RECENSIONI

a cura di Michele De Felice

 

 Arti & Mestieri/ Tilt (immagini per un orecchio)

 

Arriva ancora una volta dall'Italia questo superlativo lavoro di progressive d'avanguardia. Si tratta dei torinesi Arti & Mestieri. La band capitanata da uno dei maggiori batteristi al mondo, Furio Chirico, già fondatore dei Trip, propone un jazz rock di contaminazione molto personale e si presenta, nella totale indifferenza delle maggiori case discografiche, con l'immenso Tilt, dalla stravagante copertina raffigurante un imbuto volteggiante tra le nuvole.

 

La formazione vede Marco Gallesi al basso, Gigi Venegoni alle chitarre, Beppe Crovella alle tastiere, Giorgio Vigliar al violino, Arturo Vitale al sassofono e vibrafono, e il citato Chirico alla batteria. Otto tracce di raro ed indiscutibile spessore, prevalentemente strumentali, sorrette dalla leggerezza del sassofono di Vitale che traina la maggior parte delle composizioni, a partire dal primo brano "Gravità 9.81", cavallo di battaglia della band soprattutto per il motivo dominante di violino e sassofono: una pura invenzione melodica.

"Strips" ha una struttura più scarna e netta,  perfettamente in linea con le diverse tendenze della formazione torinese, sempre capace di amalgamare fraseggi jazz a richiami rockeggianti; bello anche il cantato di Vigliar.

 

Le chitarre  sono comunque molto presenti, sia acustiche che elettriche, ma sempre più spazi vengono riservati a sassofono e violino come  in "Corrosione", siamo in campi marcatamente fusion. Altra gemma del disco "Positivo-negativo". In poco più di tre minuti si dispiega tutta la grandezza degli Arti e Mestieri nel fondere e confondere tra loro chitarre acustiche, violino sassofono e vibrafono. L'assolo di chitarra elettrico nel finale ben si contrappone alla dolcezza della parte iniziale del brano. "In cammino" è una malinconica sinfonia per piano e sassofono ancora, ma eccoci giunti al capolavoro dell'album, la minisuite di 13 minuti "Articolazioni" che mette in luce classe e affiatamento dei musicisti che, ricordiamolo, sono al disco d'esordio.

 

Nonostante il tentativo di Chirico di riesumare la band negli anni ottanta, gli Arti e Mestieri restano comunque  un fenomeno di nicchia,  band culto di passaggio nella già poco longeva storia del progressive. Tilt rimane però orgoglio del prodotto italiano dell'epoca, come Furio Chirico rimane uno dei più grandi batteristi. Basta pensare cosa disse Bill Bruford a proposito del modo di suonare di Furio:"Assolutamente fantastico". E se lo dice lui!

 

 

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