Cronache di Cremona e provincia


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Smentendo i giudizi pessimistici

Per la Giunta del Comune di Cremona il 2007 dà un bilancio trionfale: ecco il documento integrale


Correttamente "Il Vascello", molto critico nei confronti della Amministrazione Corada, offre il documento con il quale Corada e C. hanno presentato secondo tradizione il consuntivo 2007, lasciando ai lettori con tutti gli elementi a disposizione il giusto diritto di trarre le proprie conclusioni


Tradizionale conferenza di fine anno della Giunta Comunale di Cremona che ha presentato con il vice sindaco Baldani il consuntivo del 2007, esprimendosi in termini - come si legge - senza riserve sul proprio operato, nonostante alcune valutazioni esterne decisamente negative. Era assente il sindaco Corada, colpito da influenza. Ecco il documento con cui la Giunta cremonese promuove il suo operato. Nessun commento. Sugli argomenti i "Il Vascello" ha già viva espresso le proprie opinioni. I cittadini hanno gli strumenti per valutare.



di Giancarlo Corada, sindaco di Cremona

Siamo ormai alla fine dell'anno, è il periodo dei rendiconti e delle assunzioni di responsabilità per il futuro. Sono stati 12 mesi non facili. Tutti insieme, come cittadini e come istituzione, abbiamo dovuto affrontare un anno di rigore e di sacrifici, per far fronte a gravi difficoltà di carattere economico e finanziario. Non è stato facile. Speriamo ora di aver superato la fase più critica.

Un anno fa avevamo promesso alla città di mettere in campo ogni sforzo per raggiungere, nel 2007, tre obiettivi irrinunciabili, pur in una situazione di “vacche magre”: da un lato non abbassare né la quantità né la qualità dei servizi che il nostro Comune avrebbe messo a disposizione dei cremonesi, dall'altro non aumentare le tasse comunali, dall'altro ancora investire sulla città che ha tanti bisogni arretrati.
Sono orgoglioso di poter dire che questi obiettivi sono stati raggiunti. Abbiamo mantenuto inalterati, anzi, per certi versi, possiamo dire di aver migliorato i nostri servizi, siamo riusciti a non alzare le tasse e ad investire molto soprattutto nelle scuole, nell'edilizia residenziale pubblica e nelle strade.
Non si tratta di miracolo. Mossi dall'unico imperativo di fare gli interessi delle città e delle famiglie che la abitano, abbiamo razionalizzato, limato, tagliato ciò che andava tagliato. E siamo riusciti nell'intento: abbiamo salvato importantissimi servizi che il Comune orgogliosamente offre (penso al settore scuola, agli interventi per i giovani, ma anche al vastissimo pianeta degli interventi sociali) senza aumentare le tasse.
Ma un Comune non eroga solo servizi, deve anche pensare agli investimenti in opere pubbliche. Con molta convinzione e grazie al lavoro di tante persone siamo riusciti ad impegnare nel 2007, una somma da record per la nostra città: 44,5 milioni di Euro.
Ci siamo posti alcuni obiettivi che possiamo dire di aver raggiunto nel 2007 o che realizzeremo nel 2008. Mi riferisco, ad esempio, agli interventi nel settore dell'Edilizia Residenziale Pubblica, con i circa 10 milioni di Euro spesi nel 2007, ai quali aggiungeremo altri 5 milioni nel 2008. Avremo così recuperato l'edificio di largo Pagliari (che consta di circa 110 appartamenti) e portato a compimento l'intero progetto del Quartiere Borgo Loreto.
Il dato è di grandissima rilevanza: affronta alla radice il problema della casa per una vastissima area di ceti meno fortunati – cosa che per un'amministrazione riformista e popolare non solo è un dovere, ma anche un piacere – e nello stesso tempo valorizza alcuni beni pubblici che altrimenti avrebbero rischiato di trasformarsi in un peso per la città, anziché essere una risorsa.


Ecco il progetto vincente per l'area della Stazione realizzato dallo studio nonis. L'assessore alla urbanistica Soregaroli ha annunciato che i lavori avranno inizio nel 2008, ma è ancora tribolata la questione con le Ferrovie per la cessione delle aree di loro proprietà. Non è altrettanto chiaro se sarà contestualmente realizzato anche il parcheggio coperto che scavalca il cavalcavia e che per questa ragione è stato vivacemente contestato.

Ma va anche ricordato l'importantissimo programma di intervento complessivo nella tanto indispensabile messa a norma delle scuole cittadine. Abbiamo speso più o meno 2.850.000 euro nel 2007, ed altri 3 milioni investiremo nel 2008: porteremo così a norma tutte le scuole – dagli asili nido alle scuole superiori – e potremo così tranquillizzare, per quanto ci è dato, i nostri ragazzi e le loro famiglie.
Per quanto riguarda gli interventi stradali sono in via di ultimazione i lavori finalizzati alle moderazione della velocità con la realizzazione di rotonde stradali (per un investimento complessivo di € 665.000,00). Sono proseguiti inoltre gli interventi programmati relativamente alla manutenzione delle strade e marciapiedi (per un investimento di circa € 1.300.000,00).
E' un piano di investimenti del quale la nostra Amministrazione non può che andare fiera, grazie al quale Cremona recupererà in termini di qualità della vita e di decoro urbano. E non mancano i grandi progetti. Ne cito due.
Se il progetto di piazza Marconi all'inizio del mio mandato sembrava morto e sepolto, ora, al contrario, è sulla via della concreta e definitiva realizzazione. Certo, lavori di questo peso non possono non creare qualche contrattempo. E però, alla fine, avremo un importante parcheggio al servizio della città e della sua economia, avremo una piazza bella, completamente nuova ed attrezzata al meglio. E - attraverso i preziosi scavi archeologici effettuati - avremo anche scoperto una parte importante del nostro passato: una volta che avremo definito, infatti, come strutturarne la fruibilità, credo che i ricchissimi reperti portati alla luce potranno risultare utili anche al presente ed al futuro di Cremona.
A breve inizieranno poi i lavori di riqualificazione dell'ambito della stazione ferroviaria, che comincerà con la risistemazione dell'area ma si completerà poi attraverso la definizione del doppio senso unico dell'asse Dante -Trento e Trieste e nel rinnovamento strutturale di tutta la vasta porzione di città che sta tra il centro storico e l'asta della ferrovia.
Anche in questo 2007 i problemi, comunque, non sono mancati. Basterebbe pensare a quello che molti hanno definito “Estate Tamoil”, periodo nel quale sembrava quasi che l'inquinamento, di vecchia data, ad opera della Tamoil fosse divenuto l'unico problema della città. E che poi pur mantenendosi fonte di doverosa preoccupazione, è tornato al livello di questione serissima, importante, ma necessariamente governabile.
In contrasto con le affermazioni trionfali

Vi diamo l'autentica qualità della vita a

Cremona in 12 anni: una bocciatura solenne


É assumendo i dati dal 1995 ad oggi che si ha la inequivocabile conferma che la mediocrità della reggenza politico -amministrativa del territorio è in continua crescita: come i cittadini denunciano quasi ogni giorno sul nostro giornale


(a.l.) - Siamo francamente arcistufi di inseguire le classifiche sulla qualità della via e sui suoi derivati più o meno attendibili che i giornali per evidenti ragioni commerciali sfornano a go - go in modo particolare durante questo periodo. Hanno un enorme difetto, sono occasionali.
Un esempio classico: basta che un folle in un raptus uccida cinque persone e la classifica della criminalità del territorio scende al disotto di quella di una città secolarmente mafiosa. Dobbiamo dire allora che Cremona, nel caso, è più mafiosa di Palermo?


Purtroppo, però, stante la mediocrità e la furbizia della "casta", queste graduatorie producono una conseguenza reale e perversa: siccome la politica si è accorta che influiscono sui pareri elettorali dei cittadini, allora la contromisura è abbandonare in molti settori critici un minimo di progettualità (che ha evidentemente tempi lunghi) per inseguire obiettivi contingenti ed immediati, accentuando così, e qualche esempio lo abbiamo anche in casa nostra, i provvedimenti estemporanei, di facciata, quando addirittura non vengono forniti dati incompleti o che meriterebbero qualche verifica. Si pensi ad esempio ai dati ambientali che hanno fornito al nostro territorio qualche vittoria nelle classifiche di Lega Ambiente mentre dilagava (e dilaga) l'inquinamento diffuso da Tamoil e altre realtà, oltre tutto denunciato dalla UE e dai provvedimenti ministeriali (nel caso, chi ha taciuto agli estensori delle classifiche?). Di tutte le graduatorie, quella del Sole 24 Ore è certamente la più attendibile, ma pecca come le altre della estemporaneità di cui sopra.
Poi il continuo mutare dei parametri, offre ancore meno garanzie. Quest'anno abbiamo una classifica della felicità che non può rispondere ad alcun valore: la felicità è una condizione strettamente individuale, legata a valori che non sono comuni. La felicità sono, ad esempio, per chi ha poco per la testa, le tre S importate dai telefilm USA: Sesso, Soldi Successo. Qualcuno, e noi tra questi, potrebbe non essere assolutamente d'accordo con una interpretazione consumistica della vita.


Ad ogni modo, senza scendere nelle classifiche una per una, noi per coerenza daremo un dato pluriennale, appunto il più attendibile statisticamente. Ebbene, rispetto a Trento che con i fondi dello Stato per le regioni a statuto speciale, è in testa alla classifica sulla qualità della vita assieme a Bolzano (non a caso...) con 566 punti, Cremona è su 103 province 55ª, con 472 punti, di poco sotto la metà classifica che chiude con Agrigento a 369 punti.
Andiamo però avanti secondo la nostra logica: ovvero proviamo invece a parlare di Cremona in una più attendibile graduatoria anno per anno e qui sì, potendosi individuare un trend pluriennale, il voto diventa davvero significativo.
Agli inizi degli anni novanta Cremona si destreggiava tra il quarto e il sesto posto. Città d'oro, insomma, finiva l'era Zaffanella, anche se il declino era già in atto, ma era ancora mascherato dalle pensioni consistenti che compensavano un fatto reale, l'invecchiamento della popolazione, la fuga dei cervelli, ormai drammatica.
Dall'era Garini in avanti, c'è stato un complessivo trascinamento al basso, pur con qualche variante inattesa del trend, che appunto risulta determinata dalle distorsioni contingenti di cui sopra.


Per qualità della vita Cremona è 13ª nel 1995, , diventa 15ª nel 1996, riacciuffa un brillante posto nel 1997, ma nel 1998 è 35ª, nel 1999 risale al 18° posto, nel 2000 è 28ª, nel 2001 scende al 37° gradino, nel 2002 è 27ª, nel 2003 crolla nella metà bassa della graduatoria italiana con il 61° posto, poi va al 58°, quindi al 49°, ma ridiscende, come abbiamo detto, al 51° nel 2006. E quest'anno è 55ª.


É questa nostra classifica che ci dice che Cremona ed il suo territorio sono retti malamente, da una politica di destra e di sinistra, purtroppo, mediocre, ovvia e demagogica che non ha saputo cambiare direzione di marcia, non ha invertito la rotta, non ha neppure arrestato la discesa. Come i cittadini ,d 'altronde, denunciano quasi ogni giorno, con buona pace degli assessori e delle loro campagne pubblicitarie, anche queste un sintomo evidente di crisi. Perchè se la marchesa andasse bene, come dice il proverbio, non occorrerebbe una campagna pubblicitaria per farlo sapere ai cittadini.

L'inquinamento della zona Tamoil ha tenuto banco per quasi tutti i mesi estivi. Ad un giusto, articolato e necessario intervento iniziale dei cittadini e dei media, volto ad approfondire una questione che si era presentata come davvero preoccupante, ha fatto seguito un periodo nel quale si sono accavallate informazioni approssimative, qualche volta anche forzature e strumentalizzazioni di carattere politico che hanno indotto una certa confusione in una situazione che, al contrario, avrebbe richiesto, da parte di tutti, informazioni precise, valutazioni equilibrate, interventi circostanziati.
La fine della pausa estiva ha portato con sé anche un certo ridimensionamento della polemica forzata, fino a tornare ad un confronto serio, argomentato, che si sappia mantenere nei giusti limiti e che non confonda responsabilità, dettagli, itinerari percorribili messi in campo per rimuovere il problema e risanare la situazione.
Da questa esperienza tutti dobbiamo trarre un insegnamento: l’inquinamento è questione che va affrontata con attenzione ed oggettività. Non dobbiamo esasperarla, né sottovalutarla. Ma affrontarla per quello che è.
Ed anche l'altra questione percepita dalla nostra gente come molto preoccupante - quella della sicurezza - va affrontata con il giusto spirito positivo: mettere in campo ogni sforzo e fare tutto quanto è nelle nostre possibilità per alzare il tasso di sicurezza dei nostri concittadini. E laddove non sia possibile intervenire - perché le nostre competenze sono comunque limitate e circoscritte e la tutela dell’ordine pubblico è, nel nostro ordinamento, compito essenziale delle forze dell’ordine e della magistratura - fare da pungolo nei confronti delle altre istituzioni affinché si mettano nelle condizioni di svolgere fino in fondo un ruolo positivo al riguardo.
Ciascuno deve essere messo nelle condizioni di svolgere al meglio il proprio dovere. E ciascuno deve far fronte al proprio compito. I nostri concittadini sono preoccupati e chiedono soluzioni. Per loro, ed io condivido, quella che qualcuno definisce microcriminalità non è meno inquietante della grande criminalità. E comunque sia, anche un solo atto violento, per chi lo subisce, è giustamente traumatico ed inaccettabile.
Prevenzione, repressione, recupero: queste sono le parole chiave per affrontare il tema della sicurezza. Era così che presentavo la questione all'interno già del mio programma di governo della città nel 2004, il tema va affrontato a 360 gradi con la massima attenzione ed il massimo impegno.
Ma è il “chi fa cosa” che deve risultare chiaro ed inequivocabile. Non è un tentativo di giocare allo scaricabarile, se i sindaci rifiutano di essere messi sotto critica ogni volta che un ladro riesce a farla franca. Da che mondo è mondo, in una società ordinata i ladri devono essere presi dalle guardie, non dai sindaci. Ed una volta preso, colui che vive nell'illegalità deve essere giudicato e punito. Ed a questo devono pensare i magistrati, non i sindaci.
Come amministratori siamo convinti di aver operato bene in questi mesi, ovviamente nei limiti di quanto potevamo fare. E vogliamo fare ancora di più. Perché la lotta all'illegalità e la difesa della sicurezza dei nostri concittadini sono questioni che ci stanno a cuore davvero. Per questo abbiamo assunto dieci nuovi agenti di Polizia Municipale, per questo lavoriamo a rendere la città più vivibile ed accogliente, per questo puntiamo a renderla ancor più illuminata, per questo diamo appieno il nostro contributo al Comitato provinciale che sovrintende l'ordine pubblico e la sicurezza.
Per questo stiamo lavorando affinché i maggiori enti locali del nostro territorio possano giungere a coordinarsi meglio. Consapevoli, per questa come per altre tematiche, che i traguardi raggiunti non saranno mai soluzioni valide una volta per tutte.

Ma l'anno che sta per concludersi è stato anche altro. Grazie ad una sorta di "risveglio" nella collaborazione tra iniziativa culturale di carattere privato ed intervento degli Enti Locali, accanto alle tradizionali ma sempre ricche stagioni del Teatro Ponchielli, c'è stato un susseguirsi di occasioni d'incontro, un fitto ritrovarsi dei cremonesi (ma non solo), nelle piazze, nei giardini, nei cortili della città, per assistere a performance musicali piuttosto che teatrali, per godersi un bel film o per prendere parte a dibattiti e confronti sul terreno culturale, politico o artistico, o anche semplicemente per "vivere" la città, per passeggiarla, per riscoprirla. Insomma, non è passata settimana senza che a Cremona vi sia stato uno spettacolo artistico o un’occasione di incontro culturale. Non è assolutamente cosa da poco. Se guardiamo infatti alla stagione estiva è evidente la presa d’atto di una serie d’appuntamenti degni di nota, sia per qualità che per varietà. Nell’arco degli scorsi mesi, infatti, davvero assai variegata è stata l’offerta promossa dal Comune che, attraverso una produttiva azione sinergica e con la collaborazione preziosa dei privati, ha dato vita ad un ampio ventaglio di spettacoli che ha simbolicamente rappresentato un cartellone quanto mai composito ed apprezzato.
Dovremo ora confrontarci con la Finanziaria, anche se, per la verità, abbiamo già da tempo iniziato ad analizzarla per costruire il Bilancio di Previsione che andremo ad approvare entro gennaio 2008. Mi limito a sottolineare un dato, forse marginale, ma particolarmente soddisfacente per la nostra comunità. Sul versante del “taglio dei costi della politica” la Finanziaria proposta dal Governo Prodi – anche se non è così severa come avremmo desiderato soprattutto per spese e privilegi “in alto loco” – prevede per gli Enti Locali un tetto massimo, ad esempio, al numero dei componenti dei consigli di amministrazione delle società collegate agli Enti Locali. La stampa nazionale già ha avuto modo di promuovere inchieste, dalle quali risulta quanto siano numerosi i tagli che dovranno essere effettuati da parecchi Enti Locali.
Bene. Mi dà una certa soddisfazione poter dire che, per quanto riguarda la nostra città, noi non abbiamo dovuto praticare pressoché taglio alcuno, perché - negli anni scorsi - già “di nostro” ci siamo auto-limitati, mossi da una sana visione riformista dell’amministrare il denaro pubblico e nel rispetto della tradizione di buon governo che caratterizza la nostra storia. Tal che il numero dei componenti i consigli di amministrazione delle nostre società, fondazioni, enti e quant’altro - compresa la Giunta Comunale - già rispetta i livelli previsti dai tagli della Finanziaria. Anche in questo caso, siamo uno dei pochi Comuni a livello nazionale. E ne andiamo fieri.
Per quanto riguarda il resto della Finanziaria 2008 non posso che associarmi alle critiche e perplessità espresse da molti miei colleghi nonché dal Presidente dell'ANCI, Leonardo Domenici. Numerosi sono i problemi ancora aperti per i Comuni, relativi alla manovra 2008 e alla legge Finanziaria 2007, che continua a produrre effetti negativi per i Comuni. La situazione di malessere fra i Comuni è forte e ci troviamo inoltre ad affrontare una campagna politico-mediatica che tende a presentare indistintamente tutti i Comuni italiani come fonte di sperpero o come strumento di tassazione vessatoria per i cittadini. La situazione, invece, è molto diversa.
Il complesso delle norme relative alle funzioni dei comuni è di stampo prettamente centralista, perché da un lato irrigidiscono e limitano fortemente l’autonomia dei comuni sul lato delle entrate, dall’altro operano dei tagli indiscriminati dei trasferimenti, del tutto inconciliabili con l’assetto costituzionale che fonda le sue radici nella Costituzione.
Vi è preoccupazione per una costante riduzione delle risorse trasferite, senza alcuna forma di attuazione di entrate autonome compensative; nessuna risposta inoltre viene data ai comuni “virtuosi”, tra i quali Cremona, ben amministrati ma continuamente limitati nelle proprie autonomie.
E' dunque opportuno, come è già stato richiesto, che nel mese di gennaio venga aperto un tavolo politico-istituzionale con il Governo per affrontare e risolvere i nodi lasciati irrisolti dalla Finanziaria 2007, in particolare la questione dei 609 milioni di euro che sono già stati tagliati e che creano enormi problemi per i Comuni, perché non sono compensati dal previsto gettito ICI, come invece era stato ipotizzato nel decreto fiscale dello scorso anno.

Detto questo, continueremo a lavorare, avendo davanti a noi l'impegno irrinunciabile di farlo nell'esclusivo interesse della nostra comunità. Ed avendo ben presente che ancora tanti, ed importanti, sono i problemi che stanno di fronte a noi, nella convinzione che abbiamo un obiettivo importante da raggiungere: porre le basi sulle quali si svilupperà la Cremona del futuro, guidati dal coraggio delle idee e dalla saggezza dei comportamenti.
Ritengo infine doveroso in questa circostanza rilevare come, sul fronte delle risorse umane, il Comune di Cremona, uno dei pochi in Italia, ha proceduto alla stabilizzazione del personale precario avvalendosi della facoltà prevista dalla legge 296/2006 (legge finanziaria per l’anno 2007). Lo abbiamo fatto rispettando l'impegno di non ridimensionare i servizi distribuiti. Non è dunque prevalsa solamente la pur corretta considerazione di intervenire con un'azione giusta con la quale offrire maggior sicurezza a tanti collaboratori che - in forma precaria, in alcuni casi per anni - hanno svolto un lavoro importante a favore dei cittadini.
Porgo infine un sincero ringraziamento agli Assessori, al Direttore Generale, ai Dirigenti ed al Personale tutto del Comune per lo scrupolo e la disponibilità dimostrati. Senza la loro preziosa collaborazione, senza il loro costante ed attento lavoro quotidiano, l’Amministrazione Comunale non potrebbe proporre la qualità e la quantità dei servizi che ha offerto e sta offrendo.



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di Sab, 29 dic 2007