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L’informatica e il rinnovamento dell’architettura
“La terza sostanza è quella che concepisce lo spazio come sistema e non come meccanismo che riguarda solo l’interno dell’edificio.Spazio come sistema vuol didire pensare in un insieme strettamente cospirante la relazione dei corpi e tra i corpi in cui si frammentano gli edifici…per permettere allo spazio urbano di essere vivamente partecipe di un rapporto mutevole e continuamente allacciato tra architettura dell’edificio e ambiente.” (Antonino Saggio)
La mia riflessione parte dal concetto di spazio come sistema.Non esiste più uno spazio circoscritto,racchiuso,destinato ad una sola funzione;esso diventa spazio come sistema di relazioni,di interconnessioni tra diversi spazi.Come l’architettura si sta smaterializzando per diventare architettura della comunicazione,così anche le cose che ci circondano,gli oggetti che usiamo ogni giorno perdono la loro funzione per lasciare il posto alla contaminazione.Il cellulare non è più solo un telefono, è foto,è musica.Una fotografia non è più solo un’immagine su carta,è digitale,è raster,è un mondo.Un autobus non è più solo un mezzo di traporto,è pubblicità,è mezzo di comunicazione.Non esiste più quindi uno spazio-tipo,un solo punto di vista,ma esistono tanti punti di vista interconnessi.Lo spazio non ha più confini temporali,tutto è istantaneo,ma…”in quanto spazio sarà necessariamente costruito da architetti.Abbiamo un intero universo da modellare architettonicamente e le le pareti non saranno fatte solo da materiali inerti,ma saranno essenzialmente virtuali.Le mura si sfonderanno indefinitamente per dar luogo alla comunicazione” (cit. “La Carta di Zurigo”di Furio Barzon)
DALLA TERRA AL CAD [Vai all’articolo]
“Per farsi capire dalle manovalanze,Brunelleschi costruiva continuamente
dei modelli quando con cera,quando con legnami,e in vero lo servivano molto
quelle rape grandi che vengono la vernata in mercato,che si chiamano calcioni,a
fare i modegli piccoli e a mostrara loro”(G.Vasari)
“Una mostra di architettura parte da una condizione di svantaggio…i curatori hanno risposto offrendo una serie numerosa di materiali di supporto.Non solo disegni,video,pitture…ma soprattutto trenta plastici…nell’atrio si colloca il modello di Antonio da Sangallo il giovane per San Pietro…”(A.Saggio)
La
parola chiave di questo articolo è MODELLO.Questa parola ha molti significati;nel
suo significato più comune il modello è qualcosa da imitare.Fin
da ragazzini abbiamo sentito questa parola nelle frase “E’ proprio
un ragazzo modello”,per indicare qualcuno da prendere come riferimento,come
guida.
Volendo entrare nel campo delle arti,questa definizione di modello si sposa
bene con la pittura e con la scultura,e agli artisti che “copiavano”
un soggetto per creare un’opera d’arte.La parola modello entra
in gioco anche nelle tecniche di rappresentazione della realtà,in cui
la realtà stessa è presa come modello.La nascita della prospettiva
e in seguito della fotografia,è partita proprio dal bisogno dell’uomo
di riprodurre la realtà,di prenderla come modello.
In architettura,prima dell’avvento dei programmi di modellazione,parlare
di modello significava parlare di plastico,che permetteva,e permette tutt’ora
di modellare con le mani il progetto.Era l’unico modo per vederlo ruotare,per
vederlo nel suo insieme,per vederlo in tre dimensioni.Si partiva quindi da
una rappresentazione bidimensionale,per passare al “modello 3D”.Oggi
non è più così.Le nuove tecnologie permettono di modellare
un progetto direttamente nelle tre dimensioni,usando la stessa tecnica mentale
dello scultore.
Oggi quindi anche la progettazione è diventata più dinamica
e mentre “Brunelleschi costruiva continuamente modelli”,oggi i
modelli tridimensionali sono continuamente modificabili e di volta in volta
possono essere aggiornati in base alle nuove idee.La architettura è
in divenire,è in formazione e non c’è più un modello
da imitare,ma il modello diventa lo strumento attraverso il quale essa viene
codificata e resa modificabile,dinamica,interattiva.
MODELLI
DECISIONALI,DIAGRAMMATICI,SCIENTIFICI PER UN’ARCHITETTURA IN FORMA DI
MODELLO
Di Antonino Saggio
…il
centro della parola modello si è focalizzato su un intreccio per così
dire strutturale di tre famiglie di problemi…
La prima area usa il termine modello dal punto di vista concettuale…decisionale
intendendolo come infrastruttura…per operare una scelta.
…a me sembrano emergere quattro tipi di modello decisionale.
Il primo è di natura decisamente oggettiva…trova delle soluzioni
oggettive.
Un matematico architetto dal nome di Alexander non smentisce questo approccioma
lo allarga…dobbiamo suddividere i requisiti funzionali…e solo
allora potremmo decidere…Il modello decisionale diventa prestazionale…
…al modello prestazionale,al modello strutturalista si è oggi
sostituito il modello diagrammatico…non è la prefigurazione di
un’idea finale,è la prefigurazione di un processo…il modello
diagrammatico è dinamico…L’arrivo di questa parola fa entrare
in gioco due cose:A…l’elettronica e i computer,B. l’uso
dinamico dei dati…A questo punto dobbiamo aprire un altro capitolo.Quello
dell’uso del termine Modello come modello prettamente scientifico…
Zingarelli “MODELLO:Schema teorico elaborato in varie scienze e discipline
per rappresentare gli elementi fondamentali di uno o più fenomeni o
enti”.
…Modello scientifico presuppone equazioni con dati fissi e variabili…Un
modello scientifico è dunque dinamico…
…se è vero che tutte le concezioni di modello conducono all’elettronica
e alla interconnessione dinamica dei dati,questo accade naturalmente anche
nel modello spaziale-architettonico?…Il modello spaziale architettonico
informatico di un edificio non è non è solo una costruzione
tridimensionale che permette infiniti punti di vista,ma è proprio un
modello mobile, interconnesso,decisionale…
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