IGEALABORATORIO DI PATOLOGIA CLINICA
Indice degli articoli e delle pubblicazioni
HIV and AIDS the end of right and left wings






HIV e A IDS:
fine  degli opposti  estremismi

                                        LOMBARDO EDITORE in ROMA

 
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Introduzione
Un volume dedicato a tale argomento, scritto dal dott. Elio Rossi e pubblicato da Lombardo Editore, è nelle principali librerie dal mese di settembre 1998.
In realtà, l'autore aveva consegnato in redazione il dischetto all'inizio del 1997, ma per impegni già presi dall'editore, la pubblicazione è stata rimandata di oltre due anni. Per questo motivo, il testo è un abbastanza datato, tanto che alcune parti andrebbero modificate ed integrate con cognizioni più recenti. Per esempio, non si parla della terapia HART, e dell'importanza che questa ha assunto nello sviluppo della malattia, in particolare nelle nazioni industralizzate, né si fa alcun cenno al dramma che ai nostri giorn si sta vivendo in molti paesi in via di sviluppo. Solo all'ultimo momento, sono state apportate lievi modifiche, scarsamente significative. Ciò nonostante, il volume è tuttora leggibile per l'impostazione di carattere biochimico, storico e filosofico che lo sottende, per la profonda umanità che lo caratterizza dalla prima all'ultima riga, e per la signorile ironia con cui alcuni argomenti soo stati presentati.
L'opera si articola in quindici capitoli, preceduti da un cenno introduttivo e seguiti da una breve conclusione.
Dopo alcune note di carattere metodologico, vengono definiti i termini AIDS ed HIV, è esposta la storia della malattia fin dalla sua scoperta, e si chiariscono i motivi per cui essa è stata individuata in un momento ben preciso. Una dettagliata analisi epidemiologica e statistica dimostra che i casi di AIDS, attualmente in netta e progressiva dimunuzione, sono molto meno numerosi di quanto si lasci credere. Sono quindi esaminati i soggetti a rischio, le probabilità di contrarre l'AIDS in funzione di particolari comportamenti, ed il suo progredire nel tempo. Si discute inoltre, secondo un'ottica tradizionale ridimensionata in maniera convincente, delle cause della sindrome, dell'origine dell'HIV, da dove viene, come è fatto, come si comporta e come l'organismo reagisce. Segue la descrizione dei sintomi dell'AIDS, delle forme opportunistiche ad essa correlate, dei farmaci attualmente in uso per contrastarla e dei vaccini, ancora in fase di studio. Infine, dopo aver discusso la validità delle indagini di laboratorio finalizzate alla diagnosi della malattia, l'autore considera, anche dal punto di vista informatico, la relazione che si stabilisce tra i virus e gli acidi nucleici, intrattenendosi sugli aspetti biotecnologici del problema.
L'autore dimostra che buona parte delle questioni relative all'AIDS nasce da un fraintendimento della dialettica dei fenomeni naturali in genere, e di quelli biologici in particolare. Inoltre, il linguaggio che viene di solito utilizzato per descriverli non è - a suo parere - il più appropriato per esprimere eventi che conosciamo soltanto in maniera superficiale ed approssimativa.
Attualmente il problema è inquadrato da punti di vista diametralmente opposti; la divergenza delle idee, che coinvolge parecchi gruppi di ricercatori, ha importanza non solo scientifica, ma anche e sopratutto pratica, perché a seconda dei punti di vista cambia nettamente la cura da prescrivere agli ammalati di AIDS. Le ipotesi più importanti espresse finora sono tre, e ciascuna di esse trova a propria convalida varie argomentazioni.
La prima teoria, formulata dai CDC (Centers for Disease Control) di Atlanta, attribuisce a un virus, l'HIV, la causa esclusiva dell'AIDS; la seconda, sostenuta da R. Gallo e L. Montagnier, considera l'HIV una concausa, ossia una condizione necessaria ma non sufficiente per l'estrinsecarsi della malattia; la terza teoria, infine, fa capo a Peter Duesberg, membro dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti e docente di Biologia Molecolare all'Università di Berkeley in California. Per il ricercatore americano,il reperto dell'HIV nel sangue di alcuni ammalati di AIDS è una mera coincidenza. Le cause della sindrome sono altre, e vanno individuate innanzi tutto nello stile di vita e nell'assunzione di medicine e droghe da parte dei pazienti. Tra i farmaci assume particolare rilievo l'AZT, che Dusberg definisce l'AIDS su ricetta medica.
Come si vede, le tre posizioni, ed in specie la prima e la terza, sono assolutamente inconciliabili: volendo sintetizzare il tutto in termini estremi ma reali si può dire che i fautori dell'eziologia virale prevengono l'AIDS somministrando a persone perfettamente sane dei farmaci che, secondo Duesberg ed i suoi seguaci, rappresentano una delle cause della malattia. Insomma, una confusione di orientamenti che ricorda da vicino la Torre di Babele; su un piano più strettamente pratico, quando si passa dalle parole ai fatti, ovvero dalla speculazione dottrinaria alla formulazione diagnostica ed alla prescrizione terapeutica, è ancora peggio, perché il soggetto sieropositivo e/o viremico sitrova nella condizione poco invidiabile di non capirci più niente: non sa a chi dar credito, non sa che pesci prendere, non sa a quale santo affidarsi.
L'analisi specializzata di un argomento comporta un'indagine sempre più approfondita, ma a forza di scendere nei dettagli e di circoscrivere il campo si rischia - come ha osservato E. Chargaff - di sapere tutto su nulla. D'altra parte, ponendo in essere un tipo di esame di tal genere si finisce col notare che l'oggetto dello studio è ricco di particolari comuni ad altre vicende, quindi il tema inizialmente ristretto torna ad allargarsi, alla maniera di due piramidi che abbiano lo stesso asse e i due vertici in comune. In questo libro, gli apici sono rappresentati dall'HIVe dall'AIDS, ma sono presi in esame anche i solidi che li sottendono: se ne parla tenendo conto della metafora e procedendo, alla maniera di Wittgenstein, in lungo, in largo ed in tutte le direzioni.
L'autore espone e discute gli argomenti che ciascuno dei tre gruppi di ricercatori presenta a sostegno delle proprie idee, e propende per una genesi multifattoriale della malattia. L'HIV, ammesso che esista come entità biologica distinta, cosa che finora non è stata dimostrata in maniera esauriente e persuasiva, non avrebbe alcun rapporto eziologico con l'AIDS, che peraltro non è esplosa, come si intende far credere, all'inizio degli anni '80, ma è sempre esistita, in forma sporadica, pur senza essere stata identificata come entità nosologica autonoma. Il vero responsabile della malattia sarebbe il sistema immunitario, o meglio tutte le condizioni che, direttamente o indirettamente, ne deprimono l'attività. In altri termini, accadimenti di varia natura, intrinseci ed estrinseci, congeniti ed acquisiti, da soli o in reciproca interazione, sarebbero a monte della sindrome. E' questo l'aspetto centrale del problema, non il virus.
L'AZT e gli inibitori della proteasi, che agiscono come veri e propri tossici, aggravano la malattia anziché risolverla, mentre le cure finalizzate al ripristino dell'efficienza dei sistemi immunitario e neuroendocrino, tuttora in fase di avanzata sperimentazione, sembra che stiano dando risultati incoraggianti.



Copertina del libro