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     Vasco Rossi - Ridere di te

Martin Luther King Jr.

Sogni non realizzati

 

Tenuto nella chiesa battista di  Ebenezer

 ad Atlanta, in Georgia, il 3 Marzo 1968.

 

 

Questa mattina voglio tenere una predica sull’argomento: “Sogni non realizzati.” “Sogni non realizzati.” Il mio testo è preso dall’ottavo capitolo di Primo Re. Qualche volta è stato trascurato. Non è uno dei passaggi più familiari del Vecchio Testamento. Ma non ho mai dimenticato quando lo affrontai per la prima volta. Mi colpì come passaggio di un significato cosmico perché dice tanto, e in così poche parole, circa le cose oggetto di esperienza di vita da parte di tutti. Davide, come sapete, era un grande re. E l’unica cosa che Davide aveva più in vista nella mente e nel cuore era la costruzione di un grande tempio. La costruzione del tempio era considerata essere la cosa più importante di fronte al popolo Ebreo, e si aspettavano che il re la realizzasse. Davide lo desiderò e ne avviò la costruzione. 

E quindi andiamo al passaggio dell’ottavo capitolo del Primo Re, in cui si legge: “Ed era nel cuore di Davide mio padre costruire un edificio nel nome del Signore Dio di Israele. E il Signore disse a Davide mio padre: ‘Benché fosse nel tuo cuore costruire un edificio in mio nome hai fatto bene che fosse nel tuo cuore ’.” Ed è proprio quello di cui voglio parlare  questa mattina: hai fatto bene che fosse nel tuo cuore. Come a dire: “Davide, non sarai capace di finire il tempio. Non sarai capace di costruirlo. Ma voglio proprio benedirti, perché è dentro il tuo cuore. Il tuo sogno non sarà realizzato. Le maestose speranze che guidano i tuoi giorni non saranno realizzate in termini di costruzione di un vero tempio che eri capace di costruire. Ma ti benedico, Davide, perché era nel tuo cuore. Avevi il desiderio di farlo, avevi l’intenzione di farlo. Hai provato a farlo, lo hai avviato. Ed io ti benedico per avere il desiderio e l’intenzione nel tuo cuore. È bene che fosse nel tuo cuore.

Così molti di noi nella vita avviano la costruzione di templi: templi originali, templi di giustizia, templi di pace. E tanto spesso non li terminiamo. Perché la vita è come la “Sinfonia incompiuta” di Schubert. In molti punti noi avviamo, proviamo, cominciamo a costruire i nostri vari templi. E credo che una delle più grandi agonie della vita sia quella di provare costantemente a finire quello che è interminabile. Siamo comandati a farlo. E così noi, come Davide, ci troviamo in tante occasioni ad avere di fronte il fatto che i nostri sogni sono irrealizzati.

Ora notiamo per primo che la vita è una storia continua di sogni distrutti. Il Mahatma Gandhi lavorò per anni e anni all’indipendenza del suo popolo. E attraverso una potente rivoluzione pacifica è stato capace di acquisire quella indipendenza. Per anni il popolo Indiano è stato dominato politicamente, sfruttato economicamente, segregato e umiliato dalle potenze straniere e Gandhi combatté contro di questo.  Combatté per unire il suo stesso popolo e non c’era niente di più grande nella sua mente se non avere una grande unica India, un paese unito che muovesse verso destini più alti. Questo era il suo sogno.

Ma Gandhi si trovò di fronte il fatto che fu assassinato e morì con un cuore spezzato, perché quella nazione che voleva unire finì con l’essere divisa tra India e Pakistan come risultato del conflitto tra Indù e Musulmani. La vita è una lunga continua storia di avvii di costruzioni di templi senza essere capaci di completarli.

Woodrow Wilson sognò di una Lega delle Nazioni ma morì prima che le promesse fossero mantenute.

L’Apostolo Paolo parlò un giorno di voler andare in Spagna. Era il sogno più grande di Paolo quello di andare in Spagna, per portare lì il vangelo. Paolo non ha mai raggiunto la Spagna. Finì in una cella di prigione a Roma. Questa è la storia della vita.

Così molti dei nostri antenati erano soliti cantare della libertà. Ed essi sognarono del giorno in cui sarebbero stati capaci di uscire dal seno della schiavitù, la lunga notte dell’ingiustizia. (Si, signore) Ed erano soliti cantare una piccola canzone: “Nessuno conosce le difficoltà che ho visto, nessuno le conosce se non Gesù.” (Si) Pensarono ad un giorno migliore ed ebbero il loro sogno. E avrebbero voluto dire: “Sono contento che la difficoltà non mi abbandoni spesso. (Si) Ma presto, presto metterò giù il mio pesante fardello.” (Si, signore) Ed erano soliti cantarlo a causa di un grande sogno. (Si) Ma ne sono morti così tanti senza che il sogno si realizzasse.

Ed ognuno di voi questa mattina in qualche modo sta costruendo un certo tipo di tempio. La battaglia è sempre lì. Qualche volta è scoraggiante. Qualche volta disincanta. Alcuni di noi stanno provando a costruire un tempio della pace. Parliamo contro la guerra, protestiamo, ma sembra che le nostre teste vadano contro un vero muro. Sembra che non abbia significato. (Gloria a Dio) E così, spesso, mentre tentate di costruire un tempio della pace siete lasciati soli; siete lasciati allo scoramento; siete lasciati nella confusione.

Bene, questa è la storia della vita. E la cosa che mi rende felice è che posso ascoltare una voce che urla nella prospettiva del tempo dicendo: “Può non giungere oggi o non giungere domani, ma è bene che sia nel tuo cuore. (Si) È bene che tu ci provi.” (Si è così) Puoi non vederlo. Il sogno può non realizzarsi, ma è bene che tu abbia il desiderio di realizzarlo. (Si) È bene che sia nel tuo cuore.

Grazie Dio per questa mattina che ci permette di riempire i cuori di significato. La vita è una storia continua di sogni distrutti.

Ora consentitemi di far emergere un altro punto. Se volete costruire un tempio creativo, se può esserlo, dovete affrontare il fatto che c’è una tensione al cuore dell’universo tra il bene ed il male. È lì: una tensione al cuore dell’universo tra il bene ed il male. (Si, signore) L’Induismo fa riferimento a questo come ad una battaglia tra illusione e realtà. La filosofia Platonica era solita indicarla come una tensione tra il corpo e l’anima. Il Zoroastrismo, una vecchia religione, (professata dai seguaci di Zaratrusta secondo cui il mondo è inteso come diviso fra coppie di antagonisti tra cui il dio del bene e quello del male n.d.t.) era solita riferirsi ad essa come una tensione tra il dio della luce ed il dio dell’oscurità. Il Giudaismo tradizionale e la Cristianità la indicano come una tensione tra Dio e Satana. Comunque la chiamate, c’è una lotta nell’universo tra il bene e il male.

Ora non è solo quella forza strutturata fuori, da qualche parte, tra le forze esterne dell’universo, essa è insita nelle nostre stesse vite. Gli psicologi hanno provato a trattarla a loro modo e così ci dicono varie cose. Sigmund Freud era solito dire che questa tensione è una tensione tra quello che lui chiamava l’io e il superego.

Ma sapete, alcuni di noi sentono che sia una tensione tra Dio e l’uomo. Ed in ognuno di noi questa mattina., una guerra sta accadendo. (Si, signore) È una guerra civile. (Si, signore) Non mi preoccupa chi voi siate, non mi preoccupa dove vivete, c’è una guerra civile che sta accadendo nelle vostre vite. (Si è così) E ogni volta che vi proponete di  essere buoni, c’è qualcosa che vi spinge, che vi dice di essere cattivi. Avviene nelle vostre vite. (Lo predichi) Ogni volta che vi proponete di amare, qualcosa prende a spingervi, provando a farvi odiare. (Si, si, signore) Ogni volta che volete essere gentili e volete dire cose belle della gente, qualcosa vi spinge ad essere gelosi e invidiosi e a spargere cattivi pettegolezzi su di loro. (Si, lo predichi) C’è una guerra civile che sta avvenendo. C’è una schizofrenia, come gli psicologi e gli psichiatri la definirebbero, che avviene in ognuno di noi. E ci sono momenti che tutti noi in qualche modo sappiamo che c’è un Mr. Hyde e un Dr. Jekyll dentro di noi. E alla fine dobbiamo gridare con Ovidio, il poeta latino: “Vedo e approvo le cose migliori della vita, ma faccio le cose peggiori.” Alla fine dobbiamo essere d’accordo con Platone secondo cui la personalità umana è come un carro con due cavalli testardi, ognuno che tira in direzione diversa. Oppure qualche volta dobbiamo anche alla fine gridare come Sant’Agostino nelle sue Confessioni: “Signore, rendimi puro, ma non ancora.” (Amen) Finiamo col gridare come l’Apostolo Paolo: (Lo predichi) “Il bene che vorrei non lo faccio ed il male che non vorrei lo faccio.” Oppure finiamo col dover dire come Goethe che: “C’è abbastanza roba in me da rendermi un gentiluomo e un cafone.” (Va bene, amen) C’è una tensione nel cuore della natura umana. (Oh si) E ogni volta che vogliamo vivere dei sogni e costruire i nostri templi, dobbiamo essere abbastanza onesti da riconoscerlo.

E questo mi porta al punto basilare del testo. In ultima analisi, Dio non ci giudica per i singoli incidenti o i singoli sbagli che facciamo, ma per l’inclinazione complessiva delle nostre vite. In ultima analisi Dio sa (Si) che i suoi figli sono deboli e fragili. (Si, lo sa) In ultima analisi, quello che Dio richiede è che il vostro cuore sia giusto. (Amen, Si) La salvezza non è il raggiungimento della moralità assoluta ma è un procedere sulla giusta via.

C’è un’autostrada chiamata Highway 80. ho marciato su quell’autostrada da Selma, in Alabama, a Montgomery. E non ho mai dimenticato la mia prima esperienza con la Highway 80 mentre viaggiavo con Coretta, Ralph e Juanita Abernathy verso la California. Dirigevamo da Montgomery a Los Angeles lungo tutta la Highway 80 – si procede per tutta la strada fino a Los Angeles. E sapete, essere un buon uomo, essere una buona donna, non significa che si è arrivati a Los Angeles. Significa semplicemente che siete sulla Highway 80. (Signore abbi misericordia) Può essere che non siate mai stati a Selma, o che non siate mai stati a Meridian nel Mississippi, o a Monroe in Louisiana – ma non è questo il problema. La questione è che siate sulla giusta strada. (Va bene) La salvezza è essere sulla giusta strada, non raggiungere la destinazione.

Oh, abbiamo finalmente di fronte il punto secondo cui non c’è nessun buono se non il padre. (Giusto) Ma, se non siete sulla giusta strada, Dio ha il potere (Si, signore) ed ha qualcosa chiamata Grazia. (Si, signore) E vi pone dove voi dovete essere.

Ora la cosa terribile nella vita è provare a raggiungere Los Angeles con la Highway 78. Questo accade quando vi smarrite. (Si) Quella pecora era smarrita, non semplicemente perché stava facendo qualcosa di sbagliato in quella parabola, ma perché era sulla strada sbagliata. (Si) E lei non sapeva neanche dove stava andando; si lasciò tanto prendere da quello che faceva, brucava dell’erba dolce, (Lo spieghi) che prese la strada sbagliata. (Amen) La salvezza è essere sicuri che siete sulla strada giusta. (Si, lo predichi) È bene – questo è quello che mi piace pensare – che esso sia nel vostro cuore. (Si)

Qualche settimana fa qualcuno mi stava dicendo qualcosa circa una persona per la quale ho un grande rispetto. E provavano a dire qualcosa che non suonava troppo bene circa il suo carattere, qualcosa che stava facendo. Ed io dissi: ”Numero uno non ci credo. Numero due, anche se fosse, (Lo spieghi) è un buon uomo perché il suo cuore è giusto.” (Amen) E in ultima analisi, Dio non lo giudicherà per quel suo singolo errore che farà, (No, signore) perché la sua vita è incline al bene.

E la questione che voglio sollevare questa mattina con voi: è il vostro cuore incline al bene? (Si, lo predichi) Se il vostro cuore non lo è, fate in modo che lo sia oggi; lasciate che Dio lo renda tale. (Vada avanti) Lasciate che qualcuno dica di voi: “Può non aver raggiunto i livelli più alti, (Lo predichi) può non aver realizzato tutti i suoi sogni, ma ci ha provato.” Non è meraviglioso che qualcuno lo dica di voi? “Ha provato ad essere un uomo buono. (Si) Ha provato ad essere un uomo giusto. Ha provato ad essere un uomo onesto. (Si) Il suo cuore era nel posto giusto. (Si) E posso sentire una voce che dice, gridando per l’eternità: “Ti accetto. (Lo predichi) Posso riversare in te la mia grazia perché era nel tuo cuore. (Si) Ed è così bello che fosse nel tuo cuore.” (Si, signore)

Non so di voi questa mattina, ma posso esserne testimone. (Si signore, questa è la mia vita) Non avete bisogno di andar via questa mattina dicendo che Martin Luther King è un santo. Oh, no. (Si) Voglio che sappiate questa mattina che io sono un peccatore come tutti i figli di Dio. Ma voglio essere un buon uomo. (Si, lo predichi) E un giorno voglio sentire una voce che mi dica: “Ti scelgo e ti benedico, perché hai provato. (Si, Amen) È bello (Lo predichi) che fosse nel tuo cuore.” (Si) Cosa c’è nel vostro cuore questa mattina? (Oh signore) Se avete un cuore giusto … [Interruzione nel nastro]

Oh se potessi lasciarvi qualcosa questa mattina, lasciate che vi stimoli ad essere sicuri che abbiate una solida nave di fede. [Risate] I venti cominciano a soffiare. (Si)  Le tempeste di delusione stanno arrivando. (Si) Le agonie e le angosce della vita stanno venendo. (Si, signore) e siate sicuri che la vostra nave sia solida e siate anche molto sicuri di avere un’ancora. (Amen) In tempi come questi, avete bisogno di un’ancora. E siate molto sicuri che la vostra ancora tenga. (Si, gloria a Dio)

Sarà buio qualche volta, e sarà cupo e arriveranno le tentazioni e i dispiaceri. Ma se avete fede in Dio come me questa mattina, non dovrete preoccuparvi. (Si) Potete stare in piedi nel mezzo delle tempeste. E questa mattina vi dico per esperienza, si, che ho visto un lampo di luce. (Si, signore) Ho sentito il rombo del tuono. (Si) Ho sentito il peccato infrangersi e provare a conquistare la mia anima. Ma ho sentito la voce di Gesù che mi dice ancora di lottare. Lui ha promesso di non lasciarmi mai, (Si signore) di lasciarmi mai da solo. (Grazie, Gesù) No, mai da solo. No, mai da solo. Ha promesso di non lasciarmi. Di non lasciarmi mai da solo. (Gloria a Dio)

E quando avete questa fede, potete camminare con i vostri piedi solidi sul terreno e a testa alta e non temere alcun uomo. (Vai avanti) E non temete nulla che vi si presenti d’avanti. (Si, signore) Perché sapete che Dio è sempre in Creta. (Amen) Se salite su in paradiso, Dio è là. Se scendete all’inferno, Dio è anche là. Se aveste le ali del mattino e volaste per tutto il mare anche Dio sarebbe là. Ovunque ci giriamo troviamo Lui. [Qui termina la registrazione]

 

 

Tenuto alla chiesa battista di Ebenezer, ad Atlanta in Georgia, il 3 Marzo 1968.

 

 

 

   

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