AERFER Sagittario II - progetti

Del Sagittario II venivano progettate diverse varianti che qui di sotto passiamo ad illustrare.

Sagittario II da impiego tattico
Nel 1953 l'ing. Sergio Stefanutti disegnava una variante del Sagittario II per impiego tattico. Questa doveva avere un motore Rolls-Royce Derwent Mk.8 da 1.630 kg. di spinta e l'armamento era costituito da 18 razzi non guidati appesi a 6 attacchi sub-alari, oppure due bombe al napalm.

Sagittario II a carrello separato per piste erbose

Con questo progetto veniva ripresa l'idea di dotare il Sagittario II di un carrello separato per decollo da piste erbose. Detto carrello era dotato di un turboreattore Allison J-35 da 2.600 kg. di spinta e consentiva il decollo in 270 m. Quando l'aereo si era staccato, un comando automatico bloccava lo sterzo del carrello, azionava i freni, intercettava il flusso di carburante e faceva abbassare l'arpione di arresto. Questo carrello poteva essere azionato anche da un reattore Westinghouse J-34 WE 36 da 1.545 kg. di spinta.

Sagittario II caccia-incursore

L'ing. Stefanutti progettava anche una versione caccia-incursore; questa si differenziava per i seguenti elementi

  • in corrispondenza di ogni aletta antistallo era posto un travetto di sospensione, adatto a portare una bomba da 225 kg. oppure un serbatoio di napalm da 325 kg. oppure una gondola con mitragliatrici o cannoni fino a un peso di 225 kg. I carichi erano predisposti in modo da non interferire con il regolare funzionamento di alettoni e flap;
  • fra i travetti e l'asse di rotazione del carrello erano previsti due punti di attacco per ogni semiala, idonei a portare un totale di dodici razzi da 76 mm;
  • alle estremità alari erano predisposti pianetti ausiliari in compensato e plastica (coperti da brevetto nel 1954) con il compito di aumentare la superficie portante e quindi ridurre il carico alare in decollo, migliorare l'allungamento e ridurre l'angolo di freccia medio, con positive conseguenze sull'efficienza aerodinamica dell'ala all'involo. I pianetti terminavano all'estremità libera con una deriva orientabile, il cui scopo era quello di migliorare le capacità portanti dell'ala al decollo e favorire l'allontanamento dei pianetti al momento dello sgancio. Questo avveniva con la rotazione di 15° verso l'esterno dei pianetti stessi, che, sottoposti ad una componente aerodinamica longitudinale e sganciati dai vincoli che li trattenevano all'ala, erano liberi di cadere. La presenza dei pianetti comportava un momento picchiante al decollo: il Sagittario, una volta libero, riceveva quindi un momento cabrante che favoriva la salita;
  • il motore Rolls-Royce Derwent Mk.9 veniva sostituito da un suo derivato, di diametro ridotto e con 2.270 kg. di spinta, il cui getto dava 2° di portanza.

Le caratteristiche del velivolo erano le seguenti: apertura alare m. 7,50; apertura alare con pianetti m. 9,60; lunghezza totale m. 9,50; peso totale massimo con due bombe al napalm e 12 razzi da 76 mm. kg. 4.655.


Sagittario II biposto scuola

L'ultima variante progettata fu il biposto scuola. Nato con il dichiarato proposito d dotare l'Aeronautica Militare di un addestratore che non fosse subsonico ad ala dritta come il T-33 ma fosse peraltro meno impegnativo nella condotta., pur consentendo agli allievi di familiarizzare con aerei ad ala a forte freccia. Biposto bicomando in tandem, questa versione era dotata di collimatore, una mitragliatrice da 7,7 mm. nel raccordo ala-fusoliera, due tettucci a sganciamento ed espulsione indipendenti e due distinti sistemi di eiezione dei seggiolini. Razzi non guidati potevano essere appesi sotto le ali. L'impiego tipico dell'aereo era l'allenamento alla navigazione e alle alte quote e l'addestramento al tiro. Naturalmente la grande disponibilità di T-33 precluse ogni sviluppo concreto.

Le caratteristiche e prestazioni di progetto erano: apertura alare m. 7,50; lunghezza totale m. 10,90; superficie alare mq. 14,73; peso totale kg. 3.800; carico alare kg/mq. 258; turboreattore Rolls-Royce Mk.20 da 1.633 kg. di spinta; velocità max km/h. 1.000; tangenza m. 13.500.


Sagittario III
Uno sviluppo successivo denominato Sagittario III, differiva dal tipo precedente per avere una lunghezza totale di m. 9,60 e per un turbogetto Bristol Orpheus di potenza non precisata

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