Metodi di allenamento |
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I metodi di studio ed allenamento del Karate. La pratica del karate inizia con una adeguata preparazione fisica (riscaldamento), che permette all’apparato cardio-vascolare e muscolo-schelettrico di essere nelle migliori condizioni per affrontare l’allenamento. Il Tai-So del karate si compone di esercizi di riscaldamento e di allungamento muscolare, ma anche di allenamento delle capacità condizionali (equilibrio, destrezza, percezione, ecc…). Con l’approfondimento della pratica del karate anche una particolare predisposizione mentale è utile per migliorare le proprie capacità di apprendimento ed espressive.
Metodi tradizionali di allenamento/studio del Karate: La tradizione del karate ha elaborato tre metodi sostanziali per lo studio e la pratica del karate: Kyhon: allenamento e studio delle tecniche singole o in combinazioneKumite: allenamento e studio del combattimento (nel Kumite è essenziale il rispetto dell’avversario come principio etico, che si esemplifica materialmente nel “controllo” del colpo)
Il Kata: è “un combattimento reale, contro avversari immaginari”, ossia una serie di tecniche, legate tra loro da un ritmo aventi uno scopo precipuo.
* = kata insegnati dal M° Funakoshi (padre); il resto sono stati tramandati
e modificati dalla JKA. Il Fondatore ha invece inventato e tramandato il Ten No
Kata. ( Kata di Kyhon che ha ispirato il Kyhon Ippon Kumite). Lo Shorin si
riferisce ad una serie di Kata desunti da stili di Shorin Ryu, Matsubayashi Ryu,
ed altri I Kata
cosiddetti superiori, sono molto antichi, antecedenti al 1800. La loro creazione
è molto incerta, perlopiù sconosciuta, al di là di alcune leggende, non
riscontrabili. Sono stati tramandati e modificati, verbalmente, da maestro ad
allievo. Le modifiche intervenute non ne hanno comunque svuotato il senso. Ogni
kata ha sue caratteristiche e studia aspetti specifici. Nel nostro stile, la
grande varietà di kata, di varia
provenienza, ci permette, quindi, uno studio ampio e ricco. La differenza, poca
o tanta, tra i vari stili non è solo o tanto relativo al gesto tecnico, ma
soprattutto al modo d’usare il corpo e quindi l’energia. Parimenti i kata
vanno praticati e vissuti in maniera diversa a seconda dello scopo. Da qui
appare chiaro che la conoscenza formale (embusen, sequenza tecnica, ritmo) del
kata è solo l’inizio. I Kata base
(per noi gli Heian) rappresentano un primo studio, di base appunto, che tende a
raggiungere i seguenti obbiettivi: ·
Apprendimento
delle tecniche (singole o combinate) ·
Sviluppo
delle capacità di memorizzazione delle sequenze ·
Sviluppo
delle capacità di concentrazione all’interno di un esercizio formale ·
Impiego
dell’adeguata potenza muscolare, della resistenza, della velocità e della
capacità di contrazione/decontrazione (variazione d’intensità) ·
Sviluppo
delle capacità coordinative, di spostamento nello spazio, di equilibrio,
nell’ottica di un senso estetico ed armonico del movimento e delle posture del
corpo. Vale
infine la pena ricordare che Heian (Pinan) significa “pace”. Quindi
l’esecuzione del kata deve avvenire con il massimo di energia, ma con animo
calmo, come del resto, dovrebbe essere tutta la pratica del Karate.
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