Home Su - Up Mappa del Sito Site Map Sponsors Two minutes Libri Elettronici Aiuto!

Padri apostolici

 

     Jesus Christ Superstar - I dont know how to love him

I padri apostolici

Beato Angelico - Il discorso della montagna

 

Queste opere sono accomunate dall'intento di tipo edificante e didascalico in quanto cercano di rinsaldare la fede, spiegarne i contenuti e approfondire la predicazione orale. Sono gli scritti più antichi dopo il Nuovo Testamento, di qui la loro straordinaria importanza per conoscere le origini del cristianesimo.

 

La Didachè, di autore ignoto di ambiente siriano o palestinese che scrive in greco tra il 70 e il 150 ca. È una specie di manuale catechistico e morale (la famosa dottrina delle due vie). Per lungo tempo venne considerata uno scritto canonico e servì da modello per compilazioni liturgiche e canonistiche.

La Lettera di Barnaba, attribuita appunto a Barnaba, in realtà scritta in greco ad Alessandria d'Egitto sul finire del I sec. È un trattato didascalico ed edificante in forma epistolare con un giudizio molto negativo nei confronti dell'AT. Si colloca nella lotta contro i giudeo-cristiani.

La Lettera di Clemente, il terzo vescovo di Roma dopo Pietro e Lino. Scrive in greco alla comunità di Corinto nel corso della persecuzione di Domiziano (95-96) inviando considerazioni di tipo dottrinale ed etico elaborate seguendo la bibbia e la filosofia stoica.

La II lettera di Clemente a Corinto, invece non è considerata autentica, trattandosi di un'omelia in greco - in tal senso la più antica a noi pervenuta - composta a Corinto verso il 150.

Le Lettere sulla verginità, attribuite a Clemente, vanno collocate invece nel sec. III in ambiente palestinese o siriano. Ci sono pervenute nella traduzione siriaca dell'originale greco. Trattano del problema dell'ascetismo incipiente che comprotava a volte soluzioni problematiche (sineisactismo).

Le 7 Lettere di Ignazio di Antiochia, dettate o scritte in greco dal vescovo Ignazio mentre veniva condotto in catene a Roma per essere suppliziato sotto Traiano (117). Sono indirizzate alle comunità di Efeso, Magnesia, Tralli, Roma, Filadelfia e Smirne, oltre che al vescovo Policarpo. Sono un monito a guardarsi dalle eresie gnostiche e dalla tentazione giudaizzante, oltre che un'esortazione a rimanere uniti e subordinati al vescovo. Sono la prima attestazione dell'episcopato monarchico e della chiara strutturazione della gerarchia in vescovo, presbiteri e diaconi.

La Lettera di Policarpo a Filippi, di poco posteriore agli scritti precedenti contiene varie esortazioni alla fedeltà alla condotta e alla fede cristiana. Molto simile alla lettera di Clemente sia nella lingua che nel contenuto.

Il Martirio di Policarpo, scritto greco anonimo del 156. Inaugura un genere letterario che diverrà molto famoso in seguito: quello della descrizione narrativa del martirio subito da un cristiano. Contenuto assai commovente, linguaggio semplice ed efficace, dai più ritenuto autentico.

Spiegazione dei detti del Signore opera in 5 volumi del vescovo Papia, di Gerapoli in Frigia. Abbiamo tuttavia solo alcuni frammenti di questa importantissima raccolta di tradizioni orali riguardanti le parole di Gesù.

Il Pastore di Erma. Fa parte tradizionalmente degli scritti apostolici, ma andrebbe collocato meglio tra le apocalissi apocrife. I brani più antichi possono risalire alla fine del sec. I, mentre quelli più recenti si possono datare nella seconda metà del sec. II. Si tratta di un sermone scritto in greco sulla penitenza. Dal punto di vista formale si divide in visioni, precetti e parabole.

 

Gesu insegna il Padre nostro XIII sec

tratto da www.luzappy.it

 

Per ulteriori informazioni inviate una mail a:

 

 

For additional information please email us at:

Home ] Su - Up ]