Cratere a campana; produzione apula; 375-350 a.C.

 La raffigurazione rappresenta la visita di un devoto, accompagnato dal suo servo, all’oracolo di Zeus nell’oasi di Ammon in Libia. L’ambientazione è suggerita dall’albero di palma che si trova alle spalle del personaggio seduto. Questi è identificabile con Zeus grazie all’aquila che il dio afferra per il collo.

La scena potrebbe essere stata ispirata da un passo degli Uccelli di Aristofane, in cui viene menzionato l’oracolo di Zeus Ammon come uno dei maggiori centri di culto, insieme a Delfi

  

 

 

Cratere a campana; produzione apula; 375-350 a.C.

 La raffigurazione presenta Eracle che bussa violentemente con la clava ad una porta di cui è visibile solo lo stipite. Lo accompagna il suo servo, a cavallo di un mulo. L’eroe è raffigurato con la leonthv; oltre alla clava porta con sé l’arco.

La rappresentazione è stata accostata alla scena iniziale delle Rane, in cui Dioniso, travestito da Eracle, bussa violentemente alla porta dell’eroe per farsi indicare la via che porta all’Ade. Come nella raffigurazione fliacica il dio è accompagnato dal servo Xantia, carico di bagagli, in groppa ad un mulo.

 

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