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C'era una volta un albero che non
voleva vivere più in città perché non riusciva
a respirare tra gli alti palazzi, inoltre le sue foglie col passare
dei giorni sembravano sempre più gialle, sia perché
arrivava un raggio di sole piccolo piccolo e sia perché
si sentiva triste e solo. L'albero aveva un tronco marrone doppio e lungo, una chioma che in primavera era piena di fiori bianchi e d'estate piena di ciliegi, ma da quando le piccole case erano divenute dei grandi palazzi non era più come prima: in primavera aveva pochissimi fiori e in estate poche ciliegie la mattina d'estate i bambini giocavano felici all'ombra dei suoi rami. Una mattina, però, non lo trovarono più; perché l'albero durante la notte era fuggito nel bosco in cerca di amici alberi. I bambini tristi e preoccupati si misero a cercarlo. Dopo alcuni giorni lo trovarono con le sue foglie nuovamente verdi e i suoi frutti rossi; lo convinsero a tornare in città facendogli una promessa: l'avrebbero piantato nei giardini pubblici dove avrebbe avuto la compagnia degli alberi insieme a quella dei bambini. |
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Stamattina appena sveglia sono andata
vicino alla finestra e ho visto nevicare. Mi sono vestita, mi sono lavata e fatto colazione. Sono corsa a scuola; arrivata mi sono seduta nel mio banco. Oltre i vetri la tettoia è diventata bianca come gli alberi, i tetti delle case e le macchine. Gli abeti hanno foglie bianche, gli alberi spogli da marroni sono bianchi. La neve non è a terra; può darsi che dopo attaccherà anche per terra. I fiocchetti che cadono sembrano tante stelline bianche, sembrano quelle che sono disegnate sulle cartoline che mandi e ricevi a Natale. Nevica di meno ma lo stesso è tutto meraviglioso. Le montagne che dalla finestra sempre vedo, ora con la nebbia più non vedo. Prima se ne è andata la luce, però, è già tornata. Nevica e nevica e qualche fiocco si posa sulla strada. Tutto è come nei cartoni. |
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