In Venezia, proprio all'inizio di Via Borra, INCONTRO il Ponte di Marmo: una rarità, una singolarità che…..sta perdendosi se non verrà protetta.

" Il ponte prende nome dalle spallette di marmo. Fu costruito una prima volta nel 1629 e ricostruito nel 1734 nei pressi della Porta dei Navicelli.
Sulle spallette del ponte iscrizioni incise dai facchini degli scali, dai barcaioli e becolinai: lavoro paziente di ore ed ore; espressioni elementari di arte e letteratura per ricordare compagni e parenti scomparsi.
Si tratta di epigrafi graffiate col chiodo, spesso racchiuse in edicolette per lo più forma di portale festonato. Croci, ghirlande, angeli, cavalli, cipressi sono i motivi ornamentali preponderanti.
Il morto è sempre ricordato col soprannome secondo l'usanza frequente fra i facchini di terra e di mare.
Fra le iscrizioni ce n'è una insolita:

Così leggiamo in una guida del 1981 e Roberto Riu su "Il Tirreno" del 5 agosto 2000 ricordava e raccomandava:

« Ormai consunte dal tempo le iscrizioni incise sulle spallette del secentesco Ponte di Marmo costituiscono una bella testimonianza di grande umanità (e forse sarebbe opportuno ricavarne uno studio sistematico ed un calco in resina prima che spariscano del tutto). Iscrizioni luminosamente narrate e commentate nel 1856 da Angelica Palli Bartolommei [*] (Cenni su Livorno e dintorni) che ricorda il Ponte di Marmo come "un cenotafio consacrato dai figli della Venezia livornese alla memoria dei loro morti". Già, perché quelle semplici iscrizioni a forma di lapide, sormontate da una croce e recanti una brevissima dicitura furono infatti eseguite, talune quasi due secoli fa, dai facchini della Venezia Nuova in ricordo degli amici e compagni di lavoro scomparsi. Poche parole, nome, cognome e soprannome del defunto, l'età e, qualche volta, l'esortazione: "Pregate per lui". Un'esortazione sempre valida. »

Ora provate ad andare sul ponte…..vedrete poco più di quanto vi proponiamo:
[per ingrandirle "cliccare" sulle immagini]

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