Gloria, o Mugel diletto. Su'
piani, cui osca adombrava
la potenza di conti, di sbirri e di scherani,
su' fiumi, nel silenzio de' boschi, onde i palpiti al cielo
spandean del loro genio gli artieri dell'idea,
per ogni tuo castello, piangevole quando i sospiri
entro rimena il vento di marchesane ardenti,
via per ogni montagna nell'ansito pieno di vita,
frema giulivo il canto di novelli auspici:
frema ed i figli sparsi, mordentisi a gara, affratelli
come il riso di madre l'ire fraterne placa.
Rida la pace: sovra il cieco furore di parte,
unico splenda avanti di nostra terra il bene.
(CIONI - Epigrammi)