RECENSIONI

a cura di Valerio De Felice

 

Alex Carpani/ Waterline

 

Alex Carpani  è un musicista di grande talento con numerosi progetti alle spalle che vanno dal teatro alla musica multimediale. Ma è soprattutto un artista, in costante evoluzione e questo lavoro "Waterline" ne è una limpida conferma.

 

 Il fulcro dell'opera è il superamento delle barriere che troppo spesso vogliamo imporci, andare oltre la semplice  contemplazione di ciò che appare ma soffermarci e riflettere su quello che rappresenta. Come se si avesse paura di oltrepassare quel sottile velo trasparente che, proprio come il "pelo dell'acqua", ci permette di scrutare un mondo che ci intimorisce. Due spazi contigui e antitetici, l'emerso e il sommerso, il conscio e l'inconscio. Con la collaborazione di grandi musicisti già conosciuti nel panorama internazionale, Carpani crea  un lavoro di straordinario impatto emotivo. Paul Whitehead, il leggendario collaboratore delle copertine dei primi Genesis, cura l'art-work del concept, come sempre efficace nel risolvere magistralmente il contenuto del disco in evocative immagini, mentre Aldo Tagliapietra, leader de Le Orme si occupa delle parti vocali.

Tematiche profonde che non possono essere semplicemente tradotte in musica, ecco perchè il progetto viene suonato dal vivo con la rappresentazione di suggestive immagini, video, che invitano   l'ascoltatore a partecipare emotivamente. Alex Carpani è un grande estimatore della musica elettronica e multimediale e nel disco un altro elemento stimolante è la congiunzione di suoni arcaici e strutture classicheggianti assieme a sintetizzatori e chitarre elettriche.

 

"The siren and the mariner" primo pezzo del disco, ha nella sua partenza barocca, un chiaro riferimento al prog rock anni settanta e anche le liriche, come nella stupenda "In the rocks"  si concentrano sul rapporto-scontro uomo-natura. Colpisce la freschezza delle linee vocali, spesso accompagnate da una suadente voce femminile, ma anche le parti strumentali sono intricate e incisive, sulla scia del miglior prog rock italiano. "Song of the pond" è un piccolo gioiello che ricorda nella stesura i primi Jethro Tull nel duetto chitarra flauto; poi il brano si evolve in una direzione più dinamica e moderna con un interessante break di chitarra elettrica. Pur nella sua viscerale natura progressiva, il disco allarga il raggio d'azione verso una sperimentazione mai fine a sè stessa, senza togliere elementi fusion e funky come in "A gathering Storm", superbo brano dai tanti colori dominato dalla  elettrica e dal sassofono di Cory Wright.

 

Passato e moderno si intersecano  in questo bellissimo disco, fatto di anima e corpo, di suoni e  immagini, di vita e sogni. "Waterline" è un disco che affascina, l'esaltazione di una dicotomia esistenziale che appartiene all' uomo, e che trova nella natura il suo dispiego. Mondi diversi e contrastanti, paure sepolte ed emozioni sommerse che possono venire a galla se solo oltrepassassero la labile linea dell'acqua.

 

www.alexcarpani.com

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