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Il cemento


In bioedilizia si consiglia di ridurre ai minimi termini l'uso di questo materiale per le sue specifiche caratteristiche fisico tecniche: mantiene a lungo l'umidità, ha scarsa traspirabilità, elevata conducibilità ed è inoltre facilmente aggredibile dagli agenti atmosferici, richiede quindi complesse opere di isolamento termoacustico e l'utilizzo di additivi chimici specifici di forte impatto ambientale.
Il calcestruzzo armato, d'altro canto, è sia per motivi normativi che pratici la soluzione piò consigliata per realizzare fondazioni e alcuni elementi strutturali.
In bioedilizia si consiglia quindi l'utilizzo di cemento puro, in cui sia certificata l'assenza di radioattività e la non addittivazione in fase di produzione con materie seconde spesso provenienti da scarti di altre lavorazioni industriali o in fase di confezionamento del calcestruzzo con prodotti chimici di sintesi. Questi requisiti si trovano più facilmente nel cemento bianco che è quindi da preferire.

 

Il ferro


Anche per l'altra componente del calcestruzzo armato, il ferro, esistono motivi per consigliare un uso molto limitato. La forte presenza di componenti metalliche in un edificio, soprattutto se in forma reticolare, ha infatti due potenziali effetti negativi: effetto Faraday, ovvero squilibrio fino all'annullamento del campo elettromagnetico naturale proveniente dal suolo e dal cosmo ed effetto antenna nei confronti del sempre più massiccio inquinamento elettromagnetico artificiale presente oggi nelle aree urbanizzate e prodotto da linee ad alta tensione, trasmettitori radio e tv, installazioni radar, ponti radio, satelliti, ecc.
Secondo alcuni studi le alterazioni del campo elettromagnetico naturale e l'aumento dello stress elettromagnetico prodotto da fonti artificiali determinano interferenze con il funzionamento cellulare degli organismi viventi fino ad innescare processi di degenerazione cellulare.
In bioedilizia si consiglia quindi che l'acciaio tondo ad aderenza migliorata sia ad alta resistenza per limitarne la quantità o meglio ancora realizzato in acciaio inox che, per la sua particolare microstruttura, ha valori particolarmente bassi di permeabilità magnetica e consente quindi di eliminare le azioni di disturbo al campo elettromagnetico naturale proprie degli elementi metallici in particolare se reticolari.

 

INTRODUZIONE 


Fondazioni Parti di una costruzione vincolate al terreno, atte a trasmettervi i carichi e le forze a cui la costruzione è sottoposta, in modo da garantirne la stabilità. La scelta del tipo di fondazioni dipende dunque sia dalle caratteristiche dell’edificio in fase di realizzazione, sia, in larga misura, dalla natura del terreno e dalle caratteristiche geologiche sottostanti, tenendo conto delle eventuali modifiche di tali aspetti che gli interventi umani possono aver provocato nel corso degli anni.
Quanto maggiore sono il carico e gli sforzi da scaricare al suolo, tanto più in profondità deve essere spinto il piano di appoggio delle fondazioni, detto appunto piano di fondazione.

Le fondazioni devono essere continue, in calcestruzzo armato. Fra il vespaio ed il primo solaio (piano terra) viene lasciata una camera d'aria di almeno 20 cm. onde permettere una ventilazione continua di tutto il solaio: ventilazione che è assicurata dalla presenza di fori ricavati nei muri perimetrali immediatamente sopra le fondazioni. Questi accorgimenti conferiscono una maggiore salubrità all'abitazione e consentono l'eliminazione di eventuali tracce di gas radon del suolo. Un eventuale scantinato interrato, posto al di sotto della zona non abitativa, può essere anch'esso in calcestruzzo armato.


CARICHI DEGLI EDIFICI 

I carichi che un edificio deve sostenere sono classificati come pesi propri o carichi accidentali. Nei primi sono compresi il peso dell'edificio stesso e di tutti i principali elementi di corredo fisso. Tali forze agiscono sempre verso il basso, in modo costante, e si sommano partendo dalla sommità dell'edificio e procedendo verso il basso. I carichi accidentali invece sono temporanei, e possono produrre sollecitazioni intermittenti, vibratorie e d'urto: comprendono la pressione del vento, le onde sismiche, le vibrazioni causate dal funzionamento di macchine e dallo spostamento di mobili, provviste, attrezzature e persone, e le sollecitazioni generate dalle variazioni di temperatura. In generale, il progetto di un edificio deve prevedere tutti i pesi propri e i carichi accidentali possibili, per evitare non solo il cedimento dell'edificio, ma anche deformazioni permanenti, assestamenti eccessivi, lesioni localizzate e disagi agli occupanti.


TIPI DI FONDAZIONI 

Fondazioni Concepite per fornire agli edifici sostegno e stabilità, le fondazioni sono le prime componenti strutturali installate nelle costruzioni. Le fondazioni distributrici (1a) rappresentano una scelta usuale ed economica per edifici costruiti su terreni stabili. Le fondazioni a pali (1b) consentono di distribuire il peso lungo tutta la lunghezza, diversamente da quanto accade per le fondazioni a pozzi (1c), che trasmettono il carico dell'edificio solo alla porzione di roccia stabile a contatto delle pile. Le platee di fondazione (1d) sono realizzate in calcestruzzo e utilizzate per carichi relativamente grandi e condizioni del terreno non particolarmente stabili.

Le fondazioni possono essere profonde o superficiali. Le prime sono quelle che si estendono per oltre quattro metri al di sotto dell'edificio; ne sono un esempio i pali di fondazione e i pozzi di fondazione. Le seconde, invece, sono quelle che non superano i quattro metri di profondità, come i plinti e le platee di fondazione. La scelta delle fondamenta viene condotta in base alla resistenza della roccia compatta o del terreno incoerente su cui si deve costruire, ai pesi strutturali previsti e alla profondità raggiunta dalla falda acquifera.


Fondazioni superficiali 

Il tipo più economico è la fondazione isolata, che si usa nelle zone in cui le caratteristiche del terreno non presentano particolari problemi. Può essere costituita da plinti (figura 1a), cubi di calcestruzzo semplice o piastre di calcestruzzo armato posti sotto ogni pilastro portante, oppure da una piastra continua sotto i muri portanti.


Fondazioni a platea 

Le platee di fondazione (figura 1d) si usano in genere quando l'edificio è destinato a sostenere forti carichi e il terreno è talmente debole che le fondazioni isolate dovrebbero coprire più della metà della superficie dell'edificio stesso. La platea di fondazione è un'unica piastra di calcestruzzo armato di spessore uniforme, che copre tutta l'area dell'edificio e sostiene i carichi di tutti i pilastri e di tutti i muri portanti. Il carico che la platea trasmette al terreno sottostante è distribuito sull'intera zona. Nelle grandi platee di fondazione che sostengono edifici molto pesanti, i carichi vengono distribuiti in modo ancora più uniforme usando fondazioni supplementari e muri trasversali di rinforzo.


Fondazioni profonde 

I pali di fondazione (figura 1b) si usano soprattutto nelle zone in cui lo strato superficiale del terreno è poco resistente. Possono essere di legno, calcestruzzo o acciaio, e vengono infissi completamente nel terreno fino al primo strato di roccia o di terreno solido, oppure fino a raggiungere una determinata profondità. In genere vengono infissi nel terreno a gruppi, in numero variabile a seconda del carico strutturale e della capacità media di sostegno di ogni singolo palo: ogni gruppo viene poi cementato con un capitello di calcestruzzo armato. I pali di legno sono semplicemente tronchi d'albero sfrondati dei rami e quindi hanno lunghezza limitata; i pali di calcestruzzo invece possono essere fabbricati di qualsiasi lunghezza (ragionevolmente utilizzabile) e possono anche giungere al di sotto del livello della falda freatica. Per edifici estremamente alti o pesanti si usano pali di acciaio che vengono infissi nella roccia viva, fino a 30 m di profondità. Questi pali sono notevolmente più costosi di quelli di legno o di calcestruzzo, e la spesa risulta dunque giustificata solo per grandi edifici, la cui costruzione normalmente rappresenta un grosso investimento finanziario.

Le fondazioni a pozzi (figura 1c) si usano generalmente quando il terreno di appoggio si trova sotto strati superficiali di materiali poco resistenti, come terreno di riporto o torba. Consistono in pilastri di calcestruzzo alloggiati in pozzi cilindrici, scavati in corrispondenza dei punti in cui è prevista la costruzione dei pilastri portanti. Le fondazioni a pozzi sostengono il peso dell'edificio all'estremità inferiore, che spesso è scampanata. Vedi anche Edilizia; Edilizia abitativa; Scienza delle costruzioni.

CALCESTRUZZO DI CATTIVA QUALITA’


Un metodo semplice, ma indicativo, per riconoscere un buon calcestruzzo da uno cattivo è quello di batterlo con un martello. Se il martello rimbalza e il rumore è sonoro il calcestruzzo è buono, se il martello lascia una impronta o il calcestruzzo si rompe e il rumore è sordo, il calcestruzzo è di cattiva qualità.

 

MALTA (CALCINA), MATTONI E TUFO CHE SI SFARINANO


per verificare la qualità del cemento, della calcina e dei mattoni basta grattarli con un chiodo: se si sfarinano facilmente non sono buoni. La stessa prova può essere fatta anche con il tufo, con il quale sono costruite tante case.

 

MATTONI DI CATTIVA QUALITA’


la qualità dei mattoni si può riconoscere dal suono che emettono se sono battuti con un lieve colpo di martello: se sono buoni il suono è secco, quasi metallico, se sono difettosi il suono è sordo.

 

FONDAZIONI SUPERFICIALI O SU TERRENI INCONSISTENTI.


L’inconsistenza dei terreni o l’insufficienza delle fondazioni sono alcune delle principali cause dei dissesti. I cedimenti fondali provocano in genere lesioni nei muri facilmente visibili e spesso provocano anche evidenti dissesti nelle pavimentazioni esterne
Le strutture in cemento armato hanno uno scheletro che trasmette i carichi al terreno sottostante attraverso i pilastri. Questi hanno la necessità di avere un piano di contatto più ampio con il terreno per evitare di affondare; nessuno userebbe i tacchi a spillo per camminare sulla spiaggia.

 

CEMENTO ARMATO REALIZZATO CON POCHI FERRI.


Le barre di ferro sono fondamentali per le costruzioni in cemento armato; se sono in quantità insufficiente gli edifici prima o poi sono destinati a crollare. Purtroppo è difficile individuare il difetto senza effettuare indagini e senza l’intervento di un esperto.

 

FERRI CON POCO O NESSUN RIVESTIMENTO PROTETTIVO.


Il cemento protegge le barre di ferro dalla ruggine; se le barre sono troppo superficiali e non adeguatamente protette si arrugginiscono; aumentano di volume e fanno “esplodere” il calcestruzzo che le ricopre. Il fenomeno avviene anche per invecchiamento del calcestruzzo. Se non si interviene tempestivamente, il danno progredisce e può anche compromettere la struttura.


STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO ECCESSIVAMENTE ESILI


L’eccessiva snellezza delle strutture in cemento armato produce in genere deformazioni permanenti soprattutto nelle travi e nei solai, con conseguenti rotture nei pavimenti e nelle tamponature. In presenza di tali difetti è opportuno interpellare un tecnico.

 

 

 
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Copyright © 2008 La casa di Adri                         Aggiornato il: 13 aprile 2008