Cratere a campana; produzione pestana; 350-340 a.C. circa.

La scena rappresenta Eracle che sta cercando di rubare l’arco ad Apollo: l’eroe, in piedi sul sacro tripode, sta infatti offrendo al dio un vassoio pieno di pietanze nella speranza che, afferrandolo, lasci cadere l’arco.

Apollo è riconoscibile dal ramo di alloro che tiene in mano e dalla corona, sempre d’alloro, che ha sul capo. Eracle è contraddistinto dalla leonthv e dalla clava. A destra è rappresentato lo scudiero di Eracle, Iolao, con la mano sollevata, pronta ad afferrare l’arco di Apollo.

La scena è ambientata a Delfi: l’impalcatura lignea su cui è arrampicato Apollo, simula una struttura templare, cui è annesso un bacino lustrale. Ad Apollo è connesso il tripode su cui si trova Eracle.

 

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