieme ai suoi amici Alipio e Nebridio, giunti a Milano per stare insieme a lui. Ad un tratto incontra un mendicante ubriaco che scherza allegramente. Lì vicino a lui un boccale vuoto. Agostino sospira e fa notare ai suoi amici come loro si stanno affannando tra difficoltà e menzogne per raggiungere la felicità mentre quel mendicante l'ha già raggiunta, anche solo per qualche istante, con un solo boccale di vino. Eppure se qualcuno chiedesse ad Agostino se anche lui volesse essere felice allo stesso modo, la sua risposta sarebbe stata no, che preferisce essere l'Agostino che è, con tutti i suoi affanni e timori, piuttosto che arrivare ad abbruttirsi per non avere problemi o per superarli. Agostino a differenza del mendicante non si vuole affidare al vino per evadere dalle difficoltà perché sa che è dentro di lui che deve risolvere il senso della sua vita.





visitatori



Copyright 2003: Centro Studi Agostino Trapè, Tolentino   -   Fabrizio Cotogno, Tolentino    -   privacy policy

Utilizzando questo sito web, si acconsente all'uso dei cookie anche di terze parti. Per saperne di più, leggi qui.