RECENSIONI

a cura di Michele De Felice

 

Quella Vecchia Locanda/ Omonimo

 

Secondo gli esperti, Quella Vecchia Locanda, con il suo album d'esordio risulta essere uno dei più grandi e trascurati prodotti del progressive italiano. Il nome della band ne rispecchia perfettamente lo stile, inconfondibilmente vicino, per temi, struttura e casualmente anche per nome, ad un'altra importante band chiamata Locanda Delle Fate.

 

Il progressive suonato è interessante soprattutto per l'ispirazione che proviene direttamente dalla musica classica, in un contesto chiaramente riconducibile ad uno stile sobrio con tinte medievali. Anche la voce del cantante-flautista Giorgio Giorgi appare all'altezza delle sonorità espresse e questo è un punto di forza su cui la band fa leva, anche perchè la pecca più grande del nostro progressive sta proprio nella non eccezionale preparazione tecnica dei cantanti, Di Giacomo a parte.

Flauto e tastiera ben si avvicendano in brani come "Realtà" e "Verso la locanda", i più dinamici che a tratti ricordano i momenti solari dei Campo Di Marte, altra leggendaria band italiana finita nel dimenticatoio dopo aver prodotto il classico one shot album.

 

In "Sogno, risveglio e.." siamo totalmente immersi nella musica classica con piano delizioso e violino grandioso del talento Donald Lax.

Seppure nel successivo "Il tempo della gioia" ci sia una più articolata ricerca compositiva e un Donald Lax ancora più travolgente, questo primo prodotto, proprio con la sua natura più acerba, acquisisce una maggiore importanza storica.

 

›› Ritorna a [Recensioni progressive]

 

 

  Home    Contatti Prog Link   Noi Consigliamo!