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Federica e Luchetto Di Gianni

Federica si presenta

La giornata di una bambina preistorica

un albero in fuga

la prima neve
 

 ritorno a "Accademia di Talia"

 

 CIAO A TUTTI!!!

Sono Federica Di Gianni, (sempre insieme al mio fratellino Luca di sei anni), sono una bambina di otto anni e faccio la terza elementare. Questa riportata qui di seguito è una ricerca fatta per la scuola, un po' immaginaria e un po' realistica, per esigenze di spazio ho inviato solo un piccolo frammento. Mi farebbe piacere comunicare con altre bimbe o bimbi della mia stessa età al fine di scambiarci notizie ed approfondimenti per i compiti della scuola, soprattutto per quelli di storia e geografia. Grazie!

 

 La giornata di una bambina preistorica
(in questa storia ho immaginato la giornata preistorica di una bimba della mia età)
 
Sono una bambina di nome Anna, abito in una caverna insieme alla mia famiglia.
Mia madre ha realizzato per me un abito di pelle di mammut, infatti mio padre qualche giorno fa ne ha ucciso uno. Abbiamo mangiato la sua carne, con la pelle abbiamo realizzato delle coperte e dei vestiti.
Io ho aiutato la mamma a raschiare la pelle con un raschiatoio di selce. La mattina mi alzo presto e vado con i miei cugini a raccogliere i frutti selvatici.
La notte accendiamo il fuoco davanti alla caverna, perché ci riscaldiamo e allontaniamo gli animali feroci.
Sulle pietre roventi cuciniamo la carne.
   
 

 

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Villamaina febbraio duemilauno

Un albero in fuga

   
C'era una volta un albero che non voleva vivere più in città perché non riusciva a respirare tra gli alti palazzi, inoltre le sue foglie col passare dei giorni sembravano sempre più gialle, sia perché arrivava un raggio di sole piccolo piccolo e sia perché si sentiva triste e solo.
L'albero aveva un tronco marrone doppio e lungo, una chioma che in primavera era piena di fiori bianchi e d'estate piena di ciliegi, ma da quando le piccole case erano divenute dei grandi palazzi non era più come prima: in primavera aveva pochissimi fiori e in estate poche ciliegie la mattina d'estate i bambini giocavano felici all'ombra dei suoi rami. Una mattina, però, non lo trovarono più; perché l'albero durante la notte era fuggito nel bosco in cerca di amici alberi. I bambini tristi e preoccupati si misero a cercarlo. Dopo alcuni giorni lo trovarono con le sue foglie nuovamente verdi e i suoi frutti rossi; lo convinsero a tornare in città facendogli una promessa: l'avrebbero piantato nei giardini pubblici dove avrebbe avuto la compagnia degli alberi insieme a quella dei bambini.

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Villamaina primo febbraio

La prima neve
(riflessioni)
   
Stamattina appena sveglia sono andata vicino alla finestra e ho visto nevicare.
Mi sono vestita, mi sono lavata e fatto colazione.
Sono corsa a scuola; arrivata mi sono seduta nel mio banco.
Oltre i vetri la tettoia è diventata bianca come gli alberi,
i tetti delle case e le macchine.
Gli abeti hanno foglie bianche, gli alberi spogli da marroni sono bianchi.
La neve non è a terra; può darsi che dopo attaccherà anche per terra.
I fiocchetti che cadono sembrano tante stelline bianche,
sembrano quelle che sono disegnate sulle cartoline che mandi e ricevi a Natale.
Nevica di meno ma lo stesso è tutto meraviglioso.
Le montagne che dalla finestra sempre vedo, ora con la nebbia più non vedo.
Prima se ne è andata la luce, però, è già tornata.
Nevica e nevica e qualche fiocco si posa sulla strada.
Tutto è come nei cartoni.

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