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Viaggio d'amore
di Giuliana Parigi
da la raccolta "ULTIMA DOMENICA DEL MESE"

     Caro Direttore,

     come si fa a tenere per sé un'emozione così forte? Mi aiuti. Io la racconto come so e posso, Lei, attraverso il suo giornale, farà da megafono: e un soffio d'amore circolerà ovunque; in questi primi giorni d'estate. Ce n'è così bisogno!!

     Dunque. Sono una pendolare; quella razza di persone che tutte le mattine salgono su un treno alle sei, si cuccano due ore di questo mezzo pubblico e, al pomeriggio, alle 17 (quando va bene) più spesso alle 18, vi rimontano sopra e ci passano altre due ore..... in senso inverso.

     Era mattina. Un po' per l'ora, un po' perché, gira e rigira, siamo sempre gli stessi, ognuno si isola: chi si concede un supplemento di nanna, chi consulta i quotidiani, chi legge un libro. Pochi guardano fuori: conoscono il panorama a memoria.

     Era mattina, dicevo, e avevo messo, strategicamente, il mio borsone di fronte ..... sa, per allungare un poco le gambe. Ma non ho potuto far finta di niente di fronte ad un cortese "E' libero?" detto da un signore anziano. Alto, dritto come un albero, capelli argentei a spazzola, occhi celesti che più celesti non si può, un accenno di pizzetto nel bel mezzo del mento, incredibilmente tutto nero. Come potevo non guardarlo? Era di fronte a me ed era una novità. Non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso. Lo facevo furtivamente: lo so che da fastidio. Lui pareva non accorgersi di nulla, aveva l'area seria, assorta, un che di dolente, di ansioso. Un tipo alla Pirandello, ho pensato. Con un cruccio interno, che pareva consumarlo, ma non innervosirlo, irritarlo. Non un tic, non un gesto insofferente. Sedeva dritto e composto con il volto costantemente girato verso il finestrino, ma dubito notasse il panorama che fuori fuggiva. Portava un classico abito a righe grigie con tanto di panciotto: molto elegante, ma anche molto coperto, data la stagione. Deve essere vero quello che dice la mia nonna, che ad una certa età il sangue non scalda più.

     Il treno dei pendolari ha un'altra antipatica prerogativa: fa tante fermate. Io scendo all'ultima e, quindi, mi dimentico di tutte le altre. Ma il mio amico viaggiatore ad ognuna trasaliva, guardava, si sporgeva, osservava l'orologio. Appena il treno ripartiva, si ricomponeva che pareva una statua. Alla prima fermata importante, quella di C...., è sceso salutando compitamente con il cappello (già portava anche un cappello) e augurando buon viaggio.

     E' stato alla sera, al ritorno, che ho saputo tutto di lui, compreso il nome, cognome ed indirizzo. Già perché sul treno delle 18 in partenza da L...., è salito anche lui. L'ho riconosciuto subito e gli ho fatto cenno che nel mio scompartimento c'era posto: è stato un gesto istintivo.

     Era allegro, sorridente, sciolto, attento; insomma appariva un altro. Perfino il colorito e il colore degli occhi erano cambiati: parevano scintillare e le scintille sprizzavano ogni dove come succede intorno ad un falò. Su un ginocchio il cappello e sull'altro reggeva con tutte e due le mani un minuscolo pacchetto. Lo stringeva come se fosse il tesoro della corona. Non ho dovuto chiedergli niente. Indicandomi il pacchetto con gli occhi e con un sorriso ha esclamato:

" L'ho trovata! Ce l'ho fatta! "     

     Silenzio da parte mia, ma lui aveva il cuore così colmo di gioia che gli sarebbe scoppiato, se non l'avesse aperto a qualcuno: "E' la medicina per mia moglie, la mia Maria. Ho girato tutti gli ospedali, gli ambulatori della zona. Non ho nemmeno pranzato. Su e giù su mezzi pubblici, ho bussato a mille porte, parlato con un'infinità di persone, salito scale, pregato e supplicato. Ed ora eccola qui; lo so che non la salva, ma soffrirà meno, rimarrà integra, lucida la mia Maria! Vedesse come è ancora bella ed in gamba. Ha ottant'anni, sa?"

     Qui mi fermò: impossibile scrivere le parole da innamorato di Sandro Soffici ottantenne. Era il tono, lo sguardo, il sorriso, tutta la persona che parlavano per quasi mezz'ora della sua Maria e della loro vita, ma non dei tempi in cui erano giovani, no! di ora, di ora. Poi si è appisolato fino all'arrivo.

     Prima di lasciarci, mi ha dato il suo indirizzo e mi ha mostrato una foto di sei mesi prima, di loro due sorridenti ed abbracciati.

     Grazie,

una sua lettrice                             


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