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Claudia nel sogno - scena quinta
di Giuliana Parigi

 


La prima cosa a balzarmi agli occhi è un foglietto rosso indirizzato a me. Porta la data del giorno che Pietro è uscito dal carcere.

" Cara luce mia, per prima cosa e soprattutto ti amo e ti amerò sempre. Sto andando a cercare le prove della mia innocenza. Cose grosse. Distruggi subito questo. Ti abbraccio. Pietro"

Sbarro gli occhi dalla sorpresa: sotto c'è riportato l'indirizzo a Parigi di Claudia. Brucio tutto immediatamente e tanto freneticamente che mi brucio anche le dita: il contenuto è stampato dentro di me. Mi assale la paura anzi il panico. Mi sento sola, solissima, impotente, in balia di cose sconosciute e più grandi di me.
Cerco di calmarmi come posso. Decido di ripassare al setaccio i ricordi che ho di quel sabato. Cammino in su e giù per la casa con tutte le luci accese; porte e finestre sprangate.
Faccio come quegli amatori di film che visionano i loro preferiti sequenza per sequenza. Vado avanti quasi tutta la notte, tanto chi riuscirebbe a dormire!
Ma non è un lavoro inutile. Finalmente un paio di tasselli vanno al posto giusto, o comunque mi pare.
Sotto la doccia mi ripasso la lezione; a stento riesco a tenere il battito del cuore a livelli accettabili.
-Marco? ciao sono Lucia. Scusa se ti telefono solo ora, ma non me la sentivo proprio.... penso tu possa capire. Volevo farti le mie condoglianze per tua cognata. Credimi ne sono rimasta sconvolta.-
-Altro se ti capisco! e ti sono ancora più grato di questa telefonata. Se hai bisogno non farti scrupoli. Hai avuto noie con la Polizia?-
-No, sono stati molto comprensivi dato il mio stato. Mi hanno chiesto solo di ricordare quel pomeriggio, ma... ho quasi un vuoto. Domani o domani l'altro, insomma a mio comodo andrò a firmare un verbale. Pura burocrazia. Dimmi di te, che programmi hai?-
-Fra due giorni conto di andare un po' via. Sai tutta questa tragedia mi ha scombussolato. Scusa, forse non dovrei.....ma cosa pensi di Pietro?-
-Cosa vuoi che pensi? Certo ..."la vendetta è proprio un piatto che si mangia freddo". Ti lascio non posso più parlare. Ciao. -

Sono arrivata al Commissariato trafelata; adesso mi sento al sicuro, riprendo fiato riversa sulla poltrona nello studio dello stesso Commissario.
-Faccia circolare la voce che mi ha arrestata per complicità con mio marito e mi tenga bene al sicuro. Mandi poi i suoi uomini migliori, subito subito, prima che prenda il volo, alle calcagna del fratello di Carlo . Non ho dormito tutta la notte, si fidi di me. Quando mi sarò riposata, al sicuro, Le racconterò tutto.-
Loro seguirono i miei consigli alla cieca fidandosi di me; la pista era giusta: spionaggio industriale, internazionale. Presero Marco e quello che credevamo un aiutante del professore.
Ma la sorte di mio marito, Pietro era già stata segnata nel momento in cui arrivò a Parigi all'indirizzo di Claudia. Aveva capito tutto dello spionaggio internazionale. Claudia aveva cercato di salvarlo ed era stata uccisa. Poi toccò a lui, come previsto.

Non lo rividi mai più.
Ne parlarono tutti i giornali in lungo e in largo, dice, ma io non lessi niente e non volli mai sapere come veramente erano andate le cose a cominciare dal mio mancato matrimonio con Carlo.

Incredibile che tutto fosse successo lungo il mio piccolo fiume, in una piccola città gioiello dove tutti ci conoscevamo.
Le piante buone crescono insieme a quelle cattive: solo il Signore le conosce e può fare la separazione.
 


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