Santa Monica frequenta assiduamente la chiesa di Milano e ascolta le omelie di sant'Ambrogio, che considera come un angelo di Dio
Nella primavera del 385 Monica raggiunge Agostino a Milano. Insieme a
Monica c'è la compagna di Agostino, il nipote Adeodato e il figlio Navigio.
Finalmente la famiglia è riunita. Qui a Milano Monica trova Agostino in un
profondo abbattimento, perché non spera più di trovare la verità. Le dice
che nel frattempo ha lasciato i manichei, con grande gioia della madre. Non è ancora cattolico, ma
Monica è certa che qui suo figlio troverà la strada. Infatti dice ad
Agostino di essere convinta di vederlo cattolico convinto prima di migrare da questo
mondo.
La chiesa milanese è una comunità fervida sotto la guida di Ambrogio. Monica ne ammira la
profondità culturale, la passione per il popolo e lo considera come un angelo
di Dio. Acconsente a tutti i suoi precetti, anche quando Ambrogio proibisce le cerimonie troppo
sontuose per i defunti. Monica frequenta assiduamente la chiesa, è in prima fila ogni domenica ad ascoltare le omelie del
vescovo che riporta al figlio. Agostino attraverso i racconti di Monica inizia a
dubitare anche della filosofia degli academici.
C'è un episodio che sconvolge Agostino. L'imperatrice Giustina vuole che la Basilica Porziana
sia destinata al vescovo ariano Mercurio. Ambrogio si rifiuta e con il popolo si
accampa nella basilica, pronti a morire pur di difendere la loro basilica.
Agostino comincia a capire che il Dio di cui parla Ambrogio è una presenza che salva, che indica la via. Agostino vuole
conoscere quest'uomo. Inizia ad avvicinarsi alla verità. Confessa l'autorità divina delle Scritture e la validità del
credere.