UNIPREA

Norma italiana

Procedura per la taratura dei calibri a corsoio

Giugno 1988

UNI

9313

1.  Scopo

La presente norma stabilisce i criteri fondamentali di una procedura operativa e le caratteristiche della strumentazione necessari per effettuare la taratura dei calibri a corsoio. Inoltre stabilisce le caratteristiche dimensionali, funzionali e di qualità di un calibro a corsoio da verificare nell'ambito di un'incertezza dettata dalla stessa procedura.

2.  Riferimenti

UNI 4546               Misure e misurazioni — Termini e definizioni fondamentali

UNI 9052               Criteri base per le procedure di taratura dimensionale

UNI ISO 3599        Calibri a corsoio con nonio di 0,1 e 0,05 mm

UNI ISO 3650        Blocchetti di riscontro pianparalleli

UNI ISO 6906        Calibri a corsoio con nonio di 0,02 mm

CNR-UNI 10003    Sistema internazionale di unità (SI)

3.  Campo di applicazione

La presente norma si applica ai calibri seguenti:

—    calibri a corsoio con nonio di 0,1, 0,05 e 0,02 mm;

    calibri a corsoio numerali con qualunque unità di formato;

    calibri con comparatore;

    calibri per misurazioni di profondità.

4.  Campioni, strumenti e accessori impiegati per l'esecuzione della taratura

4.1. Serie di blocchetti pianparalleli, classe di precisione 1, secondo UNI ISO 3650

4.2. Guardapiani a coltello UNI 4801

4.3. Microscopio dotato di lettura micrometrica o macchina di misura

4.4. Calibri fissi ad anello lisci o attrezzature equivalenti

4.5. Micrometro millesimale o centesimale

4.6. Piano di riscontro

4.7. Lente di ingrandimento

5.  Esami e controlli preliminari

Se lo strumento non supera gli esami preliminari la taratura non viene eseguita.

5.1. Verificare che il calibro porti incise le seguenti indicazioni:

—   nome del costruttore;

—   numero di matricola;

—   campo di misura;

—   graduazione della scala.

5.2. Accertarsi che il costruttore del calibro garantisca che i materiali utilizzati rispettino le prescrizioni stabilite dalle norme costruttive dei calibri a corsoio per quanto riguarda il coefficiente di dilatazione termica lineare e la durezza delle superfici.

5.3. Esaminare visivamente lo strumento con l'ausilio della lente di ingrandimento, controllando la finitura delle superfici, la nitidezza dei tratti delle graduazioni e la mancanza di ammaccature. La larghezza dei tratti incisi deve essere uniforme.

5.4. Verificare l'efficienza dei dispositivi funzionali (sistema di bloccaggio, uniformità di scorrevolezza, gioco tra asta e corsoio).

5.4.1. Il sistema di bloccaggio deve poter bloccare rigidamente il corsoio sull'asta fissa, senza pregiudicare la lettura durante le  misurazioni.

5.4.2. L'uniformità di scorrevolezza deve essere costante e regolare su tutta la corsa.

5.4.3. Il gioco tra l'asta fissa e il corsoio non deve pregiudicare il corretto funzionamento dello strumento.

5.5. Verificare che le dimensioni costruttive delle diverse parti del calibro siano entro le tolleranze prescritte.

5.6. Verificare che i tratti delle graduazioni delle diverse scale siano uniformemente distribuiti e che siano nel numero prescritto in ciascun intervallo e nella lunghezza totale.

6.  Allestimento delle apparecchiature

L'allestimento delle apparecchiature deve essere conforme a quanto stabilito in 7 della UNI 9052.

7.  Esecuzione delle misurazioni di taratura

7.1. Verifica dello spessore dei tratti delle graduazioni e della coincidenza del primo e dell'ultimo tratto della sca­la del nonio con i corrispondenti tratti della scala dell'asta graduata

Tale operazione deve essere eseguita appoggiando il calibro sul microscopio (4.3) e leggendo, attraverso l'oculare micrometrico, il disallineamento e lo spessore dei tratti.

Tale verifica non si applica ai calibri numerali ed ai calibri con comparatore.

7.2. Verifica della planarità delle facce per misurazioni di esterni

Tale operazione deve essere eseguita con guardapiani a coltello UNI 4801 aventi una tolleranza di rettilineità di 1,5 µm su 100 mm.

7.3. Verifica del parallelismo delle facce per misurazioni di esterni

L'operazione può essere effettuata con blocchetti pianparalleli (4.1) o con macchina di misura (4.3) attrezzata con tastatore o con microscopio o con sistema equivalente (per esempio: proiettore di profili).

La verifica con blocchetti pianparalleli viene eseguita inserendo tra le facce i blocchetti pianparalleli in diverse posizioni tra i becchi e verificando che l'indicazione del calibro non vari nelle diverse posizioni.

La verifica con macchina di misura si esegue allineando una faccia di misura rispetto al banco e verificando con il tastatore o con il microscopio il parallelismo della superficie della faccia opposta, leggendo attraverso il dispositivo micrometrico le eventuali variazioni di parallelismo.

Il parallelismo non deve essere influenzato dal bloccaggio del corsoio.

7.4. Verifica del parallelismo delle facce per misurazioni di interni

L'operazione può essere eseguita con micrometro centesimale o millesimale (4.5) oppure con macchina di misura come nel caso precedente.

7.5. Verifica dell'azzeramento

Con i becchi con le facce di misura a contatto si deve verificare che il calibro indichi zero o devono essere registrati gli eventuali dispositivi di azzeramento.

7.6. Verifica dello scostamento del valore di lettura per misurazioni di esterni

Tale operazione deve essere eseguita con blocchetti pianparalleli di diversa lunghezza o con sistemi equivalenti. Le lunghezze dei blocchetti pianparalleli devono essere scelte in modo da coprire differenti posizioni nel campo di misura, sia del nonio, sia dell'asta.

Si devono porre i blocchetti pianparalleli tra i becchi e ripetere tale controllo almeno in cinque diverse posizioni. Una posizione deve essere in prossimità del fondo scala.

Nota — Non è consentita l'interpolazione degli scostamenti rilevati tra due posizioni contigue a posizioni intermedie in quanto a rigore lo scostamento del valore di lettura è una funzione di ciascun tratto.

7.7. Verifica dello scostamento del valore di lettura per misurazioni di interni

Tale operazione deve essere eseguita con almeno due diversi calibri ad anelli lisci (4.4) con diametro noto in caso di calibro a scala singola e con almeno cinque diversi calibri ad anelli lisci con diametro noto in caso di calibro a scala doppia.

In entrambi i casi un calibro ad anello deve essere di diametro tale da consentire la verifica in prossimità dell'inizio della scala; nel secondo caso un calibro ad anello deve essere di diametro prossimo al fondo scala del calibro. È ammesso in luogo dei calibri ad anello l'uso di attrezzature equivalenti.

Nota — Vedere nota al 7.6.

7.8. Verifica dello scostamento del valore di lettura per misurazioni di profondità

Tale operazione può essere eseguita con blocchetti pianparalleli di diverse lunghezze, appoggiando tali blocchetti su un piano di riscontro in granito e verificando sullo strumento gli scostamenti.

Anche per questa verifica può essere utilizzata una macchina di misura.

Nel compiere tale verifica si deve porre particolare attenzione ai problemi di allineamento e di flessione dell'astina per misurazioni di profondità.

7.9. Verifica della planarità del piano di appoggio per i soli calibri di profondità

Tale operazione deve essere eseguita con guardapiani a coltello aventi una tolleranza di rettilineità di 1,5 µm su 100 mm.

8.  Registrazione dei dati raccolti e compilazione del certificato o resoconto di prova

I dati devono essere raccolti su un apposito registro per poterli esaminare in qualunque momento lo si richiedesse.

Il certificato deve contenere i seguenti dati:

a) riferimento della presente norma;

b) numero di matricola dello strumento di misura;

c) nome del costruttore;

d) denominazione dello strumento e relativo campo di misura;

e) campioni utilizzati;

f)  prospetto riepilogativo indicante i dati seguenti:

    — massima deviazione di parallelismo tra le facce di misura;

    — risultato della verifica di planarità delle superfici delle facce di misura;

    — per ogni singola posizione controllata, lo scostamento rilevato;

    — annotazioni eventuali su eventuali anomalie rilevate;

    — incertezza assegnata alle misure;

    — temperatura durante l'esecuzione delle prove;

g) data di registrazione.

Il calcolo dell'incertezza delle misure, espressa in micrometri, deve essere eseguito come segue:

ħ (10 + 0,5 R + AL) µm al livello di confidenza del 95%

dove:  R è l'unità di formato del nonio o del comparatore o del calibro se numerale, espressa in µm;

L è la lunghezza controllata, espressa in metri;

A è il coefficiente maggiore o uguale a 10 tipico del laboratorio che ha eseguito la taratura.

Non devono essere prese in considerazione né correzioni per la temperatura, né effetti di questa sull'incertezza in quanto trascurabili, essendo la taratura eseguita in un ambiente a temperatura controllata compresa tra 19 °C e 21 °C.

 

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