V.Brig. SALVO D'ACQUISTO - L' Eroe di Palidoro
...Dopo l'8 settembre 1943, un reparto di SS si era installato in una caserma abbandonata della Guardia di Finanza sita nella Torre di Palidoro, nelle vicinanze di Torreimpietra. In tale caserma, la sera del 22 settembre, alcuni soldati tedeschi, rovistando in una cassa, provocarono lo scoppio di una bomba a mano: uno dei militari rimase ucciso, mentre altri due furono gravemente feriti. L'episodio, del tutto fortuito, fu attruito dai tedeschi ad un attentato dei partigiani. La mattina dopo, il comandante del reparto, recatosi nella Stazione di Torreimpietra per cercare il comandante, in assenza del maresciallo titolare della Stazione, vi trovò invece il Vicebrigadiere SALVO D'ACQUISTO, al quale ordinò di individuare i responsabili dell'accaduto.
Il giovane sottufficiale tentò invano di spiegare che si era trattato solo di un tragico incidente, ma l'ufficiale tedesco fu irremovibile e decise per una rappresaglia "esemplare". Furono, infatti, rastrellati 22 cittadini, che furono caricati su un camion e trasportati ai piedi della Torre di Palidoro. Il Vicebrigadiere SALVO D'ACQUISTO, resosi conto che stava per compiersi una tragedia irreparabile, cercò di nuovo di convincere l'ufficiale nazista che non esistevano colpevoli, che era stata solo una tragica fatalità, ma senza successo. Anzi, l'ufficiale diede ordine che i prigionieri cominciassero a scavare una fossa. A quella vista SALVO D'ACQUISTO si autoaccusò dell' "attentato" e chiese che gli ostaggi fossero subito liberati. Subito dopo il Vicebrigadiere cadde riverso nella fossa, sotto i colpi del plotone di esecuzione. Aveva solo 23 anni.
Alla Memoria del Vicebrigadiere SALVO D'ACQUISTO il Luogotenente Generale del Regno, con Decreto "Motu Proprio" del 25 febbraio 1945, conferì la Medaglia d'Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:
"Esempio luminoso di altruismo, spinto fino alla suprema rinunzia della vita, sul luogo stesso del supplizio, dove, per barbara rappresaglia, erano stati condotti dalle orde naziste 22 ostaggi civili del territorio della sua Stazione, non esitava a dichiararsi unico responsabile d'un presunto attentato contro le forze armate tedesche. Affrontava così da solo, impavido, la morte imponendosi al rispetto dei suoi stessi carnefici e scrivendo una nuova pagina indelebile di purissimo eroismo nella storia gloriosa dell'Arma."
Il 4 novembre 1983, nella Sede dell'Ordinariato Militare, é stato insediato il Tribunale acclesiastico chiamato a decidere della causa di beatificazione del Vicebrigadiere SALVO D'ACQUISTO..