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L'Organo di Colognole
   

E già che sono per colline proseguo dalla Valle Benedetta a Colognole…tutta strada.
Me ne avevano parlato per l'acquedotto che disseta la città e soprattutto un'opera d'arte dalla sorgente alla foce!
Una passeggiata dal bosco alla città suggestiva e forse unica.
L'opera (1794-1824) fu iniziata nel finire del XVIII secolo per ordine di Ferdinando II dei Medici e ultimata da Leopoldo II Gran Duca di Toscana.
" La direzione dei lavori venne affidata all'abile ingegnere Giuseppe Salvetti che allacciò, per mezzo di magnifici castelli, le copiose sorgenti del torrente Camorra nel popolo di Colognole, posto sul dorso orientale dei monti livornesi, a circa 10 miglia a levante di Livorno. Dal Capo di Camorra presso il villaggio di Colognole le acque di questo torrente, chiarite e purgate mediante diversi chiusini o serbatoi entrano negli acquedotti murati che ora dentro terra s'internano per via di spaziose gallerie, sostenute da solidi pilastri di pietra lavorata; ora, e ben spesso, sopra grandiose e doppie arcate attraversano da uno ad altro colli li sproni settentrionali dei Monti Livornesi, finché dopo un tragitto di circa 12 miglia, arrivati all'estreme pendici delle colline del Limone, si dirigono al grandioso cisternone, opera più romana che toscana del regio architetto cavaliere Pasquale Poccianti."
Questa meraviglia di passeggiata si trova a mezza strada tra Valle Benedetta e Colognole, debitamente indicata.

Ed ecco Colognole. Il nome proviene forse da COLONIOLA, cioè piccola colonia romana.

Nella chiesa INCONTRO l'organo.

La chiesa, attuale, è del 1700, sotto il castello, con prospetto sulla piazza. Addossato si trova l'Oratorio della Confraternita del Rosario.

" L'organo conservato nella parrocchiale di Colognole costituisce una rara e preziosa testimonianza dell'arte organaria tardo rinascimentale toscana. Rara, perché a nostra conoscenza è il più antico esempio conservato di organo positivo "ottavino", preziosa perché le sue caratteristiche organologiche contribuiscono ad ampliare e confermare le conoscenze acquisite sugli strumenti a tastiera tra Rinascimento e Barocco, e sul loro impiego nella pratica musicale.
L'antichità dello strumento è subito rilevata dall'ambito della tastiera che nella sua ultima ottava corta termina al La4 senza Sol #4. Il limite acuto delle tastiere al La4 cessa di venir praticato almeno dagli anni 30 del Seicento e viene quindi a costituire un termine ante quem per la datazione di questo strumento. …………" (Pier Paolo Donati - Renzo Giorgetti)

   

 
In proposito vedere in questo sito la pagina dedicata a:
gli Organi del Mugello

 

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