RECENSIONI

a cura di Valerio De Felice

 

 Camel/ Breathless

 

Con ostinazione e totale disinvoltura i Camel continuano a lavorare per una musica ormai avviata al tramonto. E' pur sempre progressive, ma non convince a pieno, e non tanto per la fattura delle canzoni, che continuano a fornire idee originali, quanto per le esigenze di etichetta, che condanna l'esemble inglese a rinnegare le origini stesse del marchio Camel, foggiato sulla mancanza di schemi e sulle atmosfere soffuse e vaghe.

 

In questo lavoro non c'è nulla di indecifrato. Anzi è chiaro il tentativo di allargare una cerchia  di pubblico con canzoni molto banali ("Wing an a prayer") senza annullare momenti di grande impatto sonoro ("Echoes", "Summer lightning"). L'ascolto del disco è molto deludente e a nulla serve la cura di una magnifica copertina che tradisce le aspettative.

Sarebbe facile stroncare un disco sicuramente povero come "Breathless", ma buttare fango sui Camel, in un sito come questo, lo trovo sicuramente inopportuno. Salvando il salvabile direi che  "Echoes" e "Summer lightning" possono bastare a far guadagnare una stentata sufficienza.       

 

Sinclair tenta invano di plasmare un suono morbido su un cantato fin troppo zuccheroso e ciò che ne vien fuori è una miscela inesplosiva che solo nei momenti migliori rimanda all'eleganza dei cugini "Caravan". E' forse il disco più debole dei Camel, e anche l'ultimo del mitico Pete Bardens, recentemente scomparso in un tragico incidente.

 

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