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Modello primario d'induttanza.

Esso si realizza avvolgendo il filo di rame su un supporto di materiale isolante (marmo), stabile nel tempo e nella temperatura ed avente $ \mu_{r}=1$. Il campione primario è noto se sono note le caratteristiche geometriche, infatti $ L$ dipende dalla geometria dell'avvolgimento e del circuito magnetico che la realizza. Viene utilizzato il marmo poiché sopporta meglio gli sforzi di trazione, mentre si utilizza la ceramica quando la tensione d'esercizio è più elevata. I pregi del marmo sono:

La sezione primaria è costituita da un solo strato in quanto, disponendo più strati, ci si allontana dalla conoscenza delle caratteristiche geometriche e del baricentro dell'oggetto. Si hanno le seguenti relazioni:

$\displaystyle r=2.95h$


$ r$ raggio del nucleo di sostegno;
$ h$

$\displaystyle L=2.459N^{2}\cdot10^{-6}H$

$\displaystyle \tau=\frac{L}{R}=12h^{2}$

I campioni di lavoro d'induttanza permettono di simulare l'induttanza nei circuiti elettrici o elettronici, occupando spazi ridotti nel circuito stesso. Un esempio di campione d'induttanza realizzato con componenti elettronici è il seguente:
Figure: Circuito per la simulazione dell'induttanza.

Si considera l'amplificatore operazionale ideale. Dall'analisi del circuito si ha:

$\displaystyle V_{-}=V_{+}=V_{i}$

a causa del cortocircuito virtuale tra il terminale invertente e non invertente, si ha:

$\displaystyle I_{1}=\frac{V_{i}}{R_{1}}$

questa corrente non può scorrere verso l'interno dell'operazionale tramite il terminale invertente a causa delle ipotesi fatte sull'amplificatore, essa dovrà per forza di cose scorrere anche in $ R_{2}$, si ha dunque:

$\displaystyle V_{2}=I_{1}R_{2}$

con lo stesso verso della $ V_{i}$. La tensione in uscita (tra terminale d'uscita e la massa) è:

$\displaystyle V_{i}+I_{1}R_{2}-V_{o}=0$

dalla quale:

$\displaystyle V_{o}=I_{1}R_{2}V_{i}$

ed ancora conoscendo la $ I_{1}$, si ha:

$\displaystyle V_{o}=\frac{V_{i}}{R_{1}}R_{2}+V_{i}=V_{i}\left(\frac{R_{2}}{R_{1}}+1\right)$

la conoscenza della tensione d'uscita permette di scrivere:

$\displaystyle V_{i}-V_{o}-I_{C}\frac{1}{sC}=0$

cioè:

$\displaystyle I_{C}=-sC\left(V_{o}-V_{i}\right)=-sCV_{i}\frac{R_{2}}{R_{1}}$

la corrente $ I_{C}$ è quella che viene generata dal generatore $ V_{i}$ e quindi si può scrivere:

$\displaystyle Z=\frac{V_{i}}{I_{C}}=-\frac{R_{1}}{sCR_{2}}$

ponendo:

$\displaystyle s=j\omega$

si ottiene:

$\displaystyle Z=\frac{R_{1}}{-j\omega CR_{2}}=j\frac{R_{1}}{\omega CR_{2}}$

Si può realizzare anche un secondo schema del tipo:

Figure: Schema circuitale per la simulazione dell'induttanza.

Al solito si considera l'operazionale ideale e si scrive:

$\displaystyle V_{+}=V_{i}$

a causa del cortocircuito virtuale si ha:

$\displaystyle V_{-}=V_{+}=V_{i}$

$\displaystyle V_{o}=V_{i}$

vengono così a crearsi due maglie:

$\displaystyle \left[E_{s}\right]=\left(\begin{array}{c}
V_{i}\\
-V_{i}\end{arr...
...ht)\qquad\left[I\right]=\left(\begin{array}{c}
I_{1}\\
I_{2}\end{array}\right)$

la cui soluzione è:

$\displaystyle \left(\begin{array}{c}
I_{1}\\
I_{2}\end{array}\right)=\left(\be...
...\end{array}\right)^{-1}\left(\begin{array}{c}
V_{i}\\
-V_{i}\end{array}\right)$

dalla quale essendo $ R_{1}=R_{2}=R$, si ha:

$\displaystyle \left(\begin{array}{c}
I_{1}\\
I_{2}\end{array}\right)=\left(\be...
...\end{array}\right)^{-1}\left(\begin{array}{c}
V_{i}\\
-V_{i}\end{array}\right)$

$\displaystyle \left(\begin{array}{c}
I_{1}\\
I_{2}\end{array}\right)=\frac{1}{...
... & 2R\end{array}\right)\left(\begin{array}{c}
V_{i}\\
-V_{i}\end{array}\right)$

$\displaystyle I_{1}=V_{i}\frac{1}{sCR^{2}+2R}$

$\displaystyle I_{2}=-V_{i}\frac{sC}{sCR+2}$

la corrente erogata dal generatore è pari ad $ I_{1}$:

$\displaystyle z=\frac{V_{i}}{I_{1}}=R\left(sCR+2\right)$

ponendo:

$\displaystyle s=-j\omega$

si ha:

$\displaystyle \overline{Z}=R\left(j\omega CR+2\right)=R_{eq}+j\omega L_{eq}$

dove:

$\displaystyle L_{eq}=CR^{2}$

$\displaystyle R_{eq}=2R^{2}$

Per realizzare un campione di lavoro d'induttanza si devono compiere i seguenti passi:

Il fattore di merito tiene conto della bontà dell'oggetto: tanto più è alto quanto più la corrente sarà in quadratura. Ad esempio, a parità di $ L_{eq}$, con $ Q_{1}=100$ e $ Q_{2}=1000$ si hanno diverse costanti di tempo cioè il $ \Delta t$ che impiega il circuito a divenire induttivo.


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Angelo Rossi 2003-12-05