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Un clic... ed e' net art
  

[ Una delle installazioni in mostra alle TATE BRITAIN ]

LONDRA

Art Now: Art and Money Online

In mostra i lavori di artisti il cui mondo di riferimento è Internet. Le installazioni presentano forme artistiche originali nate in rete.

 

TATE BRITAIN
(info: 00442078878008)
dal 6 marzo al 3 giugno

Esporla in uno spazio fisico parrebbe una contraddizione, eppure sono sempre più numerosi i musei che raccolgono la sfida, ritenendola ineluttabile. Prendono una sala, la rimpinzano di Macinthos -così gradevoli all'occhio con quei colorini e quelle trasparenze che richiamano subito un universo dinamico di creatività- li collegano a linee superveloci e il gioco è fatto: ecco a voi la net art. Ovvero, a prima vista, nient'altro che una sfilata di computer, magari un grande schermo, e l'evidente sforzo dell'allestitore di rendere il tutto il più possibile avveniristico e user friendly. Inutile girare attorno alle macchine come ad una statua, né conviene mantenersi a quella distanza rispettosa dovuta agli antichi dipinti. Bisogna armarsi di curiosità, avvicinarsi e impugnare il mouse. Esattamente come si farebbe a casa propria per vedere esattamente le stesse cose. Ma di quali "cose" stiamo parlando?
Ecco il vero problema: difficile darne una definizione esatta, l'unica certezza è che la net art si sta pericolosamente diffondendo, mettendo in discussione il ruolo dell'artista, del pubblico, dell'opera d'arte e delle istituzioni che ne tutelano l'aura. Come se non bastasse non ha valore commerciale quantificabile, essendo facilmente accessibile o quanto meno clonabile. I musei, con la loro autorevole fisicità, non possono fare a meno di confrontarsi con il fenomeno. Sebbene i più previdenti si limitino ad aprire un nuovo spazio espositivo in Internet, del tutto virtuale.

-C. S.

 

 

NEW YORK - WHITNEY MUSEUM
mostra "Bitstreams" dal 22 marzo

"Nulla, dall'invenzione della fotografia, ha avuto in impatto così forte sull'arte visuale come i mezzi digitali".
Lo dice Lawrence Rinder, curatore della mostra Bitstreams. Vuole essere una resa dei conti, un momento di analisi delle potenzialità dell'arte oggi. Continua Rinder
"I computer e le telecamere digitali, i videoregistratori e i proiettori, i sound mixer, i programmi per computer e Internet hanno cambiato in modo irreversibile le dimensioni dell'espressione artistica".
La novità assoluta della mostra. cui partecipano 49 artisti di tutto il mondo, è la presenza anche di 25 opere sonore. "Grazie a recentissime innovazioni digitali -spiega Debra Singer, che si è occupata di questa sezione- i compositori hanno scoperto la possibilità di controllare e combinare i suoni in modo diverso e, soprattutto, si sono resi conto che le fonti sonore oggi a loro disposizione son cresciute in modo esponenziale".
Una mostra così rivolta al futuro non poteva non prevedere anche una sezione online. Dal 22 marzo, infatti, sul sito del Museo
www.whitney.org si potrà ammirare data dynamics, la prima mostra dedicata all'arte internet. I visitatori potranno ammirare cinque opere che rappresentano un flusso di informazioni, visive e testuali, possibile solo nel mezzo Internet.


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