La tradizione coreografica europea ha origine nelle
corti quattrocentesche della nostra Penisola, all'interno del clima
culturale dell'Umanesimo, che trasfigura, sublima e formalizza
l'esperienza effimera della danza popolare medioevale diffondendola in
ambiente aristocratico.
Nasce in quest'epoca una trattatistica specifica
che fissa sulla carta passi, coreografie e musiche di un repertorio di
balli colti, eseguiti all'interno delle fastose feste del complesso
rituale profano della vita del principe. Divertimento pubblico e
privato, tali danze si valgono di una tecnica raffinata e puntuale, cui
oggi è possibile accostarsi attraverso un laborioso lavoro di
ricostruzione filologica.
La tradizione trattatistica prosegue poi fino al
XVIII secolo, tramandando l'evoluzione degli stili e dei passi,
parallelamente alle regole di un rigido protocollo mondano e
all'etichetta propria della classe dominante, avvezza a siffatti
divertimenti danzati
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