IL CASO "EVO"

 

Sulla rivista "EVO" del mese di Marzo 2006 compariva questo editoriale:

 

 

 

Paolo, presidente del PAFO TUNING CLUB, prendeva mouse e tastiera e scriveva questa mail al direttore della rivista "EVO":

 

Egr. Direttore

Leggendo l'editoriale del Sig. Saverio Villa sul numero di EVO del mese di Marzo 2006 vedo con stupore che lo stesso dispensa offese gratuite dando a chi fa del tuning del (cito testualmente)"Sconsiderato alla Fast and Furious". Che il Sig. Villa sia contrario al tuning era risaputo ma usare un'editoriale come opportunità per manifestare in maniera becera tale avversione non mi sembra molto corretto. Poi qualche pagina più in là il Sig. Ruffino Federico scrive lodi e glorie, oltre ai difetti, del tuning nostrano. Per la serie "viva la libertà di opinione" non penso che in una pagina diciate una cosa ed in un'altra dite l'esatto contrario, qualcosa non torna.

Già in un'altro editoriale il Sig. Villa aveva esagerato con i termini ed anche in quel caso avevo scritto una bella lettera alla vostra redazione, che per correttezza allego e questa mia missiva odierna, ed in quel caso anche la stampa specializzata nel tuning aveva pesantemente criticato le affermazioni del Sig. Villa.

Ora vediamo di fare un quadro quasi realistico della situazione: penso che gli appassionati di auto da sogno siano tanti in Italia e che di questi il 50% sia anche un Tuners visto che certi bolidi noi ce li possiamo solo sognare salvo comprare EVO e sognare ad occhi aperti. Siete sempre stati un riferimento ed il fatto che i vostri colleghi inglesi (proprietari di EVO) non disdegnino di preparare fior di auto la dice lunga sulle vostre contraddizioni. Perchè sfido chiunque a dire che prendere una Ford Mustang e applicargli un bel Kit estetico, montargli pure un bel compressore (giusto per avere qualche purosangue in più nel cofano oltre a quelli già numerosi di serie), modificare anche l'assetto non sia tuning allo stato puro. Però se lo fanno quelli di EVO UK. la macchina addirittura partecipa all'ECOTY 2005 se lo facciamo noi siamo solo un fenomeno da baraccone.

Noi tuners già siamo preda di una certa stampa non specializzata a corto di idee che non ci pensa molto a darci dei criminali in quanto per loro Tuning ha il solo significato di GARE CLANDESTINE; e usando il metro del Sig. Villa non gli si può dare torto visto che se faccio uno sparo con una Ferrari sono un manico se lo faccio con una Punto HGT sono un criminale o peggio ancora un buffone. Se poi anche coloro che si autofregiano di essere dei gran intenditori di auto ci additano come "Sconsiderati" la frittata è fatta.

Se non vi piace il tuning, senza offendere nessuno, semplicemente non ne parlate, nessuno del tuning ha mai chiesto asilo sulla vostra rivista. Il tuning è un fenomeno che è emerso solo da quando nelle sale cinematografiche è uscito il film "The Fast and Furious" ma posso tranquillamente affermare che, visto la mia età alla soglia dei 40  e da circa 20 faccio tuning, la passione per le trasformazioni è sempre esistita solo che essendo per assurdi motivi "illegale" in Italia (al contrario della Germania patria dei più famosi tuners del mondo) tale passione era rilegata alla clandestinità. Ora ogni domenica si svolgono raduni tuning dove le nostre creature, e sottolineo nostre perchè noi non abbiamo bisogno di essere un'ingegnere della Ferrari per poter creare delle vere e proprie opere d'arte su quattro ruote, forse non saranno missili terra-aria o auto pensate e concepite per girare a Monza sull' 1' 10" ma per crearle vi assicuro che di passione ce ne vuole tanta oltre a smisurate ore di lavoro ed anche un congruo contributo economico.

Scusatemi per questo mio sfogo passionale ma come ben sapete la passione è bella in quanto tale e guai a chi ce la tocca.

 

 

Nel numero di Aprile 2006 di "EVO" compariva il seguente editoriale:

 

 

 

Come potete notare una semplice lettera di chiarimenti è diventata magicamente una lettera con fantomatiche minacce.

Paolo ha prontamente chiamato la redazione di "EVO" ed ha potuto parlare direttamente con il Sig. Saverio Villa, autore degli editoriali di cui sopra, e facendo presente che nel numero di Aprile oltre all'editoriale non vi era alcuna traccia della sua lettera, dove di minacce non v'è nemmeno l'ombra, veniva rassicurato che l'editoriale era in tono "ironico". Io di ironico non ci ho visto molto, ho visto e tutti possono vedere, cose non vere, e sottolineo, pesantemente non vere. Dalla conversazione sono uscite rassicurazioni sul fatto che nel prossimo numero ci saranno le dovute rettifiche del caso. Staremo a vedere.

 

L'EPILOGO

Nel numero di EVo del mese di Giugno 2006 compariva parte della mia lettera con relativa risposta del Vice direttore della rivista il Sig. Saverio Villa

 

 

Ribadisco un concetto che forse nella redazione di Evo è alquanto astratto: "Fare il giornalista non significa scrivere quello che si vuole e come si vuole tanto il lettore è un povero idiota che prende tutto per oro colato e soprattutto non gli frega nulla della rivista (se così fosse perchè mai spendere dei gran soldi per acquistare un qualcosa che non si ritiene utile?). Il lettore, giusto per essere chiari, è una persona che acquistando la rivista paga in automatico lo stipendio ai vari giornalisti e quindi come si conviene con qualsiasi stipendiatore (o datore di lavoro se preferite) bisogna portare il massimo rispetto e fare tesoro dei rimproveri eventuali altrimenti a qualcuno potrebbe essere indicata la porta per un nuovo è più sereno lavoro. I lor signori saranno anche parte di un elite che a "babbo morto" guida auto da favola e dal costo spaventoso ma questo non implica nessuna esenzione dalla correttezza e dal rispetto altrui.  E visto che ci siamo una stoccatina finale: "A babbo morto a noi tuners non danno proprio nulla manco un accessorio da pochi euro e quindi ribadisco che le NOSTRE CREATURE non ci vengono concesse in uso gratuito da chissà quale sceicco ma ce le facciamo noi facendoci il "culo" e sudando duro sia per i debiti che per la fatica di costruirsi l'auto personalmente!!!!"

Un saluto a tutti quanti: un EX LETTORE di EVO.