TU

TU, che osservi il cielo e vivi sulla luna;
TU, che
sei ognuno;
TU, che puoi volare;
TU, che sei nato in questo mondo, ma
non vi appartieni;
TU, che parli del futuro senza conoscerlo;
TU, che
parli agli altri in silenzio;
TU, che ami con i tuoi occhi;
TU, che
parli agli alberi, rispetta gli gnomi;
TU, che puoi sentire l'erba
crescere;
TU, che hai vissuto molte vite e morto molte morti. Sappi,
che Gong è il pianeta dove la vita è amore meritato. BENVENUTO




C'era una volta, un bimbo che ascoltava canzoni e che sognava cantando di far colpo su Carolina di Monaco. Miravo in alto all'epoca e...tutto sommato, posso dire, che non mi è dispiaciuto fallire. (Ma perchè avevo forse qualche speranza di riuscita?).
Non so da dove possa iniziare il mio amore per codesta stupenda arte, arte che fa vibrare dalla nascita della terra, cuori, arte che scandisce il tempo, arte che ci da la concretezza di sentirci vivi. Ogni rumore ha un suono ed ogni suono ha la sua musica sia che essa sia improvvisata da strumenti contadini, tipo le Tammorre del vesuvio, sia che sia suonata da gruppi tipo gli Einsturzende Neubauten.
Ogni suono è una vibrazione, ed ogni vibrazione porta con se, un suo metabolismo fonico. E' tale metabolismo che ci da la forza di battere ritmando i piedi o vibrando il capo ed è proprio questo essere nel suono, questo vivere il suono, che porta poi a livello cerebrale i movimenti del corpo e nelle persone meno inibite a muoverlo disinibitoriamente in qualsiasi situazione.
Non esiste una età per vibrare, non esiste una età che limiti i movimenti spontanei del corpo al percepire musica. Tutti sono in essa e tutti sono suoi figli.
Non ricordo con precisione, quale sia stato il mio primo disco
ascoltato, non ero all'altezza all'epoca di censire i miei gusti,
indubbiamente su me, hanno avuto effetti altamente formativi programmi tipo Supersonic che ascoltavo al buio nella mia camera, allo stesso modo in cui i partigiani ascoltavano Radio Londra. Parafrasando un titolo di qualcosa che ormai E' ME ed IN ME, erano come direbbe Zappa, le Overnite Sensation. Nella musica di quella radio, scoprivo, giovani talenti e le loro sensazioni. L'arcangelo Gabriele e i suoi Genesis, le visioni di Peter Hammill e dei VDGG, le pugnalate di Keith Emerson sul suo Hammond mentre Carl Palmer batteva sulla batteria, la voglia di una nuova gioventù, con nuova gioventù che si ribellava con Baez, Dylan, Ochs ,CSN&Y. Rivedo, ascoltando la nuova versione di We shall overcamp di Spreengsteen, le masse nere ed il loro riscatto sociale, rivedo le medaglie dei combattenti americani buttate d'avanti al Congresso contro una guerra assurda, rivedo ascoltando Blessed are le ingiustizie di un
potere assurdo contro Bartolomeo Sacco e Nicola Vanzetti. La musica fa provare questo ed altro.
"Vorrei incontrarti lungo i cancelli di una fabbrica. Vorrei incontrarti, lungo le strade che portano in India.
Vorrei incontrarti ma non so cosa farei, forse di gioia io di colpo
piangerei". Cosa vi è di più poetico di queste parole e cosa vi è di
più rivoluzionario negli onomatopeici suoni vocali di Stratos? Cosa
sono queste cose? Sono sensazioni, sono attimi, sono scosse, ed è in
quegli attimi ed in quelli scosse, che scopri di essere tra la musica e
l'infinito.
Ogni nota che emanava quella radio, mi scuoteva, scuoteva
il mio corpo e lo rendeva figlio della spontaneità, figlio della
libertà, figlio delle sensazioni.
Il primo artista che colpì la mia curiosità, fu Bowie, da lui, appresi la mimica. Conosceva già Marcel Marceau, ma imparai a conoscere e stimare anche la grandezza di Lindsay Kemp, di Khali Gibran, del Living Theatre che ebbi personalmente modo di ammirare nella mirabile esecuzione dell'Antigone di Sofocle al Teatro Petruzzelli. Iniziai a capire "L'ampiezza di un cerchio". Più scoprivo la musica e più raggiungevo il satori, quel momento di illuminazione in cui l'esperienza personale. è proiettata in un unico istante.
All'epoca, acquistavo tutto  ciò che parlasse di Bowie, dalle sceneggiature de: "L'uomo che cadde sulla terra", ad una copia del
Fuori, giornale omosessuale collegato con il Partito Radicale dove vi
era una intervista sulla sua bisessualità. Se penso al timore avuto nel
comperare da Laterza quella copia ed a nasconderla accuratamente dopo averla pagata per non essere scambiati per ciò che non eravamo, mi viene da sorridere.
Gli anni 70, portarono la filosofia dei Processi e degli sfondamenti, una specie di protesta contro i caro prezzi. Ricordo un libro di Samonà Savelli che curava una collana di controcultura, sul
concerto di Lou Reed a Roma e delle relative cariche della polizia.
Ricordo il primo concerto a Pavia dei Genesis di cui mi trovo un
bootleg e la copia riprodotta del giornale, ovunque ai concerti, vi era
più polizia che pubblico era come dirà Finardi, la nascita della
Muscica ribelle "...che ti vibra nelle ossa, che ti entra nella pelle,
che ti dice di uscire, che ti urla di cambiare, di mollare le menate e
di metterti a lottare".
Più il tempo passava, più le sensazioni crescevano, ed io con loro. Iniziai a scoprire la controcultura e come diceva Paracelso: "Spesso non vi è nulla in superficie, tutto è sotto..scavate". Scoprivo che le parole: Verità - Giustizia, non erano termini assoluti, ma che vi erano false verità e false giustizie a secondo delle situazioni, andatevi a vedere il pensiero di Kafka a riguardo.
Gruppi innovativi tipo gli Area mi spingevano a scoprire jazz,
dodecafonia e poi sempre e sempre più. fare un elenco di amori musicali sarebbe un atto di tradimento verso coloro che involontariamente non menzionerei. In questo oceano di gente e di suoni, non menzionare qualcuno involontariamente, equivarrebbe quasi al chiedere ad un padre di 10 figli, quale è quello di cui ha meno considerazione. NESSUNO.
Questa sarebbe la sua risposta e questa è anche la mia a riguardo.
Provate a farvi training ed ad esercitare la vostra mente all'OLTRE.
OLTRE la fantasia, OLTRE l'amore, OLTRE la verità, OLTRE se stessi.
Anche se Uncle Meat è stato il disco del mio battesimo zappiano, i
primi dischi però che ho acquistato rinunciando volentieri all'acquisto delle mie coloazioni scolastiche, son stati gli Lp di Elton John, i 45 giri degli Sweet e dei Doobie Brothers ed altro.
Ma se il mio reale  e' Zappa, i miei voli fantastici sono tutti nella lettura dei testi, nelle musiche e nelle visioni mimiche della musica Gong, nel loro concetto freak di fantasia e di fantastico. Provate a volare nella teiera con il Doctor Octave e scoprirete che...TU SEI UNICO. Uno, grande, bello e irripetibile. do you wanna a cup of tea? Vuoi una tazza di tea?