La signora grassoccia comodamente adagiata
sulla panchina nel suo vestito leggero blu a margherite bianche
al suono di una sirena alzò la testa, si levò gli
occhiali a mezzaluna, prese dal grembo un paio di occhiali in
tartaruga, se li aggiustò sul naso e guardò lontano,
sul mare il traghetto che si stagliava all'orizzonte.
" A quale isola andrà?"
" Chissà" disse l'uomo accanto a lei spostando
la pipa da una parte all'altra della bocca.
La signora grassoccia sostituì
gli occhiali in tartaruga con quelli a mezzaluna e riprese ad
agucchiare intorno ad un disegno.
" Che colore ci metteresti?"
" Dipende." Disse l'uomo battendo la pipa sul bordo
della panchina.
La donna si levò gli occhiali; mise la stoffa in controluce
reggendola con una mano e con l'altra vi accostava ora una ora
l'altra matassina di colore.
" Quale ti piace di più?" "
" Non saprei. " E riaccese il fornello della pipa.
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All'improvviso la donna poggiò il
lavoro e prese su dal grembo un curioso paio d'occhiali dalle
stanghette bianche come la neve e dalle lenti nerissime modellate
come ali di farfalle. Fissò gli occhi verso il sole a
lungo.
" Non ti sembra che il sole sia strano, oggi?"
" Mah!" E uno sbuffo gli uscì dalle narici,
mentre ripiegava il giornale.
Il giornale finì nelle mani della
donna che, levatasi gli occhiali da sole, infilzò quelli
a mezzaluna. Alla terza pagina chiuse seccamente il giornale
e disse:
" Ci vorrebbero gli occhiali rosa per leggere i giornali
di oggi, non trovi?"
" Forse."
E svuotò la pipa. |