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Il Museo di Santa Giulia
   

Questa volta si tratta di un INCONTRO … cartaceo!!
In Musei e raccolte d'arte sacra in Toscana (edizione ToscanaOggi) trovo che a Livorno si sta allestendo un Museo di Santa Giulia.

"Il sodalizio laicale dedicato al Corpo di Cristo e a Santa Giulia è il più antico di Livorno, essendo stato fondato nel XIV secolo. La prima pietra della sede attuale, presso il fianco sinistro della Cattedrale, fu posta il 22 maggio (festa della santa titolare) del 1602 e un anno dopo la costruzione era terminata, forse su progetto di Alessandro Pieroni, che mise mano al rinnovamento architettonico della zona. La chiesa - attualmente utilizzata dalla parrocchia del Duomo - ha subito danni gravissimi nel corso dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, ma sono conservati l'altare maggiore seicentesco in parte rinnovato nel Settecento e gli stalli lignei. Nell'attigua moderna cappella della Madonna di Lourdes è custodita una tela di un artista fiorentino del primo Seicento, raffigurante Fustigazione e martirio di Santa Giulia.

Su un cortile interno si affaccia l'elegantissimo oratorio (al momento in restauro) dedicato a San Ranieri, patrono della diocesi pisana di cui Livorno faceva parte. L'edificio, eretto nel 1696 dalla Confraternita del SS. Sacramento e di Santa Giulia sul terreno precedentemente utilizzato come cimitero, fu inaugurato nel 1705. Risulta ancora collegato all'Ordine militare di Santo Stefano, e in particolare alla figura del Balì Francesco Lorenzi, il cui stemma appare accollato alla croce biforcata stefaniana nei basamenti delle colonne dell'altare, e caricato del capo di Santo Stefano sulla tomba terragna del figlio. Le armi gentilizie del pavimento sono realizzate in commesso di pietre dure e parte dell'altare è in scagliola. Nel cornicione degli stalli lignei settecenteschi corrono gli stemmi delle importanti famiglie livornesi che hanno contribuito alla decorazione dell'edificio, alternati a quelli del sodalizio.
Durante l'ultimo conflitto una bomba inesplosa sul tetto ha danneggiato gravemente gli affreschi che sono stati ampiamente ridipinti: nonostante i guasti rappresentano le più antiche testimonianze pittoriche parietali conservate a Livorno.
Lo sfondato centrale con San Ranieri in gloria, quattro Virtù sopra il cornicione e gli Episodi della vita del Santo alle pareti, furono ultimati intorno al 1705 dal fiorentino Alessandro Gherardini, mentre le quadrature vennero realizzate da Francesco Natali originario di Pontremoli. All'altare è oggi collocata una copia moderna del quadro - San Ranieri resuscita un bambino - distrutto nel corso dei bombardamenti e che era stato un dono dei pisani.

In altri ambienti prossimi si è provveduto ad allestire (ottobre 2000) un piccolo MUSEO:
nella sagrestia sono esposti un importante reliquario compiuto dagli argentieri Leonardi e Pieralli nel 1694, con la figura di Santa Giulia in piedi sopra una fortezza, a indicare Livorno di cui è patrona; un paliotto in velluto con decorazioni in argento seicentesche e parti risalenti al 1828; due teche lignee contenenti ex-voto in foglia d'argento provenienti dalla chiesa e la riproduzione di una iscrizione settecentesca che ricorda l'istituzione del sodalizio.
L'opera più significativa conservata nella sala al primo piano è la tavola raffigurante Santa Giulia e storie della vita, databile al XIV secolo e riferibile all'ambito fiorentino. Alla ieratica figura della santa, che reca tra le mani la palma del martirio e sulla testa una corona, sono affiancati otto riquadri che ne ripropongono la leggenda.
Nata a Cartagine e fatta prigioniera dai Vandali, Giulia è venduta come schiava al mercante pagano Eusubio; nella prima scenetta salpa con lui verso la Gallia; nelle successive prega a bordo, e quando la nave si arena sulle coste della Corsica deve comparire dinanzi al governatore Felice, informato da Eusubio che elle è cristiana; rifiuta di adorare gli idoli e viene schiaffeggiata da Felice; torturata ed afferrata per i capelli, viene crocifissa e la sua anima vola in cielo sotto forma di colomba; monaci della Gorgona, informati miracolosamente, veleggiano per recuperare i suoi resti e infine la seppelliscono nella loro isola.
Nelle vetrine sono collocati paramenti liturgici dei Sei, Sette e Ottocento, reliquari in legno, altri in argento, ostensori, palmatorie, turiboli, pissidi, carteglorie, vassoi e numerosi altri arredi a uso liturgico la cui datazione spazia dal XVII e al XIX secolo. Su numerosi è presente lo stemma della confraternita, costituito dalla corona - con la palma del martirio e la croce al centro - su cui si eleva il calice del SS. Sacramento.
Nella contigua Sala Magistrale è stata allestita una mostra fotografica permanente che ricostruisce la lunga storia del sodalizio; vi è inoltre conservato un bozzetto, importante testimonianza del perduto affresco raffigurante Il trionfo dell'Eucarestia, che Giuseppe Maria Terreni ha realizzato nel 1789 nella volta del Duomo.

Aggiornamento

Il Museo di Santa Giulia è visitabile tutti i primi sabato e domenica del mese (dalle 16.30 alle 19.00) oppure a richiesta.
Inoltre è accessibile il
SITO INTERNET

 


 

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