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Firenze. Prima superiore. Si scende chiassosi dall'1 [il tram, anzi il "tramme" n.ro 1 che dalle Cure andava al Duomo] in piazza San Marco. Visita in chiesa (con candela se c'è compito!). S'infila Via Cesare Battisti e si costeggia l'Istituto Geografico Militare. Sul muro di fronte ci si para, ogni mattina, questa lapide con tanto di testa: |
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Francescanamente lieto di pane GIOVANNI FATTORI Purissimo artefice etrusco Disegnò incise dipinse Insegnando ai discepoli e ai posteri Che arte è libertà da ogni formula Nova ed antica M. il XXX - VIII - MCMVIII Firenze qui ne eternava il ricordo Per volontà del Comune |
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Era
nato a Livorno da una modesta famiglia di artigiani. Sentì
presto la vocazione alla pittura e andò a studiare all'Accademia
di Firenze. Fu allievo del Bezzuoli e, dopo aver esordito con
una pittura accademica, si unì ai macchiaioli che incontrò
al Caffè Michelangelo. Ne divenne il rappresentante più
autorevole. |
Chi l'avrebbe mai detto che dopo tanti anni sarei andata ad abitare a due passi dal Museo (*) a Lui dedicato? Perché è l'opera che preferisco per il senso di grande quiete che emana. |
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(*) Per la precisione ora il Museo è stato trasferito da Villa Fabbricotti a Villa Mimbelli |