Fummo
tutti d'accordo: l'urlo e poi i tonfi e rumore di mobili spostati
provenivano dal terreno; dallo studio di architettura per interni.
Anna rimase impietrita e terrea alla scrivania. Io mi precipitai
per le scale afferrando prima di uscire uno dei bastoni da passeggio
che tenevamo, per bellezza, nell'anticamera. Paolo mi seguiva
ansante continuando a macinare ipotesi su ipotesi
La porta dello studio di architettura era spalancata. Brutto
segno.
Non c'ero mai entrata.
Eh, si, appariva ovvio che ci fosse la mano di esperti: ambienti
aperti, ma con angoli riservati; mobili di legno dal caldo calore,
singolari ma funzionali, tavoli asimmetrici ricoperti, mi parve,
di ardesia. Vi si respirava un chè di arioso, giovanile,
dinamico, accogliente. Aveva poco del nostro "affogato"
e grigio ufficio di Amministrazione Condomini.
Purtroppo tutto era sottosopra in un disordine preoccupante.
In terra vicino alla scrivania di destra giaceva uno dei due
soci. Un rivolo di sangue appariva sotto la testa. Paolo mi fermò.
"Non toccarlo! Deve pensarci la polizia. Non puoi toccare
il morto. Potresti sviare le prove, lasciare impronte
"
"Ho fatto un corso di pronto soccorso ".
Avevo afferrato dalla tasca il fazzoletto e avvoltolo intorno
alla mano mi sono avvicinata.
"E' solo svenuto. Presto chiama un'ambulanza". Ma Paolo
aveva visto uno strano "pasticcio" in terra di roba
verde e grumi: forse cervello e sangue e inginocchiato accanto
vomitava a più non posso.
L'uomo in terra cercava di alzarsi e continuava a pronunciare:
Foresta! Foresta! Foresta!
"Al
muro, al muro metterei tutti quei cretini che tornano dal viaggio
esotico con il souvenir animalesco e poi si stufano. Marco, Marco
ho portato la bestia in cortile, l'ho coperta con un sacco di
plastica e ho chiamato la polizia col cellulare".
Era entrata furiosa e ansante, l'architetto Sonia Marini con
la sua chioma bionda e ricciolosa; il tailleur bordeaux munito
di minigonna. Mi ha vista (ci conoscevamo dai tempi delle superiori
) e sgranando gli occhi ha sussurrato:
"Maria, ma cosa gli è successo al mio socio?"
"Non so; l'ho trovato così"
Foresta,
foresta continuava a farfugliare
Sonia
si gira e vede Paolo: rimette anche quello che ha mangiato tre
giorni prima ed ha una faccia di un verde incredibile su un giovane
sportivo come lui.
Si è messa a ridere Sonia.
"Meno male ci avevano detto che sono gli uomini che vanno
a caccia!"
Con il cellulare ha chiamato anche un'ambulanza.
Sono arrivati due poliziotti. Giovani e ben piantati. Ci hanno
guardate da capo a piedi con quello sguardo.
Era l'eterno
incontro tra Adamo ed Eva. E per il proseguimento della specie
non sembravano esserci problemi. I problemi in quel momento erano
altri.
Uno sguardo agli uomini a terra; uno in giro e poi il più
anziano ha chiesto:
"Dunque com'è questa storia del coccodrillo?"
Pareva incredulo.
Ma in cortile c'era il corpo dell'animale che Sonia dopo averlo
rincorso per tutto lo studio, aveva appiccicato al pavimento
usando il computer portatile.
Tecnologia moderna per un animale preistorico. |