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Quercia 

                                       

Nome comune delle circa 300 specie di piante legnose, arboree o arbustive, che costituiscono il genere Quercus della famiglia delle fagacee. Diffuse nelle regioni temperate dell'emisfero boreale, le querce sono ampiamente diffuse anche in Italia, dove costituiscono il tratto distintivo di molti boschi e foreste.
Quercia spinosa La quercia spinosa, specie arbustiva che generalmente non supera i 2 m di altezza, vive nelle zone calde dell'area mediterranea.
Foglie di quercia comune La quercia comune è una delle specie arboree decidue della famiglia delle fagacee. In autunno, la clorofilla contenuta nelle foglie si decompone, lasciando che si manifestino gli altri pigmenti accessori dalle tipiche colorazioni giallo-arancione.

CARATTERISTICHE 

Foglie di Quercus pyrenaica I margini lobati delle foglie di Quercus pyrenaica non lasciano dubbi sull'appartenenza di questa pianta alla stessa famiglia della quercia e del rovere. Si tratta di foglie semplici e alterne, dotate di picciolo molto corto. Nei germogli e negli esemplari giovani le foglie si conservano sui rami anche durante l'inverno.
Le querce hanno dimensioni molto variabili: alcune sono poco più alte di un arbusto, altre superano i 30 m. Si differenziano dagli altri membri della famiglia delle fagacee per alcune particolarità come la struttura dei fiori (unisessuali, minuti e riuniti in infiorescenze ad amento) e il tipico frutto, costituito da una ghianda. I fiori sbocciano in primavera, quasi in concomitanza con la comparsa dei germogli fogliari. Appena sbocciati, producono grandi quantità di polline, la cui dispersione è affidata al vento (impollinazione anemogama).
Le foglie possono essere caduche, sempreverdi o semipersistenti; in quest’ultimo caso, rimangono sulla pianta per tutto l’inverno e cadono in primavera, quando sono già pronte quelle nuove in sostituzione. La loro forma varia molto da specie a specie e, talvolta, anche nell’ambito di una stessa specie; la foglia più tipica è semplice, presenta margini lobati ed è completa di stipole alla base (piccole strutture verdi simili a foglioline, poste ai lati del picciolo). La ghianda è sormontata da una cupola costituita di numerose squamette, talvolta spinose. Il legno ha proprietà differenti nelle diverse specie; il più pregiato è quello del rovere e della farnia.

SPECIE RAPPRESENTATIVE 

Leccio Tra gli alberi appartenenti al genere Quercus c'è il leccio, classificato Quercus ilex. Alto fino a 20 m, ha una chioma tondeggiante e foglie lucide e spesse.A.G.E. FotoStock 

Le specie che crescono nell'Europa centrale e settentrionale, come il rovere (Quercus petraea) e la farnia (Quercus rober), sono perlopiù a foglie caduche, mentre quelle predominanti nelle regioni mediterranee, come la quercia spinosa (Quercus coccifera) e il leccio (Quercus ilex), sono specie sempreverdi. La farnia ha un fusto molto ramificato e foglie a margine lobato, munite di un picciolo breve o assente e di stipole alla base. Il rovere ha anch’esso foglie lobate, ma prive di stipole e dotate di un picciolo più lungo. La roverella (Quercus pubescens) non supera i 3-4 m di altezza, ha foglie semipersistenti, lobate in modo non accentuato, con la pagina inferiore ricoperta di una peluria sottile. Il leccio (Quercus ilex) ha foglie coriacee sempreverdi, con margine liscio o al più dentato nelle piante giovani; è una delle specie più comuni della vegetazione mediterranea. Il cerro (Quercus cerris) ha dimensioni imponenti ed è caratterizzato da una corteccia spessa e spugnosa, profondamente fissurata; le sue ghiande recano una cupola con squame spinose.

IMPORTANZA ECONOMICA 

Il legno delle querce, particolarmente duro e resistente, viene largamente impiegato in ebanisteria o come materiale per mobili, doghe di botti, impiallacciature e pavimentazioni; in passato veniva utilizzato anche per costruire edifici e natanti. Dalla spessa corteccia spugnosa della sughera (Quercus suber), una specie che cresce nelle regioni mediterranee, si ricava il sughero, un materiale leggero e impermeabile, utilizzato ad esempio per i turaccioli. La corteccia di numerose specie contiene dei composti noti come tannini, utilizzati nella concia delle pelli, e altre sostanze impiegate per tinture.
Classificazione scientifica: Le querce costituiscono il genere Quercus della famiglia delle fagacee, ordine fagali, classe dicotiledoni, divisione angiosperme.

Abete 

                             

Nome comune delle piante arboree sempreverdi che costituiscono il genere Abies della famiglia delle pinacee. Apprezzati come alberi da legname, gli abeti presentano una notevole affinità con i pini e i pecci, anch’essi appartenenti alla famiglia delle pinacee. Delle circa 25 specie diffuse in tutto l'emisfero boreale, l’abete bianco (Abies alba) è uno dei più noti e rappresentativi in Europa. 
Foresta dell'emisfero boreale Le foreste di abeti dell'emisfero boreale, come questa, situata nell'America settentrionale, forniscono una grande quantità di legname. L'abete, che può vivere anche ottocento anni, supera spesso i 50 m d'altezza.

CARATTERISTICHE FISICHE 

Pigne e foglie di abete In quanto pianta conifera, l'abete produce semi alati, protetti da pigne legnose e foglie aghiformi. Queste ultime sono inserite singolarmente sui rami e presentano una nervatura centrale, di colore biancastro, sulla pagina inferiore.
Gli abeti presentano un tronco alto e diritto, da cui si dipartono rami orizzontali (ramificazione simpodiale) più lunghi alla base e più corti sulla punta. I coni sono eretti, composti da sottili squame in formazione compatta, su ciascuna delle quali è inserito un seme alato; le squame, quando il cono giunge a maturazione, si staccano lasciando sul ramo l’asse nudo. Le foglie, aghiformi e appiattite, sono inserite singolarmente sui rami in due serie opposte complanari; ognuna di esse presenta un'evidente nervatura centrale sulla pagina inferiore, di colore biancastro. La corteccia, che reca sacche resinifere, è generalmente liscia negli individui giovani e fissurata in quelli più vecchi. 

ABETE BIANCO 

L’abete bianco è l’unica specie del genere Abies che cresce spontaneamente in Italia. 
L’abete bianco è l’unica specie del genere Abies che cresce spontaneamente in Italia. Lo si trova diffuso su tutto l’arco alpino, spesso associato al faggio e al peccio o abete rosso (Picea abies), e lungo l’Appennino. Può raggiungere un'altezza di circa 60 m; ha lunghi rami, lievemente piegati verso l'alto all'estremità e foglie di colore verde scuro sulla pagina superiore e biancastro su quella inferiore (per questo motivo la pianta, vista dal basso, sembra avere un colore argentato). Molto diffuso in tutte le regioni montane dell'Europa centrale e meridionale, cresce anche in Asia e sulle montagne del Caucaso, su suoli umidi e profondi, in regioni caratterizzate da frequenti precipitazioni. Il suo legno è leggero, apprezzato in falegnameria. 

ALTRI ABETI 

Abete rosso Ampiamente diffuso in tutto l'emisfero boreale, in Italia l'abete rosso (Picea abies) cresce sulle Alpi, tra i 1000 e i 2000 m di quota. Il nome comune si deve al colore rossastro della corteccia e dei coni. 
Una specie diffusa nell’Europa sudorientale è l’abete del Caucaso (Abies nordmanniana), il cui nome latino deriva dal nome del botanico finlandese che la individuò e la classificò nel 1836. Cresce tra i 400 e i 2000 m di quota nelle regioni del Caucaso e dell’Armenia, è alto mediamente 30 m e ha una chioma di colore verde cupo; i coni hanno forma quasi cilindrica e un colore bruno-violaceo. Un’altra specie europea, diffusa nella zona meridionale della Spagna, è l’abete di Spagna (Abies pinsapo): caratterizzato da un portamento piuttosto tozzo, non supera i 25 m di altezza e ha una chioma di colore verde-cenere. L’abete gigante o abete di Vancouver (Abies grandis) è considerato una specie ornamentale; originario del Canada, fu introdotto in Europa nel 1832. 
Tra le specie originarie del Nord America, e in particolare delle regioni situate a ovest delle Montagne Rocciose, l'abete del Canada (Abies balsamea) è diffuso dalla Virginia a Terranova e, verso nord-ovest, fino allo Yukon e al Labrador. Può raggiungere i 18 m d'altezza e ha foglie molto profumate e resinose; il suo legno è largamente impiegato per produrre carta e contiene un'oleoresina nota con il nome di balsamo del Canada. Abies lasiocarpa raggiunge al massimo 30 m d'altezza e nel Nord America cresce sulle Montagne Rocciose, in una vasta area che va dall'Alaska al New Mexico. 
Classificazione scientifica: Gli abeti costituiscono il genere Abies della famiglia delle pinacee, ordine pinali, classe conifere, divisione gimnosperme. 

Frassino 

                            

Nome comune di un genere di circa 70 specie arboree e arbustive appartenenti alla famiglia delle oleacee, originarie delle regioni temperate dell'emisfero boreale e ampiamente coltivate per il loro pregiato legname o a scopo ornamentale. In Italia, le specie più diffuse sono il frassino maggiore (Fraxinus excelsior) e l’orniello (Fraxinus ornus), comuni nelle regioni centrosettentrionali, su terreni mediamente umidi, o lungo i viali delle città. 
Frassino comune L'albero di frassino si riconosce dai tipici grappoli di fiori verdastri e dalle foglie composte, costituite da foglioline finemente seghettate. Il frassino comune, qui fotografato, fornisce legno pregiato, usato in ebanisteria.

CARATTERISTICHE FISICHE 

I frassini sono alberi imponenti, alti da 25 a 40 m. La loro chioma è costituita da foglie composte, disposte in modo opposto lungo i rami; ognuna di esse è imparipennata, composta da 5-9 foglioline dal margine finemente dentellato. I fiori sono minuscoli, di forma tubulare, biancastri o violacei, solitamente riuniti in infiorescenze a pannocchia e spesso privi di sepali o di petali; sbocciano all'inizio della primavera e producono un frutto secco, indeiscente e alato, detto samara. 

SPECIE RAPPRESENTATIVE 

Il frassino maggiore, o frassino comune europeo (Fraxinus excelsior), cresce spontaneamente in tutta Europa fino a 1500 m di quota. Alto fino a 40 m, ha una chioma distribuita in modo irregolare e fiori privi di calice, riuniti in infiorescenze a pannocchia. Come il frassino bianco d’America (Fraxinus americana) e la specie Fraxinus sieboldiana, produce un legno particolarmente pregiato, ampiamente usato in ebanisteria. L'orniello (Fraxinus ornus) ha dimensioni mediamente più piccole rispetto alle altre specie, raggiungendo un massimo di circa 10 m. Produce vistose infiorescenze coniche costituite da fiori profumati color bianco-crema, e una particolare resina che trasuda dai rami e si indurisce fino a diventare una gomma dolce, detta manna; nel bacino del Mediterraneo la manna ha rappresentato per millenni una preziosa fonte di cibo, soprattutto in tempi di carestia. 
Classificazione scientifica: Le diverse specie di frassino costituiscono il genere Fraxinus della famiglia delle oleacee, ordine oleali, classe dicotiledoni, divisione angiosperme.

Platano 

                                  

Nome comune delle piante arboree caducifoglie che costituiscono il genere Platanus della famiglia delle platanacee, ampiamente coltivate a scopo ornamentale in tutte le regioni temperate dell’emisfero settentrionale. I platani si riconoscono facilmente per la peculiarità della loro corteccia di desquamarsi in placche sottili, conferendo al tronco un tipico colore a chiazze grigio-verdi e gialle. Le 7 specie di platani esistenti costituscono l’unico genere della famiglia delle platanacee. 
Platani I platani sono piante arboree caducifoglie molto diffuse nelle regioni temperate dell'emisfero boreale. Particolarmente resistenti all'inquinamento, alcune specie vengono piantate nelle città, nei giardini e lungo le strade.

CARATTERISTICHE 

I platani sono alberi imponenti dal rapido sviluppo. Hanno ampie foglie palmate, con un picciolo molto allargato alla base, composte da 5 lobi e disposte sui rami in modo alterno. I minuscoli fiori unisessuali crescono riuniti in infiorescenze globose a capolino, più piccole quelle maschili, più grandi quelle femminili. I capolini femminili, maturando, si trasformano in palline rugose composte da innumerevoli frutti, contenenti ciascuno un solo seme. I frutti, giunti a maturazione, rimangono attaccati ai rami anche dopo la caduta delle foglie. 

SPECIE RAPPRESENTATIVE 

Una delle specie di platano più diffuse in Europa è il platano comune (Platanus acerifolia), coltivato nei giardini e nei centri urbani in virtù della sua tolleranza all'inquinamento; la tipica esfoliazione della corteccia, tra l’altro, evita che lo strato di fuliggine che inevitabilmente si deposita sul tronco dei platani cittadini soffochi la pianta. Il platano orientale (Platanus orientalis) è l’unica specie che cresce spontaneamente in Italia; è anch’esso un albero di notevoli dimensioni, particolarmente longevo (può vivere fino a 500 anni). La specie Platanus occidentalis, originaria delle regioni orientali degli Stati Uniti e settentrionali del Messico, cresce spontanea su terreni umidi e poco drenati, nelle pianure alluvionali e in prossimità di corsi d'acqua. 
Classificazione scientifica: Le 7 specie di platani esistenti costituiscono il genere Platanus della famiglia delle platanacee, ordine amamelidali, classe dicotiledoni, divisione angiosperme. 

Faggio 

                                        

Nome comune delle 10 specie di piante arboree caducifoglie incluse nel genere Fagus della famiglia delle fagacee, originarie delle regioni temperate dell’emisfero settentrionale e ampiamente diffuse nelle foreste decidue dell'Europa centrale. Molto comuni sui rilievi di tutta Italia a quote comprese tra i 700 e i 2000 m, formano boschi puri, o misti con abeti. 
Bosco di faggi Il faggio comune (Fagus sylvatica) è una delle specie arboree più diffuse nell'Europa centrale. Alto fino a 40 m, ha una corteccia liscia e foglie di forma ovale.
Faggio Tipico albero delle regioni temperate, il faggio appartiene alla famiglia delle fagacee, come pure la quercia e il castagno. La maggior parte delle specie sono decidue, con perdita stagionale delle foglie, ma esistono anche varietà sempreverdi. Il frutto, ricco di oli, viene usato come cibo per i suini; il legno è impiegato nella fabbricazione dei mobili.

CARATTERISTICHE 

I faggi sono alberi maestosi, che possono raggiungere i 40 m di altezza e presentano una ramificazione cospicua. Hanno una corteccia grigiastra e liscia e in inverno sviluppano caratteristiche gemme allungate, protette da una capsula di colore rosso-violaceo. Le foglie sono sempici, ovali, con margine continuo e leggermente ondulato. I fiori sono unisessuali, riuniti in amenti quelli maschili, in piccoli gruppi quelli femminili. I frutti, deti faggiole, sono avvolti in una capsula verde ricoperta di aculei flessibili non pungenti; ricchi di grassi (che rappresentano il 50% circa), vengono spesso utilizzati come mangime per i maiali. Il faggio si può riprodurre per seme o vegetativamente, tramite polloni. 

SPECIE E VARIETÀ RAPPRESENTATIVE 

Faggio selvatico Il faggio selvatico è, insieme all'abete, uno degli alberi più diffusi dell'Europa centrale. Alto fino a circa 40 m, ha la corteccia sottile, i rami distribuiti radialmente e le foglie non lobate.
Il faggio comune europeo (Fagus sylvatica) ha una notevole importanza forestale, in tutta l’Europa centrale. Il faggio rosso (Fagus sylvatica purpurea) e il faggio pendulo (F. sylvatica pendula) sono entrambe varietà del faggio comune, coltivate a scopo ornamentale; il primo ha foglie ramate che spuntano tardivamente, il secondo ha rami pendenti. La specie Fagus grandifolia è l'unica autoctona americana, largamente diffusa nelle regioni orientali. Nell'emisfero australe esistono alberi molto simili ai faggi, che appartengono al genere Nothofagus; ve ne sono specie caducifoglie e specie sempreverdi, coltivate sia per il legname, che per i frutti eduli. 
Classificazione scientifica: I faggi costituiscono il genere Fagus della famiglia delle fagacee, ordine fagali, classe dicotiledoni, divisione angiosperme. 

 

 

 
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Copyright © 2008 La casa di Adri                         Aggiornato il: 13 aprile 2008