TITOLO: |
Le
streghe |
AUTORE: |
Roald
Dahl |
CASA
EDITRICE: |
Gli
istrici di Salani |
GENERE: |
avventura-fantasia |
"SEGNI
PARTICOLARI": |
Il
protagonista si dimostra davvero coraggioso! |
Ho
letto un libro intitolato "Le streghe", che parla di un
bambino di circa nove anni rimasto senza genitori, che era andato a
vivere con la nonna, la quale gli raccontava storie di streghe che, si
diceva, esistevano veramente, come pure la strega suprema, che era il
loro capo.
Una volta la nonna gli disse come si faceva a riconoscere una vera
strega: bisognava fare attenzione alle sue narici (che sono viola) e
alle sue mani, perché deve portare dei guanti neri, sempre, senza mai
toglierseli. Si poteva anche riconoscerla dalla parrucca che indossa:
dato che la testa delle streghe è calva, la parrucca sta a contatto con
la pelle nuda e quindi provoca delle ferite. Per questo motivo ogni
tanto si grattano la testa!
Poi, un giorno, nonna e nipote andarono a fare un viaggio, durante il
quale incontrarono le vere streghe che volevano eliminare totalmente i
bambini e a questo scopo il protagonista della storia fu trasformato in
topo. Una sera però, durante la cena, il "bambino-topo"
versò nella zuppa destinata al tavolo delle streghe una pozione che…
Io consiglio
questo libro a tutti coloro che amano i generi paurosi, avventurosi, ma
anche un po’ comici: infatti questo libro non procura troppa paura, ma
a volte, in compenso, fa ridere. E’ un libro che a me è piaciuto
moltissimo e auguro a tutti quelli che lo leggeranno di provare le mie
stesse sensazioni.
Elisa
Polinori
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TITOLO: |
L’occhio
del lupo |
AUTORE: |
Daniel
Pennac |
CASA
EDITRICE: |
Gli
istrici di Salani |
GENERE: |
narrativo |
Un ragazzo si
fermò davanti alla gabbia e il lupo gironzolava di qua e di
là. Il lupo proveniva dalla gelida Alaska, mentre il ragazzo dall’Africa.
I due si incontrarono allo zoo dove il lupo viveva. L’uomo rimase molto
tempo a fissarlo senza togliere lo sguardo dai suoi occhi. Il lupo fece la
stessa cosa, lui che, chiuso nella sua disperazione, guardava il mondo con
un occhio solo; allora il ragazzo chiuse un occhio come il lupo e insieme
si guardavano rivedendo le loro storie di quando erano piccoli fino ad
arrivare a quel momento. In questo modo divennero amici.
Questo libro è molto bello perché è una storia che parla di un’amicizia
un po’ fuori dal comune…
Serena
Maceratesi
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TITOLO: |
Dieci
piccoli indiani |
AUTORE: |
Agatha
Christie |
CASA
EDITRICE: |
Mondadori |
GENERE: |
giallo |
"SEGNI
PARTICOLARI": |
Il libro
è stupendo: c’è tanta suspance ed è molto appassionante!! |
Il
libro che mi è piaciuto di più è stato "Dieci piccoli
indiani" della famosissima scrittrice Agatha Christie. E’ un giallo
affascinante e ricco di suspance, che viene capito solo leggendo fino all’ultima
pagina.
Parla di dieci persone invitate a soggiornare in una villa in un’isola
nella costa del Devon: chi per opportunità, chi per bisogno, tutti hanno
deciso di accettare l’invito. Una volta giunti sull’isola, non trovano
il generoso padrone di casa ad aspettarli, ma una poesia di morte
incorniciata sul camino delle loro camere e una voce inumana e penetrante
che li accusa di essere tutti assassini.
Per i poveri malcapitati è l’inizio di un interminabile incubo.
Eleonora
Giuliodori
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TITOLO: |
I figli
del capitano Grant |
AUTORE: |
Jules
Verne |
CASA
EDITRICE: |
La scuola |
GENERE: |
avventura |
"SEGNI
PARTICOLARI": |
I paesaggi
sono descritti molto bene e i personaggi sono piuttosto simpatici… |
Siete
amanti dell’avventura? Del mare e delle strane avventure dei marinai? Se
la risposta a questo quesito è sì, il libro che vi consiglio è: "I
figli del capitano Grant". Un romanzo avventuroso, misterioso, che
attira nella lettura. La storia è scritta dal famoso scrittore Jules
Verne e narra le straordinarie avventure di Glenarvon e dell’equipaggio
del Duncan.
L’uomo, dopo aver decifrato un messaggio trovato in una bottiglia,
parte, con sete di avventura, per un lungo viaggio che lo terrà lontano
per più di tre mesi.
Leggendo questo libro potrete tuffarvi nelle acque dell’Atlantico per
accompagnare il capitano ed il suo equipaggio alla ricerca del "Britannia",
una nave partita dal porto di Glasgow e affondata vicino alla costa
americana.
Buona
lettura!!
Laura
Bordoni
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TITOLO: |
Harry
Potter e il prigioniero di Azkaban |
AUTORE: |
J.K.
Rowling |
CASA
EDITRICE: |
Salani |
GENERE: |
avventura |
"SEGNI
PARTICOLARI": |
Il
protagonista è intraprendente e pronto a tutto, mentre i suoi amici
sono "tipi" molto originali. |
E’ un libro
di J.K. Bowling, scrittrice inglese che, con le avventure di Harry Potter,
è diventata molto famosa. Questo libro parla di una delle
tante avventure che vive un ragazzino di nome Harry Potter, che non è
affatto un ragazzino normale, ma è, addirittura, un mago. In questa
storia è alle prese con un famigerato assassino deciso a dargli la caccia
e ucciderlo.
Il libro è un susseguirsi di colpi di scena, pagina dopo pagina, che
impediscono al lettore di chiuderlo e di distaccare gli occhi dalla
lettura. Inoltre… la storia contiene un importantissimo messaggio:
bisogna CREDERE IN SE STESSI.
Le avventure dal ritmo incalzante del piccolo mago, personaggi
simpaticissimi e particolari, trama che "non fa una piega"
rendono questo libro un capolavoro che può piacere a lettori giovani e
non.
Mariangela
Polenta
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TITOLO: |
La
maschera maledetta |
AUTORE: |
R.L. Stine |
CASA
EDITRICE: |
Mondadori |
GENERE: |
horror
e avventura
|
Questo libro
è adatto ai lettori appassionati di horror e avventura, che amano
leggere, per così dire, "senza rilassarsi". E’ un libro ricco
di suspance e che desta in qualche momento sensazioni angosciose. L’opera
è di R.L. Stine e si intitola "La maschera maledetta".
La storia parla di una bambina di nome Carly Beth che, stanca di indossare
sempre gli stessi costumi a carnevale, crea una maschera orribile, così
orribile che prende vita e possesso del corpo della fanciulla. Alla fine,
fortunatamente, questa bambina riuscirà a liberare mente e corpo dall’orribile
maschera.
Il linguaggio usato da Stine è semplice ma, pur essendo tale, è
perfettamente aderente in tutta la narrazione: è scorrevole nei passaggi
da una scena all’altra, è colorito ed emozionante nei punti più
paurosi. Il lieto fine contribuisce a rendere tutto il racconto meno
pesante e a conciliarlo con le aspettative di ragazzi dodicenni impavidi.
Massimiliano
Meschini
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TITOLO: |
La sera
che abbiamo visto le lucciole |
AUTORE: |
Carlotta
Montan Colombo |
CASA
EDITRICE: |
Fabbri |
GENERE: |
narrativo/avventuroso |
"SEGNI
PARTICOLARI": |
In queste
pagine sono custoditi alcuni meravigliosi consigli: scopriteli! |
Ciascuno di
noi ha un mondo di oggetti che lo circonda. Il protagonista di questo
libro potrebbe essere un ragazzo qualunque, che per motivi di lavoro dei
genitori si è trasferito con la sua famiglia e racconta alcuni episodi a
lui successi nella sua nuova casa.
Lo scopo è quello di offrire a noi ragazzi non un mondo estraneo, ma l’occasione
di ritrovarci in quello che leggiamo.
Tania
Savino
A me questo
libro è piaciuto, non tanto perché c’è avventura, ma perché parla…
di noi. Il libro, cioè, racchiude tutto quello che noi facciamo,
racchiude le nostre emozioni, belle da sentir raccontare, ma soprattutto
presenta i pensieri del protagonista relativamente al paesaggio che viene
descritto. I lettori hanno il solo compito di cercare di comprendere tutti
gli aspetti di questo bel racconto.
Andrea
Pirro
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TITOLO: |
Le tigri
di Mompracem |
AUTORE: |
Emilio
Salgari |
CASA
EDITRICE: |
S.E.I.
Torino |
GENERE: |
avventura |
"SEGNI
PARTICOLARI": |
Sono
presenti delle bellissime e coinvolgenti descrizioni!
|
Il libro narra
della bellissima storia d’amore che sboccia tra
il temutissimo e sanguinario pirata Sandokan e la affascinante Perla di
Labuon, Lady Marianna. Questo meraviglioso rapporto d’amore nato tra i
due è molto intenso e profondo, nonostante sia cresciuto in mezzo ai
violenti scontri, frequenti a quel tempo, tra le flotte inglesi e gli
spietati pirati della Malesia.
Chi vincerà
questa guerra, tra sciabole affilatissime, cannoni ruggenti, sangue,
morte: l’ODIO, o il VERO AMORE?
Eleonora
Serena
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TITOLO: |
Dr. Jekill
e Mr. Haide |
AUTORE: |
R.L.
Stevenson |
CASA
EDITRICE: |
Feltrinelli |
GENERE: |
giallo/fantastico |
"SEGNI
PARTICOLARI": |
Il libro
risulta molto bello, ma purtroppo la parte iniziale è piuttosto
contorta e consiglio di leggerla attentamente. |
Questo libro,
che ho letto l’anno scorso, mi è molto piaciuto. Esso parla di una
persona qualsiasi, il Dr. Jekill, che si trova vittima di un suo
esperimento. Infatti diventa dipendente da una sostanza che lo trasforma
in una bestia orribile, capace anche di uccidere. Dopo aver ingerito
questa "droga" parecchie volte, Jekill è ormai sparito, in
quanto Haide si sta impossessando del suo corpo.
Il messaggio che l’autore vuole trasmetterci è però che, anche senza l’uso
di droghe, possiamo distinguere in noi stessi diverse personalità. Penso
dunque che ciascuno di noi abbia una parte irascibile, pericolosa, che a
volte non sappiamo controllare e che rappresenta il nostro aspetto
negativo. Talvolta ci comportiamo o agiamo, insomma, in una maniera che
mai avremmo neppure immaginato.
Isabella
Cantori
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TITOLO: |
Ectoplasmi |
AUTORE: |
R.L. Stine |
CASA
EDITRICE: |
Mondadori |
GENERE: |
avventura/fantastico |
"SEGNI
PARTICOLARI": |
E’ il
migliore fra quelli della serie "Piccoli brividi". |
Nel campeggio
accadono cose strane: chiazze di fluido blu, una misteriosa nebbia scura,
Lucy che infila la mano nel fuoco, Joey sospeso in aria a una spanna dal
materasso. Ma Harry vuole fare chiarezza….
Matteo
Manuali
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TITOLO: |
Ritorno a
Marrei |
AUTORE: |
A. Perria |
CASA
EDITRICE: |
S.E.I.
Torino |
GENERE: |
avventura |
"SEGNI
PARTICOLARI": |
Vi
consiglio questo libro perché è scritto in maniera semplice e
anche se sembra di aver scoperto chi è il bracconiere, non lo si sa
fino alla fine. |
Un giorno
quattro ragazzi che non si vedevano da molti anni si ritrovano,
tutti insieme, a Marrei.
L’indomani decidono di fare una gita sul monte che sta lì vicino.
Appena arrivati sentono uno sparo e poi un gran tonfo lontano, nei
cespugli. Si mettono a correre e così vedono un uomo di media statura che
scappa via. Per terra quell’uomo ha lasciato cadere degli oggetti. Tutti
pensano che quel gran tonfo sia stato provocato da un animale colpito.
Infatti, dopo alcune ricerche, uno di loro trova un cervo.
I quattro amici decidono di stare lì tutta la notte, ma…. cosa
succederà?
Riccardo
Barbini
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TITOLO: |
La pendola
del destino |
AUTORE: |
R.L. Stine |
CASA
EDITRICE: |
Mondadori |
GENERE: |
avventuroso
e horror |
"SEGNI
PARTICOLARI": |
Nel libro
è presente la suspance ottenuta attraverso l’alternanza tra un
ritmo frenetico ed uno ‘rallentato’. Se volete sapere la fine di
questo libro…. compratelo: è bellissimo! |
Una volta ho
letto un libro della nostra biblioteca di classe che si intitola "La
pendola del destino", della collana Piccoli brividi.
Questo libro racconta la storia di un ragazzo e della sua famiglia. Suo
padre un giorno vede un orologio a pendolo e decide di comprarlo. David
(così si chiama il protagonista), nota che in un lato dell’orologio ci
sono scritti degli anni (1987 – 1988 – 1989…) con dei pulsanti
vicino: uno di questi è premuto, quello del 1995, l’anno in corso.
David il giorno dopo si sveglia ed è certo di aver già vissuto quei
momenti, ma, per quanto provi a dirlo a sua madre, lei non ci crede.
Per David ogni mese che passa è come un anno tornato indietro.
David è nato nel 1988, ha sette anni, solo che, passati sei mesi, si
ritrova ad avere un anno! Capisce che è tutta colpa di quell’orologio e
quando un giorno, passando davanti ad un negozio, lo vede, si mette a
piangere, si fa portare dentro e…
Luca Gatto
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TITOLO: |
"Volevo
i pantaloni" |
AUTORE: |
Lara
Cardella |
EDITORE |
|
“Volevo
i pantaloni” di Lara Cardella (1989) è il racconto autobiografico di
una ragazzina di 13 anni, Annetta, i cui sogni si scontrano con l’ostilità
e la violenza della piccola società che la circonda. La famiglia la
respinge, perché non poteva più mantenerla, mandandola a vivere dagli
zii, dove lo zio pedofilo la violenta. L’unica scappatoia diventa il
matrimonio, nel quale la protagonista riuscirà a trovare un po’ di
pace. Questo libro rispecchia i problemi adolescenziali, le insicurezze
per l’aspetto fisico che la ragazza, dai capelli ricci e neri, non
accetta. Diventa allora importante, per superare le difficoltà, l’affetto
delle persone che ci sono accanto, cosa che la protagonista non riesce ad
avere. Il libro ci aiuta a riflettere sul vero significato dei problemi e
ad apprezzare di più tutto ciò che ci circonda.
Di
Polinori Elisa
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|
TITOLO: |
"La
gabbianella e il gatto" |
|
AUTORE: |
Sepulveda |
EDITORE |
|
Kenga,
una giovane gabbiana, rimane intrappolata in un mare di petrolio mentre
pesca sardine.
Il suo stormo non può aiutarla e se ne vola via.
Fortunatamente Kenga trova la forza di salvarsi dall'onda nera,
ma precipita a casa di Zorba, un gigantesco gatto nero.
Zorba cerca di aiutare Kenga, che è in fin di vita, ma Kenga non ce la
fa.
Prima di morire, però, Kenga depone con le sue ultime forze un uovo e
chiede a Zorba di rispettare tre promesse:
-non dovrà mangiare l’uovo;
-dovrà avere cura dell’uovo finché non nascerà il pulcino;
-dovrà insegnare al piccolo a volare.
Ottenuto un solenne giuramento da Zorba, Kenga muore, stremata dalla
fatica e dallo sforzo.
L’uovo, pazientemente covato dal gatto, finalmente si schiude e il
pulcino, che i gatti chiamano Fortunata, cresce in fretta.
Zorba deve ora mantenere la sua terza e ultima promessa.
Dopo molti tentativi di volare miseramente falliti, Fortunata si
scoraggia.
Oramai Zorba è nei pasticci: non sa più cosa fare.
Decide di rompere il tabù dei gatti: chiederà (e quindi parlerà) ad un
umano perché lo aiuti.
Sarà la prima ed ultima volta che accadrà… Dopo una lunga ed estenuante
ricerca, Zorba trova la persona adatta: un poeta.
Questi accetta di aiutare i gatti e accompagna Zorba e Fortunata sul
campanile di San Michele durante una tempesta.
Appena arrivano in cima, Fortunata saluta Zorba e, con estrema fiducia,
si butta dal campanile.
Fortunata impara subito a volare e si unisce ad altri gabbiani.
Zorba, in un misto di gioia e tristezza, la saluta.
La storia è molto divertente, con personaggi altrettanto simpatici (per
esempio Segretario, Colonnello, Diderot, gatti del porto, come Zorba
e, soprattutto, Mattia, uno scimpanzé cassiere davvero buffo), ma
anche piena d’emozioni, con effetti di sorpresa, che vengono
“amplificati” dall’ascolto.
Per me è divertente ascoltare la prof. che legge, ed anche istruttivo,
perché ci spiega cose che altrimenti non capiremmo.
E la lettura-ascolto è stata un’esperienza significativa.
Il mio personaggio preferito è Kenga: piena di voglia di vivere,
avventurosa, coraggiosa, non si perde mai d’animo.
La gabbiana dalle piume d’argento è una viaggiatrice e non si scoraggia,
ma anzi è sempre pronta a sacrificarsi.
Un po’ mi immedesimo in lei
Elisa
Cesaretti
GIUDIZIO PERSONALE:
Questo libro mi è piaciuto molto, perché era piuttosto divertente e
certe parti anche scherzose.
Ascoltare la lettura di questo libro mi dava una sensazione di relax ed
era per me un momento riposante.
PERSONAGGIO PREFERITO:
Il mio personaggio preferito è Zorba, che è un gatto.
Il suo pelo è nero. E’ un gatto del porto, ma ha dei padroni umani e
nella storia ha dovuto infrangere il tabù dei gatti, cioè parlare con
questi ultimi per trovare aiuto per la sua amica gabbiano di nome
Fortunata.
Ho scelto proprio lui, perché è il personaggio principale e poi perché
mi piacciono molto i gatti.
Federico Giusepponi
Sintesi
della trama: questo libro
inizia con la tragica morte di Kenga, una gabbiana avvelenata dal
petrolio. Prima di morire questa riesce a dare alla luce un uovo e
chiede a Zorba, un simpatico gatto, di mantenere tre promesse: non
mangiare l’uovo; prendersene cura fino alla nascita del pulcino;
insegnare a volare al nascituro. Dopo molto sforzi sia di Zorba che dei
suoi amici gatti, l’uovo si schiude e ne nasce una pulcina
intraprendente e vivace che chiameranno “Fortunata”.
Le prime due promesse si rivelano molto facili, ma la terza è proprio
impossibile da mantenere.
Così decidono di infrangere il tabù dei gatti (cioè il divieto di
parlare con gli umani) e si fanno aiutare da un poeta che riesce a far
spiccare il volo alla gabbianella dal campanile di San Michele.
Giudizio motivato: il libro mi è
piaciuto molto, perché racconta un’amicizia che può sembrare
impossibile, quella tra un gatto e una gabbiana, che però impegnandosi
si può raggiungere. Infatti lo ho apprezzato perché, mescolati con la
divertente storia, c’erano molti insegnamenti e sentimenti umani.
Anche la novità della lettura-ascolto mi è piaciuta, perché noi ragazzi
abbiamo potuto concentrarci di più sul significato vero e proprio della
storia invece che sulle parole soltanto.
Personaggio preferito: il mio
personaggio preferito è Fortunata perché è molto intraprendente e,
nonostante si renda conto di essere diversa dai gatti, vuole
assomigliare loro, almeno finché non capisce di poter essere accettata
anche come gabbiana. Lei cerca di vivere la sua vita al massimo,
sfruttando tutto ciò che le capita. Per me è anche molto coraggiosa,
perché ci vuole del “fegato” per volare. Ricordiamoci che… “Vola solo
chi osa farlo”!!
Federica Rossi
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TITOLO: |
ASSASSINIO
SULL'ORIENT-EXPRESS |
|
AUTORE: |
Agatha Christie |
|
EDITORE |
Oscar Mondadori |
|
Genere |
Giallo |
|
DESCRIZIONE DEI
PERSONAGGI PRINCIPALI:
HERCULE POIROT:Investigatore belga che indaga sulla misteriosa morte del
signor Ratchett, per poi risolvere il caso con la sua impareggiabile
mente.
RATCHETT: Un ricco americano, era un uomo tra i sessanta e i settanta,
aveva il blando aspetto del filantropo: la lieve calvizie, l’alta
fronte, la bocca sorridente che mostrava bianchissimi denti falsi, tutto
sembrava rivelare in lui un uomo d’animo mite e benevolo. Gli occhi però
facevano pensare ad un tipo del tutto diverso; piccoli, infossati, dallo
sguardo astuto e crudele, con un’espressione di strana malevolenza. La
voce era lievemente appannata: aveva uno strano tono, quasi dolce, ma di
una dolcezza che si sarebbe detta pericolosa.
ARBUTHNOT: Colonnello inglese, fra i quaranta e i cinquant’anni,
asciutto, abbronzato, con i capelli brizzolati alle tempie; “il
colonnello che viene dall’India.” Il suo carattere era abbastanza
sensibile…
DEBENHAM: Una giovane inglese, alta, slanciata, bruna, sui vent’anni; un
tipo freddo e altero, ma di quelle donne capaci di badare a se stesse in
qualunque circostanza. Aveva la pelle delicata e candida, dei bei
capelli neri e ondulati, gli occhi grigi, quieti e impersonali.
BOUC: Bouc era amico di Poirot, un uomo anziano, basso e torchiato, coi
capelli tagliati a spazzola, sorridente e compiaciuto; era belga e
faceva parte del Consiglio di Amministrazione della Compagnia dei
Vagoni-Letto; era stato molti anni prima il maggior esponente della
polizia belga.
DRAGOMIROFF: Una delle più brutte donne in sala; ma era di una bruttezza
distinta, aristocratica, e affascinava invece di ripugnare. La signora
portava al collo un filo di grosse perle antiche, e le dita erano
completamente ricoperte da anelli. Indossava un mantello nero,
negligentemente buttato all’indietro, sulle spalle, e un minuscolo ma
prezioso cappellino, elegantissimo, che contrastava stranamente con la
faccia da rospo che vi era sotto; la sua voce era limpida, gentile, ma
inequivocabilmente aristocratica. La principessa Nataline Dragomiroff
era russa. Il marito liquidò tutti i suoi beni prima della rivoluzione e
li investì all’estero; ora la principessa era ricchissima.
HILDEGARD: Una signora di mezz’età, vestita di nero, con un viso largo
ed espressivo, una cameriera tedesca. Era quieta ed assolutamente
rispettata.
CONTE E CONTESSA ANDRENYI: Marito e moglie, facevano parte
dell’ambasciata ungherese. L’uomo portava un vestito di stoffa e di
taglio inglese, era un bel giovane di trent’anni con grossi baffi
biondi. La ragazza era giovanissima, di massimo vent’anni, vestita
elegantemente di nero, con una camicetta tra il rosa e il bianco e un
cappellino pure nero, piccolo quanto elegante. La sua bellezza era
esotica, calda: pelle di un candore quasi eccessivo, grandi occhi scuri,
capelli di un nero lucido; le mani, molto ben curate, avevano le unghie
laccate di rosso. Fumava una sigaretta infilata con un lungo bocchino, e
al dito portava un grosso diamante montato in platino.
HUBBARD: Una turista americana, grossa e piacente, parlava con una voce
lenta, chiara e monotona e non voleva mai fermarsi.
OHLSSON: Una donna svedese di mezz’età, alta, vestita con una gonna di
lana e una camicetta scozzese. I folti capelli di un giallo sbiadito
erano raccolti in un gran nodo sulla nuca, trascuratamente; portava gli
occhiali e aveva un viso amabile e pecorino, lungo e mite.
MacQUEEN: Era il segretario della vittima, il signor Ratchett, un bell’uomo
sulla trentina, senza dubbio americano. Da poco più di un anno lo aveva
conosciuto in Persia e nell’albergo dove alloggiava Ratchett gli propose
un posto come suo segretario.
MICHEL: Conduttore del vagone-letto “Instanbul-Calais”, dipendente della
compagnia da più di quindici anni, era francese e abitava vicino Calais.
Era una persona rispettabile ed assolutamente onesta; forse, non di
notevole intelligenza.
DOTT.COSTANTINE: Un uomo di bassa statura, faccia e capelli bruni, che
sembrava in contemplazione della neve; il medico che svolgerà l’autopsia
al cadavere.
MASTERMAN: Era inglese, il cameriere della vittima, un uomo educato e
rispettoso tra i trenta e i quaranta anni.
TRAMA IN BREVE: Poirot, il noto investigatore, sale a bordo del vagone
partito da Istanbul e diretto a Calais; viene incaricato dalla compagnia
di occuparsi di un feroce e misterioso delitto. Infatti, mentre il treno
è bloccato dalla neve, qualcuno tra i passeggeri pugnala a morte il
signor Ratchett, un ricco americano. L’assassino deve per forza
nascondersi tra i viaggiatori, ma nessuno di loro sembra avuto alcun
motivo per commettere il crimine. Poirot compie le sue indagini e
risolve brillantemente il caso: la soluzione è davvero sconvolgente!
GIUDIZIO PERSONALE: Il libro mi è
piaciuto moltissimo, mi ha tenuta col fiato sospeso, mi ha fatto
riflettere, perché anch’io cercavo di scoprire il colpevole, ma la
soluzione della Christie mi ha davvero sorpresa.
LA FRASE CHE MI HA COLPITO DI PIÙ:
“La cosa mi apparve come un perfetto mosaico in cui ogni pietruzza aveva
il posto prestabilito; come un dramma in cui ogni attore aveva
rappresentato la parte affidatagli.”
Marica Magnalardo
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