Il libro è il risultato dell’incontro avvenuto l’11 aprile 2000 all’ETH di Zurigo,dove è stata presentata la versione internazionale della Rivoluzione Informatica.Il tema principale era quello delle nuove tecnologie digitali,cui è seguito un dibattito su come l’architettura diventa interattiva.Il libro è una risposta a questa domanda:è ancora possibile la vecchia architettura,quella fatta di pareti,di mattoni?
Il libro all’inizio affronta una serie di punti,che sono i punti chiave della rivoluzione informatica.Vediamo quali sono:
1. La giungla è una metafora dello spazio virtuale,in quanto in essa non c’è alcun piano di riferimento.
2. La modalità percettiva dell’informazione di oggi è basata su una visione tattile.Il 3D è la trascrizione della visione attraverso il tatto.
3. Il compito di noi architetti è quello di costruire nuova algoritmi capaci di produrre i complessi ambienti,non mondi abitabili,ma aventi relazioni.
4. L’informazione è strutturata in modelli modificabili.L’architettura diventa interattiva.Nasce un nuovo spazio che fa essere tutto mescolato, contaminato.
5. L’attenzione si sposta altrove,dove l’unica forma è il flusso delle relazioni,dove tutto è istantaneo.La RETE.
6. l’architettura digitale è la sperimentazione che,attraverso nuovi algoritmi,permette di trasformare la tradizionale attività progettuale.La trasgressione è la sesta chiave.
7. L’architettura può interreagire e cioè adattarsi al mutare dei desideri degli utenti attraverso scenari percorribili come se fossero un ipertesto.I volumi dell’architettura diventano interfacce,pelli che possono comunicare.
8. L’ottavo punto è l’ interconnessione dinamica dei dati.La sfida è riuscire a realizzare un’architettura che possa a essere estremamente dinamica.
9. Parliamo di spazio virtuale,con caratteristiche di Total Surround.Sarà costruito da architetti .Le pareti no saranno più di mattoni,ma saranno virtuali.

La rivoluzione emergente è ancora un deserto…in una cosa siamo ancora uguali alle avanguardie di sempre:c’è ancora bisogno di un testo…
Eisman,De Kerckhove,Saggio offrono una MATRICE programmatica per comprendere le linee guida del nuova pensiero.

PETER EISENMAN
L’architettura finora si è fondata su evidenti relazioni con la natura,con l’idea guida che dovesse risultare gradevole alla vista,all’udito e al tatto.Le tecnologie informatiche potrebbero costringerci a ripensare alla qualità di tali relazioni.Abbiamo bisogno di una matrice critica che comprenda queste nuove nature,che ci aiuti a determinare le caratteristiche di quello che potrebbe essere definito “valore critico”.
In passato i valori potevano avere a che fare con la funzionalità degli oggetti.In un contesto critico di quel tipo si poteva facilmente definire un’opera con un giudizio positivo o negativo.
Quando emerse la consapevolezza dell’architettura come disciplina,fra la fine del XIV sec e il XV sec.,fu necessario stabilire una relazione tra ciò che era naturale e ciò che era prodotto dall’uomo.
Il problema delle nuove nature è la perdita di distinzione tra originale e copia.Il valore d’uso e la sua materialità si sono in un certo senso smaterializzati.Gli algoritmi creati dalla scienza,possono portare alla modificazione,alla trasgressione della natura dell’architettura in una maniera che mette in questione e rende insostenibile quella stessa natura.Le nuove complessità sono sempre esistite,nascoste all’interno delle convenzioni preesistenti.Le attuali potenzialità forniteci dal computer reprimono altre possibilità operative.Diventa compito di noi architetti costruire i nuovi algoritmi capaci di produrre i complessi ambienti necessari alla nostra attuale condizione.

 


 

 

 

 

Furio Barzon

LA CARTA DI ZURIGO - Eisenman.De Kerckhove.Saggio.

La Rivoluzione Informatica

Diller+Scofidio,Blur Building,Yverdon-les-bains,2002.L'opera del duo newyorkese Diller+Scofidio,relizzata per l'Expo 2002 organizzata in Svizzera,è un'eterea struttura di 60x100 metri,alta 25,retta su quattro pilastri palificati;è stata rivestita di 31400 augelli,governati automaticamente da computer,con lo scopo di vaporizzare l'acqua pompata direttamente dal lago Neuchatel.Il volume dell'architettura assume forma di nuvola,imprendibile e in continua mutazione.

 

DERRICK DE KERCKHOVE
La realtà virtuale ,come ogni altro medium interattivo che includa la presenza del cursore nello spettro nello schermo,è un effetto TOTAL SURROUND,una sostituzione della realtà.
Non stiamo più operando solo con due spazi,lo spazio fisico e quello mentale,ma abbiamo aggiunto una terza zona di esplorazione:lo spazio digitale,ilcyberspace,lo spazio virtuale.Che cosa hanno in comune cyberspace e spazio mentale?La visualizzazione e l’interfaccia:quello che facciamo sullo schermo è il risultato della proiezione delle nostre capacità critiche e progettuali.
Uno degli avvenimenti più significativi che si stanno verificando oggi è l’emigrazione della mente dalla testa allo schermo.Parliamo di connected intelligence.E al prima volta nella storia di questo pianeta che si può parlare di mente connessa.Per la prima volta nella storia abbiamo un mezzo di comunicazione interattivo in grado di operare su scala planetaria.Il digitale,lo 01, l’on/off è il minimo comun denominatore di tutte le esperienze,di tutti i linguaggi.
Internet è un unico enorme computer collettivo.Perché intelligenza connettiva invece di collettiva?L’intelligenza collettiva è come la TV,eliminando la persona privata elimina l’individuo.L’intelligenza connettiva,invece,è un fantastico ambiente pubblico nel quale l’individuo viene preservato.

Erick van Egeraat,ETH World,Londra,2000.IL progetto per la creazione di un campus virtuale s'incentra nell'interazione tra interfaccia digitale e supporto fisico.Tutte le hall d'ingresso e gli atrii delle sedi ETH sono messe in comunicazione attraverso una chatroom digitale alla quale si può accedere dal web o dal luogo fisico della scuola.Lo spazio tridimensionale d'interazione,inoltre,viene continuamente modificato nella sua forma dal flusso di informazioni e dallo scambio relazionale.


ANTONINO SAGGIO
Alla società industriale,la cui prima risposta organica nel campo dell’architettura si ebbe negli anni Venti del Novecento,si è sostituita una società dell’informazione.Se il centro propulsore della prima erano la grande industria e la macchina…la macchina d’oggi è il Computer e il suo carburante è il sistema di sviluppo delle informazioni.La rivoluzione informatica innesca potenti trasformazioni…basti guardare all’emergere di grandi fenomeni e temi di questi anni,come quello delle aree dimesse,della nuova concezione del paesaggio metropolitano…l’architettura si insinua nelle maglie della città costruita…dà forma ad una nuova idea di paesaggio contemporaneo,di URBANSCAPE.In zone a densità altissima si può iniettare di nuovo verde,natura…per creare nuovi pezzi di città integrate e plurifunzionali…i luoghi tendono a mescolarsi in una connettività generale.
Lo SPAZIO non è più conformato rispetto alla sua funzione,ma diventa spazio-sistema:ci sono edifici che nascono come vere e proprie conformazioni di paesaggio interconnettendo spazi.
Viviamo una produttività che non è più legata alla serializzazione,ma alla personalizzazione,al costante mutamento delle informazioni.
Il centro della rivoluzione informatica non sono tanto le informazioni,quanto la capacità di atomi informativi d’essere interconnessi.La sfida che ci è di fronte non è solo quella di creare un’architettura che sia narrativa e metaforica,ma come riuscire a realizzare un’architettura che possa incorporare questo livello complesso,interrelato,dinamico.
Abbiamo la capacità di creare modelli dinamici,che al variare del singolo imput informativo generano mondi diversi.La strada per tradurre queste caratteristiche mutanti e dinamiche del mondo dell’informatica in architettura…è l’interattività.Interattività in architettura vuol dire tre cose diverse.C’è l’interattività dentro il processo della progettazione architettonica:INTERATTIVITA’PROCESSUALE.C’è l’INTERATTIVITA’ ILLUSIONISTICA,cioè combinare il reale e il virtuale,attraverso l’avanzamento di sistemi di proiezione dentro la stessa pelle dell’edificio…ma la più complessa è l’INTERATTIVITA’ REALE.
…possiamo inoltre far trasformare l’architettura in maniera intelligente in risposta al mutare delle situazioni climatiche o ambientali…anche i materiali possono mutare con microfibre nei rivestimenti…
…si comincia a lavorare anche su un’INTERATTIVITA’ EMOTIVA,perché attraverso l’uso di sensori,non è solo il dato fisico che interagisce con l’architettura,ma anche alcune caratteristiche dello stato psicologico e della percezione delle persone…
…Non parliamo più di existenz minimum per un’architettura che esaudisca i bisogni,ma di existenz maximum per un’architettura che allarghi le possibilità e i desideri…

Coop Himmelb(l)au,ArtPlage Bienne, Expo2002, Klangturm,SUISA and SUISA Foundation for Music.Durante l'Expo 2002,la klangturm,una delle torri presenti sulla piattaforma di Bienne,è diventata uno dei più grandi strumenti musicali della Svizzera.Essa ascolta ,respira,suona mentre i viisitatori la attraversano.Può registrare suoni e mixarli.Questo ha portato alla creazione di un archivio sonoro ,che la torre usa ripetutamente per produrre nuovi flussi di suono.

ETH,Institut fur Neuroinformatik,ADA,Neuchatel 2002.Ada è stata un'architettura senziente in grado di interagire con le persone in maniera del tutto inedita,imparando e modificando le proprie stesse reazioni.Ada,frutto di un avanzato progetto di ricerca dell'università e del Politecnico di Zurigo,presentata all'Expo 2002,è un nuovo organismo artificiale,un essere che ha la forma di uno spazio e che è in grado di percepire il proprio ambiente,le personalità dei visitatori e reagirvi.

 


 

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