5.20. IL BATTISTERO PALEOCRISTIANO DI SANTA MARIA MAGGIORE A NOCERA SUPERIORE

Il Battistero di Santa Maria Maggiore, noto come "Plebs S. Mariae de Nuceria", è tra i più caratteristici ed antichi templi cristiani campani e certamente il più importante monumento dell'Agro nocerino-sarnese per il suo valore storico ed artistico.
Costruito dai Bizantini nella seconda metà del VI secolo, alla fine della guerra greco-gotica, fu uno dei pochissimi battisteri a cui spettò il privilegio, concesso solo a monumenti delle città imperiali e di pochissime altre, di essere costruito entro le mura della città.

Il Battistero sorge sui resti di civili abitazioni più antiche, di età romana, di cui sono di recente riemersi i pavimenti a mosaico. Si tratta di un edificio rotondo, detto appunto "La Rotonda", esem-plato su modelli bizantini giustinianei, solitamente consi-derato come derivazione di Santa Costanza in Roma, con la sola differenza che a Nocera l'interruzione della botte anu-lare è in corrispondenza dell'abside, mentre in Santa Costanza è di fronte all'entrata.
L'edificio è rappresentato da un ambulacro esterno e di un vano centrale delimitato da un carosello di 15 coppie di snelle colonne con capitelli corinzi ed arabeschi del I e II secolo di fine bellezza e grandiosità, su cui poggia una grandiosa cupola.
Al centro è la grande vasca battesimale di forma circolare all'interno e ottagonale all'esterno, decorata con croci in stile greco; larga 7 metri e profonda 1,30 è la più grande d'Italia dopo quella di S. Giovanni in Laterano a Roma. Sul parapetto, elevato di 70 centimetri dal pavimento, rimangono ancora 5 delle 8 colonnine del tugurium originale.
La posizione della vasca al centro del tempio indica la destinazione dell'edificio sacro a Battistero, mentre le notevoli dimensioni della stessa fanno pensare che nei secoli passati, in essa venissero battezzati tutti i catecumeni della Valle del Sarno.
Nell'edificio sono presenti due piccole cappelle di età medioevale con i resti di alcuni interessanti affreschi del Trecento e del Quattrocento attribuiti alla scuola senese di Andrea Vanni, che illustrano con evidenti intento catechistico, scene del Nuovo Testamento: la Natività, con il Bambino nella culla sotto un tetto di paglia mentre gli angeli annunziano il lieto evento; il Battesimo di Gesù; la Madonna assise in trono con il Bambino in grembo; la Resurrezione, nella quale Gesù esce dal sepolcro, con un angelo che lo annuncia alle pie donne; l'immagine solenne di Cristo Signore del Mondo che domina tutta la volta a botte; e i visi di alcuni personaggi liberati dal Limbo con Gesù che regge il bianco vessillo e la croce.

Figura 5. 72. Battistero paleocristiano: esterno

Figura 5. 73. Battistero paleocristiano: interno