Lettere di san Paolo
Dopo il tolle lege, che vede come un ordine divino, Agostino corre ad aprire il libro delle lettere di
san Paolo
La filosofia platonica infiamma il cuore di Agostino, ma non riesce a
dargli tutte le risposte che sta ancora cercando. E' ancora trattenuto dalla
carne (onori, guadagni, sensualità), che se lo lascia per un momento, subito lo riprende
turbandolo ancora di più. Forse nessun uomo come sant'Agostino ha avvertito
come la carne abbia desideri contrari allo spirito e lo spirito contrari alla
carne (come scritto più volte anche nelle lettere di san Paolo). Capisce
dunque che deve rivolgersi a Cristo se vuole trovare ciò che cerca. Agostino interpreta
allora il tolle lege come un comando divino. Si
ricorda dell'episodio dell'eremita Antonio che riceve un monito dal Vangelo. Agostino torna concitato dove è seduto Alipio, apre il libro
delle lettere di San Paolo (la lettera di san Paolo ai Romani è una delle
più articolate e difficili di tutte le lettere scritte dall'apostolo) e legge il primo versetto su cui gli cadono gli
occhi.
Sant'Agostino è al culmine del suo lungo, tortuoso, doloroso cammino.
Sospinto dall'amore per la Verità sta finalmente trovando nelle lettere di
san Paolo ciò che da tanto tempo cercava. Nelle lettere di san Paolo, nelle
sue parole, il timore cede il posto alla fiducia, poiché quel Dio che ha
adempiuto la prima parte della sua promessa inviandoci Gesù, adempie anche la
seconda parte di essa, facendo partecipi della sua gloria tutti quanti avranno
creduto in Gesù.
Le lettere di san Paolo indicano a sant'Agostino una direzione ed un scopo
preciso al suo cammino terreno, soprattutto le lettere di san Paolo lo pongono
nella condizione ideale per comprendere l'amore che guida Dio, per lasciarlo
rivestire dello stesso suo amore.
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- Fabrizio Cotogno, Tolentino
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