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| F. A. T. M. E.
Fabbrica Apparecchi Telefonici e Materiale Elettrico
Brevetti Ericsson |
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C'ERA UNA VOLTA, tanti anni fa, al 572 della Via Appia, una piccola fabbrica, dove, ogni mattina, gruppi di persone, uomini e donne di ogni età, vi si recavano per lavorar. E in mezzo a loro c'ero anch'io: un ragazzetto di appena 15 anni che si sentiva importante... entrare in una fabbrica per lavorare !
E come me c'erano altri ragazzi: abbiamo creato in Fatme, con il trascorrere degli anni, il nostro futuro, il nostro benessere, la nostra vita.
Sono entrato in Fatme il 6 dicembre del 1944. C'era ancora la guerra. Roma era stata liberata, dalle truppe americane, da pochi mesi. A quell'epoca le strutture della Fatme erano ancora quelle degli anni '30, contava, si e no, 150 dipendenti.
Ma subito dopo la guerra, negli anni '50, ebbe inizio una evoluzione industriale che trasformò la Fatme, negli anni '60, da piccola officina sulla via Appia, a grande, vero stabilimento sulla via Anagnina, ai piedi dei Castelli Romani.
Negli anni '70 la Fatme si ingrandisce ulteriormente con la costruzione dei satelliti di Pagani, Avezzano e Sulmona. |
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IL NUOVO STABILIMENTO F.A.T.M. E. SULLA VIA ANAGNINA - 1960 |
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Veduta aerea del nuovo complesso industriale F.A.T.M.E. |
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Parcheggio frontale |
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Asilo nido per i figli dei dipendenti |
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Bobinaggio - Reparto 82 |
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Collaudo gruppi relè - Reparto 94 |
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Galvanica - Reparto 61 |
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Ogni volta che passo davanti allo stabilimento Fatme di Via Anagnina, vorrei tanto fermarmi un momento... per ricordare. Guardare aldilà di quel cancello per risvegliare in me ricordi lontani, del resto, mai assopiti. Ed ecco che una strana sensazione mi porta indietro nel tempo, quando, ogni mattina, varcavo quel cancello per recarmi a lavorare. E così facevano altre 4-5000 persone.
Mi sembra di vedere ancora quei reparti pieni di macchine: le presse, i torni, le frese. I reparti di montaggio e di collaudo: gruppi relè, selettori, telai BDD e BDH, Apparecchi telefonici. Galvanica e verniceria. Ma no, no, non è possibile. Io sto sognando ad occhi aperti. Non esiste più nulla di tutto questo.
Lassù, su quel tetto, l'insegna Fatme, scritta a grandi lettere che di sera si illuminavano di azzurro, non c'è più. L'operaio in tuta blù, con la scritta Fatme sul petto, non c'è più. La Fatme è finita ! Esiste solo nei nostri ricordi.
Una cosa è certa: dietro a quelle finestre, imprigionati dentro a quelle mura, ci sono quaranta anni della nostra vita. |
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