RECENSIONI

a cura di Valerio e Michele  De Felice

 

 Camel/ A live record

 

I successi clamorosi ed inattesi della band di Latimer conducono alla prima pubblicazione live della carriera: A live record. Il doppio  album dal vivo contiene materiale registato fra il 1974 e il 1977 all' Hammersmith Odeon di Londra e al mitico Marquee, mentre l' intero "The snow goose" è suonato alla Royal Albert All accompagnato dalla Royal Philarmonic Orchestra diretta da David Bedford, collaboratore di Mike Oldfield.

 

Il risultato è un prodotto assolutamente convincente, maturo e ben suonato. Andy Latimer non possiede la presenza scenica di un vero leader da palco, e forse questo è stato uno dei fattori limitanti per la band, ma ha un grande potenziale creativo che si traduce in musica.

L'arpeggio commovente di "Never let go", le melodie eteree di "Song within a song", le atmosfere rarefatte di "Lunar sea" e "Skylines" intrappolano l'ascoltatore in un labirinto di emozioni, e non ci sono vie di fuga.  Latimer non sente la necessità di potenziare  il sound dal vivo; accarezza la chitarra con dolcezza, incurante dell'agitazione di una serata live, suona senza frenesia ed il suo contatto con il pubblico è decisamente mentale. Più movimentata è invece "Lady fantasy", pezzo forte del repertorio della band. La  partenza è ruggente e spavalda ma  il cantato è supportato da una sezione ritmica soffusa abbastanza fusion.

 

L'esperimento orchestrale dell' opera  "The snow goose" è ancora oggi uno dei più riusciti fra i tanti tentativi di contaminare il rock con il classico. E lo si vede dall' apprezzamento del pubblico che non fatica a risolvere il tutto in una magnifica simbiosi. L'alternarsi di fiati, violini, fagotto e violoncello, il contrapporsi di chitarra e piano, il susseguirsi di melodie ed atmosfere lugubri, disegnano uno scenario in cui trovano dimora i personaggi della storia.

 Magistrale è l'arrangiamento orchestrale nel finale dell'opera dalla traccia "Dunkirk" alla "Princesse perdue", davvero momenti di grande musica.  Non si può rimanere indifferenti all'ascolto di questo disco, è un continuo impeto di emozioni, proprio come in questo momento mentre scriviamo sulle note dolcissime di "Fritha alone".   

 

›› Ritorna a [Recensioni progressive]

 

 

  Home    Contatti Prog Link   Noi Consigliamo!