La prima cosa a balzarmi agli
occhi è un foglietto rosso indirizzato a me. Porta la
data del giorno che Pietro è uscito dal carcere.
" Cara luce mia, per
prima cosa e soprattutto ti amo e ti amerò sempre. Sto
andando a cercare le prove della mia innocenza. Cose grosse.
Distruggi subito questo. Ti abbraccio. Pietro"
Sbarro gli occhi dalla sorpresa:
sotto c'è riportato l'indirizzo a Parigi di Claudia. Brucio
tutto immediatamente e tanto freneticamente che mi brucio anche
le dita: il contenuto è stampato dentro di me. Mi assale
la paura anzi il panico. Mi sento sola, solissima, impotente,
in balia di cose sconosciute e più grandi di me.
Cerco di calmarmi come posso. Decido di ripassare al setaccio
i ricordi che ho di quel sabato. Cammino in su e giù per
la casa con tutte le luci accese; porte e finestre sprangate.
Faccio come quegli amatori di film che visionano i loro preferiti
sequenza per sequenza. Vado avanti quasi tutta la notte, tanto
chi riuscirebbe a dormire!
Ma non è un lavoro inutile. Finalmente un paio di tasselli
vanno al posto giusto, o comunque mi pare.
Sotto la doccia mi ripasso la lezione; a stento riesco a tenere
il battito del cuore a livelli accettabili.
-Marco? ciao sono Lucia. Scusa se ti telefono solo ora, ma non
me la sentivo proprio.... penso tu possa capire. Volevo farti
le mie condoglianze per tua cognata. Credimi ne sono rimasta
sconvolta.-
-Altro se ti capisco! e ti sono ancora più grato di questa
telefonata. Se hai bisogno non farti scrupoli. Hai avuto noie
con la Polizia?-
-No, sono stati molto comprensivi dato il mio stato. Mi hanno
chiesto solo di ricordare quel pomeriggio, ma... ho quasi un
vuoto. Domani o domani l'altro, insomma a mio comodo andrò
a firmare un verbale. Pura burocrazia. Dimmi di te, che programmi
hai?-
-Fra due giorni conto di andare un po' via. Sai tutta questa
tragedia mi ha scombussolato. Scusa, forse non dovrei.....ma
cosa pensi di Pietro?-
-Cosa vuoi che pensi? Certo ..."la vendetta è proprio
un piatto che si mangia freddo". Ti lascio non posso più
parlare. Ciao. -
Sono arrivata al Commissariato
trafelata; adesso mi sento al sicuro, riprendo fiato riversa
sulla poltrona nello studio dello stesso Commissario.
-Faccia circolare la voce che mi ha arrestata per complicità
con mio marito e mi tenga bene al sicuro. Mandi poi i suoi uomini
migliori, subito subito, prima che prenda il volo, alle calcagna
del fratello di Carlo . Non ho dormito tutta la notte, si fidi
di me. Quando mi sarò riposata, al sicuro, Le racconterò
tutto.-
Loro seguirono i miei consigli alla cieca fidandosi di me; la
pista era giusta: spionaggio industriale, internazionale. Presero
Marco e quello che credevamo un aiutante del professore.
Ma la sorte di mio marito, Pietro era già stata segnata
nel momento in cui arrivò a Parigi all'indirizzo di Claudia.
Aveva capito tutto dello spionaggio internazionale. Claudia aveva
cercato di salvarlo ed era stata uccisa. Poi toccò a lui,
come previsto.
Non lo rividi mai più.
Ne parlarono tutti i giornali in lungo e in largo, dice, ma io
non lessi niente e non volli mai sapere come veramente erano
andate le cose a cominciare dal mio mancato matrimonio con Carlo.
Incredibile che tutto fosse
successo lungo il mio piccolo fiume, in una piccola città
gioiello dove tutti ci conoscevamo.
Le piante buone crescono insieme a quelle cattive: solo il Signore
le conosce e può fare la separazione.
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