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La chiesa di Santa Giuliana a Vigo di Fassa

by Ettore Scarpelli

Un rilancio narcisistico.
In Val di Fassa (precisamente a Vigo) ho una Chiesa a mio nome: Santa Giuliana!!!
Cosa ha di singolare oltre al fatto di essere ai piedi delle Dolomiti, solitaria, su d'uno sperone dei Mugogn, con lo sfondo del verde cupo degli abeti?

   

[ Val di Fassa - Vajolet ]
[ Vigo di Fassa - Santa Giuliana ]

L'origine della chiesa di Santa Giuliana risale ad epoca assai remota, anche se la prima volta che viene menzionata in un documento è solo nel 1237, quando viene ricordato il suo sacristano Ottone.
Ha origini aquileiesi ed è quindi precarolingia. Fu costruita su un luogo di culto preistorico, luogo sacrificale della popolazione che abitava queste valli in età retica: in ambiente fortemente radicato un luogo sacro tende a rimanere tale anche nel passaggio tra vari culti.

Due erano anticamente le feste o sagre di Santa Giuliana che venivano celebrate dalla Comunità della valle di Fassa: una il 16 febbraio e l'altra il 3 giugno: la prima secondo il calendario romano, la seconda detta Santa Giuliana "vecchia", si trova solo in un antichissimo calendario, detto di San Girolamo.
La riforma carolingia impose in Europa la liturgia su base romana compreso il calendario che commemora Santa Giuliana il 16 febbraio.
Ma la festa di Santa Giuliana "vecchia" continuò ad essere celebrata secondo l'antichissimo calendario; questo ci fa comprendere l'antichità della devozione dei Fassani alla loro Santa Patrona.
L'esterno della chiesa è semplice.
L'interno è a navata unica e dà una gradita sensazione di equilibrio di proporzione dovuto alla fortuna di essere stata condotta a termine in quell'epoca felice che fu il Cinquecento.
Il pregio maggiore della chiesa sono gli affreschi.
Due cicli di affreschi adornano l'interno: il primo, dipinto nella seconda metà del Quattrocento, ricopre la volta dell'abside (21 riquadri ognuno con una figura), il secondo, dipinto nella prima metà del Cinquecento, raffigura in dieci quadri la "mirabile" vita di S. Giuliana, sulla parete sinistra della navata.

 

Sulla volta troneggia, nel mezzo, invece del Cristo Pantokrator, la Santissima Trinità in un'unica persona a tre visi con aureola crociata, in atto di benedire con la destra e reggente con la sinistra il globo parimenti crociato e sormontato dalla croce. Si tratta di una delle pochissime raffigurazioni della Santissima Trinità con triplice volto ancora conservate.
Sino dal sec. XII appare la Santissima Trinità raffigurata sotto le sembianze di un triplice volto umano. Questa raffigurazione fu abbandonata e poi vietata e ad essa si preferì quella che presenta l'Eterno Padre che regge Gesù Cristo in croce, con la colomba simbolo dello Spirito Santo [esempi]. Una tela con questa raffigurazione si trova nella chiesa di san Giovanni pieve di Fassa.
L'autore degli affreschi è un buon artista appartenente alla cerchia del maestro Leonardo che operava a Bressanone verso il 1540.

I dieci quadri della "mirabile storia" di Santa Giuliana , ben illuminati da due finestre, sono in due affreschi , divisi ciascuno in cinque quadri, illustrati da didascalie in volgare.

     
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Santa Giuliana, vergine e martire nel 305, è colei che spaventò il demonio.
Aveva accettato di andare sposa ad Eulalio, prefetto pagano della sua città, Nicomedia in Bitinia, a patto però che lo sposo si facesse cristiano.
Ma lo sposo temendo la potenza dell'imperatore, rifiutò di convertirsi; anzi spaventato dall'idea di una moglie cristiana, si valse della sua autorità di prefetto e comandò che fosse torturata, perché rinnegasse la fede.

Quella del demonio è poi una storia a sé, inserita con devota fantasia nel racconto del suo martirio.
Si narra infatti che il tentatore, le apparve in carcere sotto forma di Angelo, esortandola a sacrificare agli dei pagani e porre fine ai suoi tormenti. Con l'aiuto della preghiera, Giuliana riconobbe però il demonio, e …"allora gli legò le mani dietro, e gettandolo a terra, sì il battè durissimamente con la catena con la quale era legata, e il diavolo così la pregava: "Madonna Giuliana, abbi misericordia di me!".
Andò al supplizio tirandosi dietro il demonio in catene che supplicava: "Madonna mia Giuliana, non fare ischernie di me, ch'io non potrò, da qui innanzi, avere valore contra altrui".
Santa Giuliana, fanciulla di Nicomedia, fu decapitata nel 305 ai tempi della persecuzione di Diocleziano.

[ Mirabile storia di Santa Giuliana - part. ]
per altre immagini:

Da ammirare, ancora all'interno, l'altare forse il più pregevole complesso di scultura lignea gotico del Trentino ( 1517).


Curiosità Valligiane

     
Santa Giuliana (vestita)

una immagine della Santa che viene adornata dalla gioventù e che è posta dove anticamente c'era la porta per salire al campanile.

Il "Capitel" (tabernacolo)
di Santa Giuliana

ospita un affresco di Valentino Rovisi (1754), pittore di Moena, con una "devota Madonna delle Grazie che adora il Divin Figlio sulle ginocchia".
Curiosa la faccina che appare in uno dei braccioli dello scranno su cui siede la Vergine.

Sant'Antonio Abate

il culto di questo Santo è uno dei più largamente diffusi. Protettore degli animali domestici; è ricordato anche per le tentazioni demoniache che subì. Nacque in Egitto nel 250 d.C. e visse da eremita nel deserto.
In uno stendardo, conservato in una chiesa di Alba, è rappresentato con le spendide Dolomiti alle spalle!

Museo Mineralogico Monzoni

 [ Dolomia rosa ]
Museo Ladin de Fascia

[  Vigo di Fassa - Museo Ladino ]

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