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Gli occhiali
di Giuliana Parigi 


La signora grassoccia comodamente adagiata sulla panchina nel suo vestito leggero blu a margherite bianche al suono di una sirena alzò la testa, si levò gli occhiali a mezzaluna, prese dal grembo un paio di occhiali in tartaruga, se li aggiustò sul naso e guardò lontano, sul mare il traghetto che si stagliava all'orizzonte.
" A quale isola andrà?"
" Chissà" disse l'uomo accanto a lei spostando la pipa da una parte all'altra della bocca.

La signora grassoccia sostituì gli occhiali in tartaruga con quelli a mezzaluna e riprese ad agucchiare intorno ad un disegno.
" Che colore ci metteresti?"
" Dipende." Disse l'uomo battendo la pipa sul bordo della panchina.
La donna si levò gli occhiali; mise la stoffa in controluce reggendola con una mano e con l'altra vi accostava ora una ora l'altra matassina di colore.
" Quale ti piace di più?" "
" Non saprei. " E riaccese il fornello della pipa.

  

 


All'improvviso la donna poggiò il lavoro e prese su dal grembo un curioso paio d'occhiali dalle stanghette bianche come la neve e dalle lenti nerissime modellate come ali di farfalle. Fissò gli occhi verso il sole a lungo.
" Non ti sembra che il sole sia strano, oggi?"
" Mah!" E uno sbuffo gli uscì dalle narici, mentre ripiegava il giornale.

Il giornale finì nelle mani della donna che, levatasi gli occhiali da sole, infilzò quelli a mezzaluna. Alla terza pagina chiuse seccamente il giornale e disse:
" Ci vorrebbero gli occhiali rosa per leggere i giornali di oggi, non trovi?"
" Forse."

E svuotò la pipa.

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