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LAVORO, PREVIDENZA
SOCIALE (11ª)
GIOVEDI' 29 MAGGIO
2003
166a Seduta
Presidenza del Presidente
ZANOLETTI
Interviene il sottosegretario di Stato
per il lavoro e le politiche sociali Brambilla.
La seduta inizia alle ore 14.
IN SEDE REFERENTE
(229)
MUZIO ed altri. – Estensione delle prestazioni previste per gli
infortuni sul lavoro e le malattie professionali ai soggetti danneggiati
dall'esposizione all'amianto
(230)
MUZIO ed altri. – Modifica all'articolo 13 della legge
27 marzo 1992, n. 257, in materia di pensionamento anticipato dei lavoratori
esposti all'amianto
(330)
Tommaso SODANO ed altri. - Norme per il riconoscimento degli
infortuni, delle malattie professionali e delle esposizioni da amianto
(349)
BATTAFARANO ed altri. – Integrazioni alla normativa in materia di
benefici previdenziali per i lavoratori esposti all'amianto, realizzazione
di un programma di sorveglianza sanitaria e istituzione del Fondo nazionale
per le vittime dell'amianto
(540)
CARELLA ed altri. – Disciplina della sorveglianza sanitaria a tutela
dei lavoratori esposti all'amianto
(590)
BETTONI BRANDANI ed altri. – Modifica alla normativa in materia di
benefici in favore dei lavoratori esposti all'amianto
(760)
FORCIERI ed altri. – Modifica dell'articolo 13 delle legge 27 marzo
1992, n. 257, in materia di pensionamento anticipato dei lavoratori esposti
all'amianto
(977) Tommaso SODANO ed altri. - Norme
per l'epidemiologia delle patologie asbestocorrelate, per l'interpretazione
autentica dell'articolo 13, comma 8, della legge 27 marzo 1992, n. 257, e
successive modificazioni, per la sorveglianza sanitaria dei cittadini
esposti ed ex esposti all'amianto, per l'informazione sui diritti e sugli
obblighi dei cittadini e dei lavoratori esposti ed ex esposti e degli
operatori sanitari coinvolti
(1240) RIPAMONTI. - Nuove norme in
materia di benefici previdenziali per i lavoratori esposti all'amianto ed
istituzione del Fondo di solidarietà per le vittime dell'amianto
(1253) GABURRO ed altri. - Nuove norme
in materia di prestazioni previdenziali per i lavoratori esposti all'amianto
e modifica all'articolo 13 della legge 27 marzo 1992, n. 257
- e petizioni n. 401 e n. 424 ad essi
attinenti
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)
Si riprende l'esame sospeso nella seduta del
4 febbraio scorso.
Il PRESIDENTE ricorda che nella seduta del 4
febbraio si è conclusa l'illustrazione degli emendamenti riferiti allo
schema di testo unificato illustrato dal relatore Fabbri nella seduta del 22
ottobre 2002. Successivamente, il 19 febbraio, la Commissione bilancio,
chiamata ad esprimere il proprio parere su tale testo e sui relativi
emendamenti, ha richiesto la trasmissione della relazione tecnica, ai sensi
dell'articolo 76-bis del Regolamento del Senato. In data 27 marzo e 7
maggio, la Commissione bilancio ha sollecitato il Governo a trasmettere il
predetto documento che, peraltro, non è ancora pervenuto. Poiché il termine
assegnato dal Regolamento è ampiamente decorso, i disegni di legge in titolo
sono stati nuovamente iscritti all'ordine del giorno - a seguito di una
richiesta avanzata dal senatore Battafarano nella seduta del 13 maggio - per
valutare le modalità di prosecuzione dell'esame.
Il sottosegretario BRAMBILLA ricorda di
avere già comunicato alla Commissione le stime a suo tempo effettuate dal
Ministero del lavoro e delle politiche sociali sugli oneri derivanti
dall'attuazione delle norme all'esame, nonché sulla spesa sostenuta per
l'applicazione della legislazione vigente in materia di tutela previdenziale
dei lavoratori esposti all'amianto. Tali stime sono state riprese
nell'ambito del lavoro di predisposizione della relazione tecnica, che, dal
punto di vista procedurale, è ormai in fase avanzata e si trova in attesa
della validazione da parte della Ragioneria generale dello Stato,
validazione già sollecitata. Le relative verifiche sono comunque in corso, e
nella giornata odierna si è svolto un incontro tecnico, con la Ragioneria
stessa, presso il Ministero del lavoro.
E' comunque auspicabile che la situazione si
possa sbloccare al più presto, poiché il Governo è consapevole delle
aspettative che si sono create attorno al provvedimento ed è anche
preoccupato per l'acutizzarsi della conflittualità in alcune realtà
aziendali, dovuta a vario titolo alla situazione dei lavoratori già esposti
all'amianto. In questi casi, le aziende stesse dovranno comunque assicurare
il loro impegno per delineare soluzioni che evitino il ricorso allo
strumento degli atti di indirizzo.
Il senatore RIPAMONTI, dopo aver
sottolineato il grave ritardo con cui si sta procedendo nell'elaborazione
della relazione tecnica, esprime il dubbio che l'accantonamento finalizzato
alla previdenza per i lavoratori esposti all'amianto nell'ambito della legge
finanziaria per il 2003 sia stato destinato, almeno in parte, alla copertura
di altri provvedimenti. In proposito, chiede chiarimenti al rappresentante
del Governo.
Il senatore BATTAFARANO ricorda che sin
dall'inizio della Legislatura la Commissione si è occupata del problema oggi
in discussione, con l'iscrizione all'ordine del giorno di un nutrito gruppo
di disegni di legge d'iniziativa parlamentare e la costituzione di un
Comitato ristretto, che ha lavorato in modo positivo, dando vita ad un testo
molto apprezzabile, poi oggetto di una successiva rielaborazione, per
iniziativa del Governo. Con il trascorrere del tempo, le attese si sono
fatte sempre più pressanti e tutti i componenti della Commissione hanno
ricevuto numerose sollecitazioni da parte di singoli lavoratori, delle
organizzazioni sindacali, delle aziende e degli enti locali. Il persistente
ritardo nell'individuare una soluzione legislativa credibile al problema dei
lavoratori già esposti all'amianto ha inoltre consentito che su questa
materia continuasse a proliferare un contenzioso caotico, e caratterizzato
da pronunce dei tribunali sovente difformi l'una dall'altra. In tale
situazione, mentre si può affermare che il Parlamento ha adempiuto al suo
dovere, predisponendo un testo normativo, persiste un ritardo intollerabile
da parte del Governo. Dalle parole del Sottosegretario si deve desumere in
particolare che vi è stata una notevole inerzia della Ragioneria generale
dello Stato; quest'ultima però, è un organo del Governo, posto alle
dipendenze del Ministro dell'economia, al quale non mancano certo gli
strumenti per accelerare, ove lo voglia, l'iter di messa a punto
della relazione tecnica. Anche l'informazione fornita dal Sottosegretario
circa l'incontro odierno con la Ragioneria non è rassicurante, poiché non dà
alcuna certezza in ordine ai tempi di trasmissione del documento richiesto
dalla Commissione bilancio. Il Gruppo Democratici di sinistra - l'Ulivo
esprime pertanto un vivo disappunto per l'intollerabile ritardo con cui si
sta procedendo alla predisposizione della relazione tecnica e chiede che,
ove tale atto non sia trasmesso tempestivamente, la Commissione deliberi
comunque di riprendere l'esame dello schema di testo unificato. Ciò, tra
l'altro, anche al fine di far cessare una situazione in cui, da ben due
Legislature, l'altro ramo del Parlamento si trova ad essere espropriato di
fatto del suo diritto-dovere di pronunciarsi su una questione di grande
rilevanza sociale.
Il senatore PIZZINATO fa presente che la
Commissione bilancio ha unanimemente deciso di indirizzare al Governo le
sollecitazioni ricordate dal Presidente in apertura di seduta, poiché è
stata concorde sulla necessità di consentire una rapida prosecuzione dell'iter
parlamentare dei disegni di legge in titolo, che sconta invece un grave e
persistente ritardo. Nell'associarsi al quesito posto dal senatore
Ripamonti, fa poi presente che la tensione sociale sulla questione
dell'amianto non è mai stata forte come negli ultimi mesi. Da un lato,
infatti, stante la chiusura delle aziende o delle unità produttive in cui è
stata effettuata la lavorazione di tale materiale, è sempre più marcato il
rischio che la documentazione riguardante l'esposizione non sia più
esistente o disponibile per i lavoratori interessati; dall'altro lato,
decorso ormai il periodo di latenza, si assiste ad un accentuato incremento
dei decessi per malattie causate dall'esposizione all'amianto, con
conseguenze facilmente immaginabili per le famiglie, soprattutto in assenza
del riconoscimento dei benefici previdenziali previsti dalla legge.
Ciò malgrado, da ben due Legislature il
Parlamento e il Governo non riescono a mettere a punto una soluzione
normativa di un problema che, anche in relazione alle conseguenze di recenti
pronunciamenti dei tribunali statunitensi sul risarcimento del danno causato
ai lavoratori dall'esposizione all'amianto, ha assunto una dimensione
globale. E' auspicabile, pertanto, che l'iter parlamentare dei
provvedimenti in titolo possa subire una decisa accelerazione e che si
possano utilizzare le somme stanziate nell'ambito della legge finanziaria
del 2003.
Replicando agli intervenuti il
sottosegretario BRAMBILLA si riserva di rispondere al quesito posto dal
senatore Ripamonti, dopo avere acquisito i dati relativi. Comunque, per
quanto gli risulta, gli stanziamenti iscritti nell'ambito della legge
finanziaria sono destinati alla finalità prevista, di copertura delle
ingenti spese relative al pensionamento anticipato dei lavoratori ai quali
sia stata riconosciuta l'esposizione ai sensi della legislazione vigente.
Le sollecitazioni rivolte al Governo sono
tutte condivisibili, ma, al tempo stesso, non si possono nascondere alcune
preoccupazioni circa la sostenibilità dell'attuale sistema di protezione
previdenziale ex ante dei lavoratori esposti all'amianto, che non ha
eguali in Europa e che si caratterizza per la sua particolare onerosità.
L'approvazione della nuova legge è quindi necessaria per chiarire i profili
normativi dell'estensione dei benefici previsti dalla legge n. 257 del 1992
ai lavoratori già esposti all'amianto che attualmente non ne godono, e per
consentire a coloro che hanno già contratto una patologia di fruire delle
provvidenze e dell'assistenza sanitaria contemplate dal testo all'esame
della Commissione. Inoltre, la nuova disciplina, definendo criteri rigorosi
per l'accesso ai benefici previdenziali, potrebbe anche concorrere a fare
chiarezza sulla situazione di molte aziende che in passato hanno ignorato la
normativa di sicurezza e che oggi reclamano la riduzione della soglia dei
dieci anni di esposizione prevista dalla legge, per consentire l'adozione di
misure di pensionamento anticipato volte a fronteggiare gli esuberi: una
volta chiarito che i requisiti relativi al periodo decennale di esposizione
non saranno modificati, tali aziende dovranno provvedere diversamente,
eventualmente mediante la costituzione di un fondo per gli esuberi, posto
esclusivamente a loro carico.
Vi è quindi un interesse comune a giungere
quanto prima all'approvazione di un testo normativo da trasmettere alla
Camera dei deputati, e il Governo è intenzionato a fare la sua parte. Ove
gli accertamenti in corso sulla quantificazione degli oneri derivanti
dall'attuazione delle norme all'esame diano un esito positivo, è pertanto
possibile che la relazione tecnica possa essere trasmessa entro la prossima
settimana.
Il PRESIDENTE constata che tutte le parti
politiche rappresentate in Commissione concordano sulla necessità di
concludere quanto prima l'esame dello schema di testo unificato predisposto
dal relatore. D'altra parte, occorre prendere atto che i ritardi e le
difficoltà che ancora permangono sono dovuti a circostanze oggettive,
specialmente per quanto riguarda i profili relativi alla spesa.
Pertanto, nel prendere atto dei chiarimenti
forniti dal Sottosegretario, la Commissione non può non ribadire un fermo
invito al Governo affinchè la relazione tecnica sia trasmessa nel più breve
tempo possibile. In attesa della trasmissione di tale documento, è comunque
opportuno dare un segnale concreto della volontà della Commissione di
procedere nell'esame, per quanto possibile. A tal fine, il Presidente
propone che la Commissione torni ad esaminare lo schema di testo unificato
in una delle sedute da convocare nella prossima settimana, per acquisire il
parere del eelatore e del rappresentante del Governo sugli emendamenti già
illustrati.
Conviene la Commissione.
Il seguito dell'esame congiunto è quindi
rinviato.
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