L'AIRONE CONTINUA A VOLARE
Un
pò di storia.
L'habitat.
Lavori.
Responsabile:
Carlo Verga
via Puccini, 13
22060 Novedrate (Co)
Un
pò di storia.
Nel febbraio 1982 un gruppetto di “scapestrati”
innamorato cotto del teatro seppe vincere titubanze e paure per ridare vita ad
una Compagnia Teatrale che si inserisse nel solco profondo del Teatro San Rocco
di Mariano C.se.
La scelta del nome fu del tutto causale. Si avete letto bene: causale. Si volle
scegliere il nome Gruppo di Espressione Teatrale l'Airone perché di
quell'uccello colpì la capacità di coprire, volando, lunghi tratti.
E come lui i componenti del gruppo volevano “guardare lontano” nel glorioso
passato e nel promettente futuro. Vinto ogni residuo timore il debutto avvenne
nel Maggio 82, durante la seconda Rassegna Teatrale, con un lavoro di tutto
rispetto: “Il Piccolo Principe” di A. De Saint Exuperey.
Seguirono lavori in lingua di autori FOM e classici che spaziavano dal genere
brillante al comico e di contenuto. Importante è stata la partecipazione a
diverse Rassegne Teatrali del circondario ed anche nel milanese, dove il nostro
Gruppo si è sempre distinto ottenendo diversi riconoscimenti.
L'habitat.
Il G.E.T. L'Airone non ha mai fatto
segreto con nessuno di essere la Compagnia teatrale dell'Oratorio, anzi,
l'appartenenza a questa struttura parrocchiale formativa è sempre stato il
fiore all'occhiello, il segno distintivo portato con gioia e responsabilità, il
luogo privilegiato dell’impegno e della testimonianza e il GET si è sempre
sforzato di essere fedele e puntuale agli appuntamenti che contraddistinguono
l'anno oratoriano. L'essere una compagnia filodrammatica (composta cioè da
persone che fanno tutte ben altri mestieri per campare e che solo la passione
spinge a calarsi in panni altrui), l'operare a livello oratoriano costituisce
l'indispensabile coordinata per leggere il G.E.T. l’Airone.
Il
compito di un gruppo teatrale parrocchiale - ha scritto recentemente Laura
Vignati nel suo libro Storia delle filodrammatiche negli oratori milanesi (dalle
origini ai nostri giorni) - è quello di aiutare gli uomini al conseguimento
della verità: i membri del gruppo, tralasciando “l'uomo vecchio” per
assumere le sembianze del nuovo personaggio, costruiscono la propria personalità
puntando non al narcisismo ma alla donazione.
E' all'Oratorio che la comunità cristiana si occupa e preoccupa di costruire
l'uomo di domani, fondandolo su quei valori di verità e di amore presenti nel
Vangelo.
Il far teatro si inserisce così in maniera armoniosa e particolare in quelle
attività educative e formative che permettono all’adolescente e al giovane,
ma pure all'adulto, di scegliere quei valori con la V maiuscola e di incarnarli
sulla scena, col desiderio tipico del teatro cristiano di far riflettere, di
turbare e destare le coscienze spesso assopite dal quieto vivere.