L'ISPIRAZIONE
DELLA BIBBIA
di Fausto Salvoni

PRESENTAZIONE

Nel ristampare questa dispensa e riprodurla in questa pagina, ho voluto fare un omaggio alla memoria del compianto prof. Fausto Salvoni che ha dedicato la sua vita allo studio ed alla ricerca in campo biblico, ma nello stesso tempo ho ritenuto di poter offrire anche un utile strumento a quanti desiderano approfondire la propria conoscenza della Parola di Dio.

Il cristiano che vive nella chiesa viene invitato a frequentare, non soltanto  gli altri fratelli e sorelle in fede, ma anche i libri sacri della Bibbia dai quali trae il suo nutrimento spirituale per poter crescere nella fede, nella conoscenza e nell’amore (1 Pt 2, 2; 1 Gv 4, 7-8). Questo avviene perché le Sacre Scritture sono Parola di Dio, quella Parola (Cristo) dalla quale siamo stati rigenerati e che vive in eterno (1 Pt 1, 23). Esse quindi non sono frutto di pensiero umano, ma degli uomini hanno parlato e poi scritto perché sono stati sospinti dallo Spirito Santo (2 Pt 1, 19-21). Pertanto, come dice l’apostolo Paolo, queste scritture sono utili «ad insegnare, a convincere, a correggere e ad istruire alla giustizia, affinché l’uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni opera buona » (2 Tim 3, 16). Questa è la nostra fiducia, basata sulla fede nella potenza di Dio.

Tuttavia, col sorgere della mentalità moderna, con il prevalere da una parte delle scienze positive e dall’altra di una fiducia sempre crescente nella "ragione", incominciarono a sorgere numerosi coloro che contestavano e contestano, anche oggi, fortemente il carattere divino di questi libri appellandosi soprattutto a quegli aspetti che in essi maggiormente rivelano i condizionamenti del linguaggio umano.

L’uomo della strada, ma anche il cristiano, che per fede li ritiene sacri ed ispirati da Dio, quando esamina da vicino questi libri, non può fare a meno di constatare che essi appaiono in molte cose simili agli altri libri umani, composti da uomini, con caratteristiche che li legano chiaramente all’epoca e all’ambiente in cui furono scritti.

Tale problema non è affatto fittizio, come ben sa chiunque si sforzi seriamente di leggere e meditare la Bibbia. In essa troviamo infatti, accanto ad ammonimenti e precetti che toccano immediatamente il nostro spirito, come ad esempio le bellissime parole del " Sermone della Montagna" (Mt 5-7), racconti del passato che sembrano lontani ed estranei alla nostra vita cristiana (non poche narrazioni del libro dei Giudici o dei libri dei Re), o addirittura comandi sorpassati (Lv 11), o per noi sconcertanti (Dt 20, 16-18).

In che modo allora la Sacra Scrittura è oggi Parola di Dio per noi? In che modo essa ci trasmette oggi la volontà del Dio vivente, adeguata alle circostanze della nostra esistenza presente? A queste domande cerca di dare una risposta il prof. Fausto Salvoni nella sua dispensa sull’ "Ispirazione della Bibbia ", che è divisa in due parti. Nella prima parte egli ci sottopone una panoramica storica sul problema dell’ispirazione dalla quale emerge chiaramente come il cristianesimo abbia sempre più nel corso dei secoli preso coscienza di questo problema, soprattutto con il progredire delle scienze umanistiche, della critica letteraria, della storiografia e delle recenti scoperte archeologiche. Se da una parte il progredire della conoscenza umana ha fatto crollare certe credenze superficiali sulla Bibbia, dall’altra essa ha fornito i mezzi a molti studiosi sinceri per una conoscenza più consapevole e quindi più approfondita della Parola di Dio che ha superato indenne l’attacco indiscriminato della critica razionalista.

Nella seconda parte della dispensa vengono invece affrontati con competenza e serietà tutti quei problemi che sono strettamente collegati con l’ispirazione della Bibbia e che ci aiutano a capire come Dio si sia servito della parola umana, con tutte le sue imperfezioni ed i suoi limiti, per trasmetterci un messaggio fondamentale che trascende qualsiasi tipo di conoscenza umana e che è essenzialmente un messaggio di salvezza. Una salvezza che l’uomo non avrebbe mai potuto raggiungere con le sue sole forze, ma che Dio ha compiuto intervenendo direttamente nella storia umana e servendosi degli stessi deboli elementi umani per poterla realizzare pienamente.

In questo senso la Bibbia è Parola ispirata da Dio, perché essa rappresenta il messaggio di amore e di misericordia di Dio per tutta l’umanità. Se l’uomo saprà riconoscere in essa i propri limiti e le proprie insufficienze, ma nello stesso tempo anche la misericordia di Dio, allora questa salvezza diventerà per lui una realtà. In caso contrario non rimarrà per lui alcuna speranza e sarà destinato alla perdizione eterna e all’eterna insoddisfazione ed infelicità.

Questo messaggio di amore e di salvezza, che è centrale in tutta la Bibbia, dal primo all’ultimo libro, viene espresso in maniera semplice servendosi delle categorie umane proprie dello scrittore e dell’epoca in cui visse, come di una cornice, in modo che esso potesse risultare accessibile, non solo ai suoi diretti contemporanei, ma anche a destinatari di ogni epoca, lontani nel tempo e nello spazio, perché si tratta di un messaggio universale di Dio per tutta l’umanità passata, presente e futura. E’ quindi un errore volersi soffermare troppo su questa cornice perdendo magari di vista il messaggio centrale contenuto nel quadro.

Detto questo ci sembra ovvio precisare che la dispensa del prof. Fausto Salvoni è un apprezzabile tentativo umano che va collocato nella giusta dimensione di un ulteriore contributo  alla ricerca biblica, senza per questo avere la pretesa di essere definitivo o di avere in ogni caso esaurito un argomento così vasto come l’ispirazione biblica che è sempre suscettibile di ulteriori studi e di ulteriori approfondimenti. Questa dispensa va perciò letta con quello stesso spirito critico con cui gli abitanti di Berea ascoltavano le parole dell’apostolo Paolo e che furono per questo lodati (At 17, 11).  E’ senz’altro utile anche in questo caso seguire quanto ci viene caldamente raccomandato dall’apostolo Paolo: « Esaminate ogni cosa e ritenete il bene » (1 Tes 5, 21).

f. malfitano