RECENSIONI

a cura di Michele De Felice

 

 Genesis/ Foxtrot

 

I primi passi dello stile Genesis si erano già visti nel precedente lavoro " Nursery cryme" , con delle vere perle come "The musical box" , da sempre brano molto apprezzato dai fans, ma è con "Foxtrot" che i Genesis iniziano a sfornare capolavori a raffica; solo un anno dopo uscirà "Selling England by the pound", a mio avviso il migliore album della musica progressiva in assoluto.

 

In "Foxtrot" i vari brani sono impreziositi da finezze stilistiche concepite già nel lavoro precedente e la sola magnifica "Supper’s ready" (ultima traccia del disco) varrebbe la spesa dell’album: una suite che imbarazza per l’ assenza di cadute di tono durante i lunghi venti minuti e passa. È da critica e fans considerata il manifesto del progressive targato Genesis e parla di due innamorati che si reincarnano in corpi differenti in un tempo e uno spazio differente.

La splendida copertina del disco, ideata da Paul Whitehead, denuncia quell'assurda tradizione inglese della caccia alla volpe, qui raffigurata come una donna (foxy) che scappa agli inseguitori a cavallo, allontanandosi su una lastra di ghiaccio. Lo stesso Whitehead aveva firmato l'art-work di "Nursery Cryme" ironizzando su altro sport assurdo: il Croquet.

 

Peter Gabriel dimostra di essere un personaggio oltre che grande vocalist. Le sue esibizioni sono spesso recitazioni teatrali che si mescolano alla musica: è una simbiosi perfetta, straordinariamente compatta, mai superflua ma sempre efficace.

Molto bella e originale "Watcher of the skies", soprattutto per l'uso generoso di mellotron, seguita dal piano di Banks in "Time table", dolce e malinconico come la chitarra di Hackett in "Can utility and the coastliners".

In "Get em out of by Friday" Gabriel mantiene aggressiva e penetrante la sua voce, mentre in "Horizons" sale in cattedra lo stile classico ed emozionante della chitarra di Hackett , in un brano tra i più belli scritti per sola chitarra in campo progressive, assieme a "Mood for a day" di Steve Howe  e "Peninsula" di Franco Mussida. In conclusione "Foxtrot" è un disco essenziale e difficile, che consiglierei solo ai "die hard fans". L'ascoltatore di "Foxtrot" non può essere lo stesso di "We can't dance".

 

"C'è un angelo in piedi nel sole,
e sta gridando a gran voce:
"Questa è la cena dell'onnipotente".
Signore dei Signori,
Re dei Re,
è tornato per ricondurre a casa i suoi figli,
per portarli alla nuova Gerusalemme."

 

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