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Un'analisi particolareggiata e articolata su Finanziaria, debito pubblico, evasione e pressione fiscale, per dimostrare quanto sia indispensabile e urgente un'imposta straordinaria sui patrimoni.

 

CIO’ CHE I POLITICI NON DICONO SU FINANZIARIA  DEBITO PUBBLICO E PRESSIONE FISCALE

I rendimenti dei titoli di Stato, com’era largamente prevedibile, sono tornati a volare sull’onda dei rialzi decisi dalla BCE. Da un rendimento lordo al disotto del 2% si è passati, nel giro di poco piu’ di un anno, al 3,75% per i Bot a sei mesi e a poco piu’ del  4% per i BTP.
Ciò significa in termini puramente matematici che l’aumento del 2% circa del livello dei tassi comporta un peggioramento di circa 30 mld di €uro sul servizio del debito e che conseguentemente quasi tutta l’entità della manovra contenuta nella Finanziaria, giudicata di lacrime e sangue,  viene assorbita dalla spesa per interessi.
Tutto ciò viene taciuto e si mistifica la finalità della manovra come diretta ad attuare misure di giustizia, equità, sviluppo, arrivando fino all’esproprio del TFR dei lavoratori. Il Bilancio dello Stato è un autentico pozzo senza fondo, ciò che viene immesso, rastrellando le tasche dei cittadini (ma non quelle dei ricchi)  esce immediatamente dal di sotto per effetto dell’incremento della spesa corrente e della spesa per interessi.
L’altra grande balorda mistificazione riguarda il livello della pressione fiscale che, in base alle statistiche del pollo a testa , viene quantificata intorno al 41-43%, mentre quella reale, effettiva arriva in molti casi al 90-100%, o anche piu’, allorquando si giunge al paradosso, indegno di un paese civile, di  tassare le società in perdita.
Per tali motivi ho scritto un breve saggio, che invito a leggere, perché oltre alla demistificazione di come si è formato il debito pubblico e chi ha intascato il malloppo, vi è contenuta la dimostrazione della inefficacia delle misure adottate con le varie manovre annuali e vi sono riportati esempi di tassazione, ripresi dalla realtà ossia dai bilanci ufficiali di piccole e medie imprese, che vanno ben oltre i limiti di cui dicevo sopra.
Chi volesse visionare il testo è pregato di cliccare su questo link.
Francesco Calvano

 

finanziaria e debito pubblico